Rapimento Equinox. C’era un basista I malviventi conoscevano la struttura e sapevano che all’interno c’erano gli attrezzi per forzare l’ingresso Biasuzzi sicuro: «I miei estranei» Il giorno dopo, Ice Tea ed Iside Bi sono un pò stressati per quel via vai davanti alla loro scuderia e per la scomparsa del famoso vicino, l’inquilino del box numero 4, Equinox Bi. Rapito, venerdì mattina, probabilmente per estorsione, visto che ormai zoppo non può più correre e vincere come ha fatto fino al 15 settembre nel Maple LeafTrot di Toronto, in Canada. E non vale più «almeno un milione di euro», ma al massimo la metà, sempre che sperma e quindi futuro da stallone siano doc. Di sicuro i due cavalli hanno visto chi ha fatto uscire di «casa» il famoso, bizzoso, trottatore, l’ha condotto con mani esperte fino alla pista d’allenamento dove aveva parcheggiato un van biposto — ruote gemelle, asse stretto, specificano gli inquirenti —, ha riguadagnato il cancelletto secondario della grande scuderia Gma Biasuzzi (in via Accopé Fratte, la stradina di campagna che porta a Campo- croce, forzato in precedenza), ed è svanito nelle prime ore della mattina «E’ successo dopo l’1.30, quando è passata la guardia giurata, e prima delle 5, quando è arrivato al lavoro il primo artiere, Giovanni», puntualizza il maresciallo Franco Manzoni dei Carabinieri di Mirano, che svolgono le indagini insieme ai colleghi di Mestre. E come conferma lo stesso Giovanni, che ha informato subito Edwin Lagas, il vice preparatore della scuderia, di casa a 200 metri. SICUREZZA «Equinox Bi non era assicurato contro il furto e non ho predisposto una sorveglianza così ferrea: chi pensava mai che portassero via un cavallo?», si lamenta il proprietario, Mauro Biasuzzi, della dinastia di imprenditori edili trevigiani. «Una scuderia con 65 cavalli, e un capitale del genere, farebbero pensare a un sistema di sicurezza diverso, ma ognuno a casa sua fa quello che gli pare», dicono i Carabinieri. «I ladri sono stati fortunati: per un caso, giovedì notte non siamo passati di li. E noi, i nostri controlli, non li facciamo a orari fissi». Come a suggerire che i sorveglianti privati in genere, e quelli della ditta Padova Controlli in particolare, sono prevedibili. Come accusa Biasuzzi: «C’è stato un disservizio, ogni notte dovrebbero fare tre giri, ma dopo l’1.30 non sono più passati: ne parleranno coi miei avvocati». Perché, è vero—e insolito—che la notte la scuderia sia popolata solo da cavalli (e cani) e non da uomini, ma è anche vero che il buco di tre ore mezza lascia perplessi gli investigatori. BASISTA Biasuzzi giura: «I miei non c’entrano, c’è gente che lavora con me da 30 anni». Ma esiste un basista. I ladri conoscevano perfettamente la struttura della scuderia fra Mirano e Santa Maria di Sala, sapevano dell’ingresso secondario, in una stradina di campagna poco illuminata e con una sola casa attigua, abitata da una anziana, che ha anche sentito qualche rumore, ma non si è preoccupata più di tanto. Erano a conoscenza che il passaggio non era custodito, che mancavano sistemi di allarme e guardiani privati, ed avevano anche studiato tempi e abitudini degli addetti alla sicurezza. Non avevano arnesi da scasso, consci che dietro un silos c’era la sbarra di ferro con la quale hanno forzato la catena del cancelletto. Eppoi sono andati a colpo sicuro al box di Equinox Bi. «Che probabilmente darà notizie di sé fra un paio di settimane, con una chiamata dei rapitori a Biasuzzi», azzardano sempre i Carabinieri di Mirano. Interrogate i vicini di «monolocale», Ice Tea ed Iside Bi.
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