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Lo Sportsman: Il viaggio del montepremi da una tasca all’altra (20.10.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 22/10/2007
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L’INTERVENTO
Calo premi la versione
di Meli
Il caso del calo dei premi in questi ultimi mesi dell’anno continua a far rumore e a pagina 3 troverete l’intervento di Stefano Meli, presidente dell’Alfea, che ricostruisce secondo il suo punto di vista quello che è stato il percorso che ha portato al clamoroso errore di programmazione delle risorse del quale si vedono ora gli effetti. Una vicenda spinosa, che, da qualsiasi parte si prenda e chiunque ne sia il colpevole (in realtà probabilmente un po’ tutti) evidenzia lo stato e le usanze tipiche di un’ippica italiana ormai abituata a ragionare e a operare in un clima di totale deregulaton.

L’INTERVENTO
Il viaggio del montepremi da una tasca all’altra
Caro Direttore, chiedo ospitalità al tuo giornale per chiarire la vicenda "Premi in calo deciso" che assume a questo punto i contorni del grottesco, poiché la programmazione delle corse operata dalla nostra Società (e da tutte le società del galoppo) non è frutto di interpretazioni “personali" delle disposizioni Unire in quanto:
1) l’UNIRE non ha dato tempestive disposizioni in merito al montepremi.
2) Quando le ha date (10/8/2007) sono state applicate senza problema alcuno
3)1 problemi sono nati quando e stata attribuita la cifra del montepremi totale 2007 (in data 8/10/2007) in totale discordanza con le comunicazioni precedenti;
Ti prego quindi di pubblicare integralmente la mia lettera, anche se queste specificazioni possono risultare tediose, poichè esse chiariscono, spero definitivamente, e dimostrano le affermazioni su esposte.
Fin dall’ottobre 2006 la nostra Società ha chiesto all’Unire indicazioni sul montepremi del 2007, considerando che a San Rossore la stagione inizia il 1 gennaio e svolge la sua parte più importante nei primi 3 mesi dell'anno.
Nessuna indicazione ufficiale è arrivata, se non la dichiarazione del Commissario riportata nell’intervista pubblicata a pagina 3 de Lo Sportsman del 23/12/2006 che comunicava l’invarianza del montepremi ordinario, possibile grazie a rimodulazione del premio aggiunto, incasso da parte dell'Unire delle iscrizioni, ecc. Voci interne all’Ente invitavano però a formulare programmi operando una riduzione del 5-6 per cento rispetto al 2006, dovendo comunque non superare l’obbiettivo dei 220 milioni di Euro complessivi di montepremi (che rispetto ai circa 250 del 2006 rappresenta un -12 ).
In data 7/3/2007 (quindi con oltre 21 giornate di corse già effettuate su 47 totali) veniva trasmessa dall’Unire la circolare 91 contenente la determinazione del segretario generale n. 5417 del 6/3/2007 che dettava le decisioni annuali 2007 contenenti provvedimenti annunciati dal Commissario per consentire l’invarianza del montepremi.
Nel frattempo la nostra Societa aveva richiesto per iscritto all'Unire (Commissario, Segretario Generale, Direttore Generale Tecnico e Dirigente Area Galoppo) indicazioni certe sul montepremi, avendo già programmato ed in gran parte svolto 2/3 della riunione, senza alcun dato. La risposta è stata una breve lettera, molto cordiale, del Commissario che invitava alla prudenza.
In data 17/4/2007 con determinazione del Segretario Generale, veniva ripristinato il vecchio regolamento (a partire dal i 5/3/2007!!!) ed abbiamo quindi operato drastiche riduzioni sul montepremi di aprile e maggio, per avvicinarci ad un prudenziale -10 per cento. Il tutto, voglio precisare, senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell'Unire, a causa della mancata approvazione del bilancio preventivo 2007.
Il 14/5/2007 il Segretario generale dell'Unire, con breve missiva indirizzata alle Società di Corse, comuncava che lo stanziamento a premi ordinario per l’anno 2007 dovrà essere assegnato prudenzialmente sino all’approvazione del bilancio preventivo per l’anno in corso”: ma quant’è la prudenza:-5% o-l0% o-15%?? Solo in data 10 agosto 2007 lo stesso Segretario generale comunicava che lo stanziamento a premi per le corse ordinarie per l’anno di riferimento è da considerarsi inferiore (anche in virtù del reinserimento del premio aggiunto) del 9,23% a quello approvato per l'anno 2006.
Abbiamo quindi provveduto a programmare la riunione della residua parte del secondo semestre (12 giornate contro le 35 già svolte) con relativa tranquillità, avendo già operato una riduzione del 10,23% nel primo semestre. In data 12/9/2007 chiedevamo comunque di conoscere l'esatto ammontare del montepremi attribuito al nostro ippodromo, in modo da avere certezza della cifra ndicata.
Dopo innumerevoli telefonate agli uffici più diversi (dal Commissario a tutti gli impiegati dell’area galoppo) senza esito in data 1/10/2007 ricevevamo via fax la comunicazione che il montepremi ordinario assegnato al nostro ippodromo era pari a 3.294.700 euro a fronte di 4.030.500 del 2006: la riduzione risultava quindi essere di 735.800 euro pari al 18,25%: avendo risparmiato “solo” 312.000 euro nel primo semestre, il taglio da operare nel secondo sarebbe stato pari a 423.000 euro e coè del 41 per cento rispetto a 1.032.500 euro dell’analogo periodo del 2006.
Abbiamo quindi, in data 4/10/2007, formulato una proposta all’UNIRE la quale prevede una riformulazione del programma con dotazioni inferiori e la cancellazione di una giornata (quella di venerdi scorso) per mantenere i premi ad un livello adeguato ai cavalli che frequentano il nostro ippodromo.
Siamo tuttora in attesa di approvazone della nostra proposta. Tutto quanto affermo sopra è documentato dalla corrispondenza e da comunicati dell’Ente pubblicati sulla stampa. I problemi di Pisa sono gli stessi, in misura più o meno accentuata, degli ippodromi di galoppo.
Stefano Meli

A questo punto diventa obiettivamente difficile capire fino in fondo quanto sia accaduto, o meglio quanto stia ancora accadendo. L’unica chiave per dare una spiegazione che sia il più possibile logica alla vicenda è quella che l’Unire avesse inteso di prendere il totale delle dotazioni 2006 e dividerlo per il numero di giornate disputate (per Pisa si tratta di circa 80mila euro a giornata), scorporare quindi dal totale il montepremi delle giornate tagliate su base annua e poi effettuare il taglio previsto del 9,32% sulle altre, sommando al taglio anche gli importi previsti fino allo scorso anno come “aggiunti” in occasione delle Tris.
Una serie di operazioni che, evidentemente non è stata chiarita, o compresa, fino in fondo e che ha portato alla situazione attuale. Forse. Certamente sarebbe opportuno che, nel panorama decisamente poco chiaro dei conti, fissato a 219 milioni di euro l’ammontare complessivo del montepremi, si possa capire qual è stata la suddivisione finale, ovvero quanto è stato destinato alle singole voci che compongono il capitolo. Ricordiamo infatti che come montepremi non si intende l’ammontare dei soldi al traguardo, ma la somma dei vari premi per le corse, dei premi aggiunti e delle varie indennità (per la maggior parte rimborsi Tris che nel 2006 pesavano per circa 16 milioni sul totale) scorporate le quali si arriva a circa 200 milioni. La prima ipotesi per il galoppo prevedeva un calo del 10 per cento dei grandi premi e l’invarianza dei premi delle corse ordinarie, ma è poi stata superata dalla decisione di mantenere il Premio Aggiunto e di non incamerare le iscrizioni, due fattori che in totale nel 2006 valevano circa 10 milioni.
Non abbiamo dati precisi sull’ammontare definitivo del Premio Aggiunto 2007, ma in definitiva potrebbero essere proprio questi i soldi mancanti sul totale dei premi ordinari, che hanno originato tutta questa querelle. Dieci milioni su un totale di circa 60 sono infatti un dato paragonabile alla diminuzione indicata da Meli.
Soldi trasferiti da una tasca all’altra delle tante che compongono il variegato universo chiamato “montepremi”.

 
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