Quel gigante francese che odia Parigi Oiseau de Feux sbanca il Nazioni ma non andrà all’Amérique e si preparerà per Stati Uniti e Canada Torvald è 2°, Giulia 5° e prima degli italiani MICHELE FERRANTE MILANO Modello vistoso, motore diesel e meccanica complicata. Oiseau de Feux è un francese fatto e finito e sbanca il Nazioni alla francese, riuscendo a trovare solo negli ultimi metri la coordinazione e la velocità necessarie per far fuori lo svedese Torvald Palema, con il driver Jean Michel Bazire (da poche settimane è il più vittorioso di tutti i tempi in Patria) costretto agli straordinari con braccia e frustino. ITALIANI KO Il Nazioni è l’Amérique italiano, ma prima di ieri l’ultimo colpo transalpino era datato 1986 (Noble Atout). Noi avevamo vinto lo scorso anno con Express Road e non andiamo oltre il discreto quinto posto di Giulia Grif, il cui merito è stato quello di tenere accesa una speranza fino all’ingresso in dirittura. Gli altri non pervenuti per vari motivi, traffico compreso, Gruccione Jet ha addirittura rischiato di non correre per un leggero infortunio. CRONACA Corsa a tre stadi. I primi 500 metri volati da Magnificient Rodney in 1.07 al largo del leader e gran favorito (2/5) svedese Opal Viking, per passare o trovare un posto lungo la corda. Inutili: Opal resta davanti a Giulia che serra sotto, Magnificient ripiega terzo. Dopo un km da 1.12.6 Torvald Palema avanza al largo, seguito da Oiseau e Camila Highness. Giulia attaccata, ai 600 Oiseau è in carburazione, Torvald inizia a demolire Opal. Ingresso in retta. Opal ha mollato, Giulia non reagisce, Torvald è in fuga. Oiseau esce dall’odiata curva e inizia a trasformarsi nel vincitore, infine in 1.12.6 (a3de- cimi dal record di Crowning Classic). Camilla terza vicina, HovdingLavec a bomba giustizia Giulia ed è quarto. IN AMERICA «Oiseau è stato preso in velocità, ha riorganizzato l’azione e alla fine è venuta fuori la sua straordinaria qualità». Firmato Jean Michel Bazire, il driver delfrancese che odia Parigi, dove è maturato lentamente ma senza emergere. E infatti Oiseau se ne va riposo, saltando il grande meeting di Vincennes appena cominciato. Lo rivedremo in primavera al Nord e in Italia, sulle piste in teoria meno adatte al suo sangue e alla sua indole. Un lavoro di cesello, orchestrato dall’allenatore Fabrice Souloy che guarda lontano e sogna le infinite diritture americane e canadesi, sulle quali scatenare un motore con molti cilindri ma poca ripresa. Per Parigi e per l’Amérique di fine gennaio, l’astuto trainer normanno ha già pronto il vincitore o qualcosa di molto simile: «Si chiama Exploit Caf, non ho un solo dubbio». Già, proprio un cavallo italiano. Semplice, no?
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