(a.c.) ROMA - L'Italia scopre l'<<Azienda Mafia>>: 90 miliardi di euro di fatturato, 2,5 dei quali letteralmente strappati al settore dei giochi e delle scommesse legali.
Questo è quanto emerso nel corso della presentazione del decimo rapporto "Sos impresa sulla criminalità" a cui ha preso parte anche il sottosegretario all'Interno Marco Minniti.
Il rapporto indica, inoltre, che la voce che maggiormente incide sul fatturato della <<Mafia Spa>> è rappresentato dall'usura: 30 miliardi di euro.
Interesse da parte della Mafia nella "gestione delle scommesse clandestine e dei videopoker". Affermazione della "n'grangheta", al di fuori dai confini della Calabria, in diverse attività illecite tra le quali "il giocod'azzardo, operazioni di riciclaggio di capitali e l'usura". Accertati coinvolgimenti della camorra anche "nel "business dei videopoker illegalmente modificati che sarebbero stati imposti ai titolari di esercizi pubblici della zona di Casal di Principe e Marcianise". Sono questi alcuni degli stralci desunti dal "Rapporto sulla criminalità in Italia" presentato nei emsi scorsi dal Ministo dell'Interno, Giuliano Amato. Un'analisi approfondita che comprende un periodo di quarant'anni di reati (dal 1968 al 2006), dove insieme ai dati su omicidi, furti, rapine, violenze contro le donne, spaccio di stupefacenti, campeggiano quelli della cosidetta criminalità organizzata, che sempre di più stringe la sua morsa tentacolare intorno al settore dei giochi.
Nel ripercorrere le strade intraprese dalle forze dell'ordine al fine di contrastare, con sempre maggiore efficacia, l'azione illegale delle organizzazioni criminali nel settore dei giochi, il "Rapporto Amato" ha confermato che la "mafia", oltre che a reinvestire gli introiti delle attività illecite nell'acquisto di immobili, attività commerciali e imprenditoriali, nel centro-nord del paese, è interessata alla gestione delle scommesse clandestine, che, potremmo aggiungere, hanno varie connotazioni (la cinomachia - il combattimento tra cani - e le corse ippiche illegali potrebbero costituire le forme più eclatanti). All'interno del capitolo dedicato alle proiezioni nazionali sulla criminalità organizzata, si scopre che la "n'drangheta" calabrese ha ramificazioni in buona parte del territorio nazionale, riuscendo a "riprodurre i meccanismi operativi e funzionali già sperimentati nelle aree d'origine...". In particolare in Liguria operano alcuni emissari locali della "n'drangheta", che affermatisi in alcune attività illegali, gestiscono, oltre al traffico di stupefacenti, il gioco d'azzardo, le operazioni di riciclaggio di capitali e l'usura. Contestualmente la "camorra", soprattutto nel casertano, è a pieno titolo nel business dei videopoker taroccati illegalmente: questi apparecchi vengono infatti imposti dai "clan" locali ai titolari degli esercizi pubblici.