I documenti provano che il re del Derby non è italiano Caso lnfinitif, solo certezze Percbé l’Unire resta ferma? Il blocco dei Premi del Derby doveroso come primo segnale. Invece silenzio e dubbi. MICHELE FERRANTE I documenti trasmessi dall’Unire alle nove scuderie che hanno fatto ricorso prima del Derby del 7ottobre contro la dubbia nazionalità di Infinitif (poi vincitore), non lasciano dubbi: il cavallo non può in alcun modo essere considerato italiano in quanto figlio di una fattrice (Island Dream) esportata in Italia — e iscritta al relativo libro genealogico —, solo nel 2006. Quindi nel 2004 (anno di nascita di Infinitif) Island Dream non poteva dare alla luce un figlio italiano. Un elemento certo, in base al quale, se esiste una legge che troppo spesso l’Unire ha scandalosamente ignorato, Infinitif deve essere squalificato dal Derby e radiato, a prescindere dalle re sponsabilità degli attori di una vicenda che galoppa verso lo squallore. Una situazione oggettiva che avrebbe dovuto indurre l’Unire (nella persona di Maurizio Soverchia, segretario generale nonchè dirigente ufficio premi) alla prima fondamentale mossa quale testimonianza di una reale volontà di chiarimento, peraltro annunciata da h!iSEIlvenerdi, quandollcaso è esploso. L’ente avrebbe dovuto sospendere mi mediatamente li pagamento dei premi, per fermare le bocce e ripartire. Una mossa che persino la peggiore Unire della storia, quella gestita da Franco Panzironi, aveva fatto immediatamente dopo che Gastine (di Jean Pierre Dubois come Infinitif) venne smascherata per doppio nome e doppia nazionalità. Invece sllenzio, un sllenzio assordante riempito dalla vaghezza con cui l’Unire di Melzi sta affrontando il problema. E dalla sensazione che si stia cercando la strada verso l’uscita sbagliata, magari addossando a qualche funzionario le colpe di quello che verrebbe confermato (lo hanno già dichiarato, incredibilmente, Soverchia e l’altro dirigente Pittaluga) come un ritardo nella registrazione di Island Dream: senza colpe, e soprattutto senza sanzioni, per Infinitif e i suoi uomini. Che sono invece gli autori del peccato originale, del quale poi Unire e Anact (associazione allevatori) sono diventati corresponsabili: l’esportazione dalla Francia verso l’Italla di Island Dream spettava dolo a Dubois, che l’ha effettuata nel 2006 anziché nel 2004 come si evince dagli stessi documenti Anact e Unire. Tutto il resto viene dopo.
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