LETTERE Caravita e Moscati risposta immediata
Premesso che noi, Alberto Caravita e Sandro Moscati, ci dichiariamo sempre disposti, ora come in passato, a confronti che possano portare al miglioramento della situazione di tutti gli allevatori aderenti all'Anact, teniamo a precisare che la nostra visione dell' Anact non può che essere unitaria. A fronte dell'invito rivoltoci dai sigg. Dalla Libera, Joan, Puggina e Turrini ci domandiamo perché non abbiamo trovato la loro disponibilità, per altro ripetutamente richiesta, a far sì che l'Anact venisse democraticamente gestita evitando “le profonde divisioni, "e" ... trovando le ragioni di un lavoro comune promuovendo un programma concordato e condiviso..." quando, a causa del mancato rispetto di un dettato fondamentale dello Statuto, in cui si afferma che il presidente "cura la fedele attuazione delle deliberazioni dell' Assemblea, del Consiglio Direttivo e del Comitato Esecutivo" abbiamo contestato il comportamento dell'allora presidente. In quella occasione li abbiamo visti schierati tutti e quattro in una strenua difesa per altro di minoranza, dell'allora presidente. Comportamento questo che ha prodotto una frattura, causata da loro e non dalla maggioranza, sovrana in democrazia, che ha portato ben 10 consiglieri a dimissioni finalizzate a poter ridare il potere democratico agli allevatori elettori. Chiediamo cosa voglia dire "presidente di garanzia”, termine usato per la prima volta in un intervista concessa al giornale Lo Sportsman dal ex presidente e ora da loro ripreso, in quanto riteniamo che ogni presidente eletto liberamente dalla maggioranza degli allevatori e non suggerito da un piccolo ed autoreferenziante numero di soci, sia garante, grazie alla fedele interpretazione dello statuto, della corretta e costruttiva gestione dell’Associazione. Ciò premesso ci dichiariamo sempre disposti ad incontri che possano servire a chiarire le posizioni e i progetti futuri, a condizione che a tali incontri siano invitati anche gli altri otto delegati, che con noi hanno presentato le dimissioni dal Consiglio Direttivo, e qualsiasi altro socio Anact che abbia la volontà di lavorare alla buona gestione dell'Associazione.
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