LETTERA Trotto contro galoppo è solo una guerra incivile
Gentilissimo Direttore Le chiedo spazio sul suo giornale per pubblicare alcune riflessoni riguardo la lettera apparsa il giorno 9/11 su lo Sportsman, lettera intitolata "un programma per elezioni Anact" e firmata da 9 dimissionari del vecchio consiglio. Devo purtroppo constatare che il nostro settore non ha ancora imparato a considerarsi un settore globale, unito e coeso, dove mondo del trotto e mondo del galoppo lavorino insieme per la sopavvivenza e soprattutto per lo sviluppo, con programmi condivisi e portati avanti con determinazione e unità d'intenti. Se per questi signoni stilare programmi per reperire risorse per il trotto significa toglierne al galoppo, tanto da tradurre questo principio in due punti del programma stesso: punto 3) riequilibrio allocazioni a bilancio per corse differenziate al trotto e al galoppo ora squilibrate; punto 5) suddivisione tra trotto e galoppo piano provvidenze 60% al trotto e 40% al galoppo. I firmatari non si rendono conto di non avere pubblicato un programma, ma di aver dato inizio alle ostilità con il settore del galoppo. Come i famosi “capponi” di Renzo cercano di bisticciare mentre stanno per essere portati sul tavolo del macellaio. Se non si rendoro conto poi che ippica non ha bsogno di conflitti e di prepotenze al proprio interno, ma di una coesione che la rafforzi e la renda credibile agli occhi di tutti, allora siamo veramente destinati ad una inesorabile morte lenta. Mi auguro che il programma venga rivisto per non trascinare trotto e galoppo in qualcosa che definirei “una guerra incivile”
Il Presidante (In carica) Anac Isabella Asti Bezzera
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