La mamma più cara? 10,5 milioni
Alle Aste di Lexington cascate di dollari per giumente a 5 stelle

Record mondiale per una fattrice. In Australia Cumani sfiora la Melbourne Cup

FERRANTE-PIERELLI
In qualsiasi angolo del pianeta, anche il più sperduto, ci sarà sempre almeno un ippodromo. Nella Bagdad devastata di qualche anno fa i purosangue non hanno mai smesso di galoppare, assieme ai sogni di tutti coloro che amano le corse.
MAMMA RECORD Sognano, magari, di trovarsi fianco a fianco con gli agenti di Coolmore e Sheikh Mohammed, che si contendono il meglio alle aste più famose a suon di rilanci milionari. Dall’ultimo loro duello è venuto fuori un altro record mondiale, tipo quello assoluto (per ogni categoria di cavalli) stabilito da Coolmore con i 16 milioni di dollari pagati lo scorso anno per un 2 anni (The Green Monkey) che si è poi rivelato un brocco. Stavolta la battaglia ha avuto come oggetto una mamma, ovvero la fattrice inglese di 5 anni Playful Act, figlia di uno stalione (Sadler’s Wells) da 250.000 dollari a monta e in pista vincitrice di un gruppo 1 e di un gruppo 2. Ma avuto la meglio lo sceicco (attraverso John Ferguson) a quota 10,5 milioni di dollari, nuovo primato mondiale della categoria che supera i 9 milioni pagati sempre dal primo ministro del Dubai per l’ex campionessa americana Ashado nel 2005.
MELBOURNE QUASI ITALIANA Oppure, chi ama i cavalii nei posti più sperduti, sogna di poterne schierare uno nella Melbourne Cup, la corsa che ferma una nazione. E’ il caso di Luca Cumani, quest’anno arrivato addirittura vicinissimo alla gloria. Purple Moon, la speranza dell’ex trainer di Falbrav ormai da una trentina d’anni trasferitosi a Newmarket, è infatti finito solo a mezza lunghezza dalla vittoria, andata al neozelandese Efficient (M. Rodd). Per rendere l’idea dell’impresa sfiorata, basti ricordare che solo due cavalli allenati in Europa hanno vinto a Melbourne:
Vintage Crop (1993) e Media Puzzle (2002), entrambi presentati dall’irlandese Dermot Weld.
GUERRA AL FUMO I 102.411 spettatori dell’ippodromo di Flemington, fra cui il Primo ministro John Howard, che ha interrotto la campagna elettorale per le elezioni del 24 novembre, davanti ai botteghini delle scommesse avevano l’obbligo di spegnere le sigarette. Niente in confronto alle misure prese negli Usa a Churchill Downs, la sede del Kentucky Derby: chi vorrà fumare dovrà uscire dall’ippodromo.