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Anact battaglia finale

Da quanto trapelato nelle ultime ore, stamattina a Bologna potrebbe andare in scena l'ultimo atto dello scontro in atto per il controllo dell’Anact. Una riunione, forse l’ultima, nella quale verrà cercata una mediazione fra due gruppi che oggi si trovano in netta contrapposizione. Mediazione che potrà essere trovata probabilmente solo attraverso la compazione di una lista unica e condivisa da presentare alle elezioni del 1 dicembre. Se anche quest’ultimo incontro non dovesse portare a un accordo s’aprirebbe probabilmente un nuovo scenario, finora solo sussurrato, quello che proporrebbe una sorta di ”secessione” di una parte degli allevatori del trotto, che potrebbero decidere di lasciare la grande mamma Anact. In particolare la diaspora potrebbe vedere protagonisti una buona parte dei firmatari del documento nel quale si chiedeva il rinvio delle elezioni, che uscirebbero dall’Associazione chiedendo allo stesso tempo all’Unire di sospendere il versamento del un elevato dal montepremi. E in contemporanea ovviamente sarebbe fondata una nuova associazione.
Gli spazi per ricomporre una frattura divenuta sempre più profonda potrebbero anche esserci, ma al momento la situazione non sembra orientata a favorire una sorta di riappacificazione. Sono ancora troppi i contmsti e gli interessi personali, troppo marcate le differenze di vedute e di programmi per lasciare pensare che alla fine ci sia davvero la volontà di trovare un punto d’accordo, di superare il
problema dei nomi e dei proclami elettorali. Oggi l’Anact, dopo 80 anni di storia, rischia concretamente la spaccatura e con essa prenderebbe corpo una nuova lacerazione in un settore già fin troppo frammentato E, tanto per cambiare, quasi tutti sostengono di non voler arrivare alla frattura, ma in realtà nessuno sembra volere rinunciare a qualcosa. MT