IPPICA: Bufera sull'imbattuto dominatore della classica del 7 ottobre Infinitif non è italiano, il suo Derby non vale Il campione di Jean Pierre Dubois, è nato nel 2004 da una fattrice francese che allora non era registrata da noi e non poteva avere figli italiani. Squalifica e radiazione? Michele Ferrante La vetrina del trotto italiano va in frantumi assieme alla credibilità di un sistema (l'Unire) per troppi anni gestito senza considerare le regole e nell'interesse di pochi. La vetrina del trotto è il Derby, riservato a cavalli di tre anni allevati in Italia in base a precise norme prive di deroghe. Ebbene il 7 ottobre a Roma, il Derby è stato vinto da un cavallo che non si può considerare italiano e che, quindi, in base a queste prove dovrebbe venire cancellato dall'ordine d'arrivo e radiato. E Tutto proprio in base alla documentazione in possesso dell'Unire, ritenuta regolare dall'ente stesso attraverso dichiarazioni di Maurizio Soverchia (segretario) e Marco Pittaluga (area trotto). Infinitif, il campione protagonista dello scandalo, è sceso in pista con i colori della Bolgheri, scuderia italiana della famiglia francese Dubois che fa capo a Jean Pierre Dubois. Il quale ha una base toscana e per l'allevamento dei trottatori italiani e si appoggia alla stazione di monta di Mordano gestita da Marco Folli, dove vengono coperte gran parte delle fattrici. Ma anche all'amico Gianfranco Fabbri, ex presidente dell'Anact (associazione allevatori) che risiede a Vergiano, località da cui risulta spedita la denuncia di nascita di Infinitif. Nel 1998, quando Giampaolo Minnucci comprò Varenne per Enzo Giordano, consegnò a Fabbri i 150 milioni pattuiti da consegnare a Dubois. Il 16 ottobre scorso, sulle colonne di altro quotidiano (Il Giornale) a proposito di Infinitif Fabbri rilevava: "Si cerca pretestuosamente di farlo apparire come figlio illegittimo del nostro allevamento". Beato lui. PROVE Questa connection, con la gentile collaborazione di Anact e Unire (eventuali responsabilità sono tutte da accertare), ha quasi certamente trasformato la nazionalità di Infinitif, che non può neanche essere francese poiché il padre Pine Chip (americano) non è ammesso in Francia. Gli elementi che inchiodano Infinitif sono chiari. Quello cardine si chiama Island Dream, la «francesissima» madre del campione. Per farle partorire un puledro italiano nel 2004, sarebbero state necessarie: la sua esportazione dalla Francia verso l'Italia (documentata) e la conseguente registrazione nel libro genealogico (stud-book) italiano. Il tutto entro fine 2004, termine inderogabile anche per la registrazione del puledro (Infinitif) ai sensi delle norme tecniche del libro genealogico stesso. Invece, il certificato di esportazione dalla Francia è datato addirittura 2006 e contiene una prima fondamentale informazione: Island Dream a tutto il 31 dicembre 2005, era inserita nello stud book transalpino ed apparteneva a Jean Pierre Dubois, che in nome proprio non può allevare in Italia al contrario della scuderia Bolgheri che però non può essere mai stata ufficialmente proprietaria della giumenta prima del 2006. Soltanto l’anno scorso Island Dream è stata dunque importata in Italia, nel momento in cui l'Unire ne ha recepito l'esportazione dalla Francia, inserendola nello stud book 2006 assieme a Infinitif. In quelli del 2004 e 2005 nessuna traccia di madre e figlio, Island Dream non avrebbe mai potuto partorire un cavallo italiano prima del 2006 e Infinitif è nato nel 2004. ERRORI? Una incredibile serie di "errori" ha consentito la «italianizzazione» di Infinitif: errori dell'Unire che parla di ritardi nelle registrazioni forse riferendosi ad una richiesta di iscrizione all'albo italiano per Island Dream (dicembre 2003) rimasta senza seguito fino al 2006. E dell'Anact, che nel gennaio 2005 (segretario Antonio Torciere) sottolineava giustamente come non fosse ancora completata la pratica di importazione in Italia di Island Dream. Il 23 maggio 2007 la stessa segreteria Anact parla miracolosamente di perfezionamento della pratica da parte dell'allevatore e la registrazione italiana di Island Dream avviene (solo) nel giugno 2006. LE TAPPE Dai sospetti degli avversari alle certezze nei documenti Il caso Infinitif è iniziato a fine settembre. Ecco le tappe principali ----------------------------------------------------------------------- 1 Sospetti e repliche Il 28 settembre 9 scuderie partecipanti al Derby chiedono all'Unire chiarezza sulla registrazione italiana di Infinitif. maurizio Soverchia, segretario generale Unire, parla di tardiva registrazione dell'importazione in Italia di Island Dream. Il 4 ottobre le 9 scuderie inoltrano un esposto e chiedono all'Unire la documentazione relativa all'esportazione e ai passaggi di proprietà di Island Dream. Pure per Marco Pittaluga (area trotto) tutto ok 2 la corsa Il 7 ottobre Infinitif vince il Derby 3 documenti e prove Il 2 novembre l'Unire spedisce la documentazione richiesta, che conferma incridibilmente l'impossibilità che Infinitif sia un cavallo italiano. DUBOIS GIA' RADIATE 3 CAVALLE Melzi commissario Unire decide di vederci chiaro Jean Pierre Dubois, 67 anni, ha vinto 2 Amerique (High Echelon 79, Hymour 82) e in Italia si è distinto come co-allevatore (con Sandro Viani) di Varenne. Ma anche per le cavalle con doppio passaporto, Gastine, Gourmandise e Grosbois registrate anche in America con nomi differenti e radiate dall'albo italiano (2006). Su disposizione del commissario Melzi, l'Unire ha denunciato alla Procura della Repubblica. E ora Melzi ha chiesto agli uffici dell'ente una relazione sul caso Infinitif per fare chiarezza e accertare eventuali responsabilità. |