IL PRIMO NOVEMBRE A ROMA
Premi in calo deciso

Basta guardare il libretto programma di Capannelle, diramato in agosto, e le proposizioni della giornata del primo novembre, le cui iscrizioni si sono chiuse ieri, per capire quale sia la situazione dei premi dell’ippodromo romano per quest’ultimo periodo della stagione. Come ormai noto, alcuni ippodromi (principalmente Milano, Roma galoppo, Pisa e Montegiorgio) hanno interpretato le disposizioni Unire in maniera “personale" e la conseguenza è quella che queste piazze si trovano ora con un disponbile per l'ultima parte dell’anno decisamente inferiore a quanto preventivato (fatta salva la somma globale di 220 milioni di euro del montepremi 2007). Soldi spesi in anticipo, insomma, secondo quanto stabilito (e magari anche non controllato) dall’Unire, che oggi vengono a mancare e che, nel caso di Pisa, hanno portato alla decisione di cancellare una giornata intera per non penalizzare eccessivamente il montepremi delle altre. Nulla è noto per quanto riguarda Milano (si vociferava della possibilità di cancellare giornate), dove la situazione dovrebbe essere pesante viste le poche giornate che mancano a fine stagione, mentre per quanta riguarda Capannelle l’esempio del primo novembre è indicativo. Lo Scheibler crolla di ben 30.250 euro passando a 110mila dai 140.250 previsti nel libretto “estivo", mentre le altre prove della giornata scendono da 33mila a 27.500, con un calo quindi di 5.500 euro, per un totale di giornata che parla di meno 68.750 euro. Evidentemente la scelta della Società è stata quella di spalmare il calo del montepremi sulle giornate rimanenti in questi due mesi che mancano alla fine dell’anno. Scelta che risente anche del ritardo con il quale è stata presa.
Quello della giornata di Roma è comunque un caso singolo da inserire in un quadro che appare ancora decisamente confuso e che meriterebbe altri approfondimenti. Un quadro in cui l’unico dato certo è quello del totale del montepremi (220milioni), una somma che evidentemente per qualcuno non torna. E al di là delle polemiche su eventuali “colpe” ci si chiede come è possibile che cose del genere possano ancora accadere. Punto e basta.