TRIS INFLAZIONATE E QUINTE’ SENZA PUBBLICITA’ La scorsa settimana, proprio su questo sito, pubblicavamo un articolo nel quale sostenevamo che, per incrementare le scommesse, era inutile studiare nuovi tipi di giocate: anzi, secondo noi, occorrerebbe ridurle drasticamente, in modo da concentrare il gioco su quelle tradizionali, quali vincente, piazzati ed accoppiata, in tutte le corse, dove chi scommette è sicuramente un ippico competente. E, dicevamo, poiché il parco giocatori è ormai ben definito, e dispone globalmente di una certa cifra, aumentare i tipi di scommesse non le incrementa, ma le suddivide. Per questo motivo sostenevamo che l’unica possibilità era quella di offrire, a chi non è competente di cavalli, una scommessa ippica appetibile. Insomma, al giocatore del tipo “lotto” dare la possibilità di aspirare a grosse vincite giocando sui “numeri dei cavalli”. Questa scommessa esiste già, anzi ne esistono due, ma una è inflazionata, l’altra non pubblicizzata. Stiamo parlando delle Tris e del quinté. La Tris è inflazionata, perché, partita bene come “terno ippico del venerdì” ( e ricordiamo com’era diventata la scommessa anche delle massaie), si è gonfiata passando a tre alla settimana, poi a cinque, ed ora addirittura a due al giorno. Questo l’ha fatta diventare una scommessa di routine, giocata dai soli addetti ai lavori, abbandonata dai non ippici perché è difficile giocare tutti i giorni, addirittura due volte: e perché è venuta meno la possibilità di giocarla sotto casa, dal tabaccaio, senza doversi recare in agenzia. Inoltre non c’è possibilità di pubblicizzarla, in quanto, con due al giorno, manca il tempo persino di parlarne. Il Quinté è la scommessa che potrebbe raggiungere livelli di popolarità altissimi: se però fosse disputata una volta alla settimana, limitando la giocata ai soli cinque classificati nell’ordine, pubblicizzando le quote molto alte che si potrebbero raggiungere. Per il giocatore del Superenalotto, indovinare cinque cavalli su una ventina è più invitante che tentarne sei su 90. Se opportunamente pubblicizzata, questa scommessa, che prevede il jackpot, porterebbe certo all’ippica un bel po’ di denaro. Siamo convinti che due Tris alla settimana ed un solo Quinté darebbero ossigeno all’ippica. Certamente più di giochi nuovi indirizzati ai soli ippici. Si risparmierebbero anche tanti rimborsi spese, che potrebbero essere utilizzati per la pubblicità televisiva e sui giornali di tiratura nazionale. Chiudiamo con un esempio che la dice lunga sulla scarsa credibilità dell’attuale Tris. Quella di Napoli del 18 u.s. ha occasionato una quota intorno ai 45 (!) euro per i vincitori. Nella stessa giornata le Trio sulle altre corse hanno dato le seguenti quote: 3.319,32 – 737,38 – 40,74 – 250,77 – 591,74 – 117,92 – 308,02. Che senso ha, a questo punto, giocare la TRIS? |