Roma: continuano le polemiche sulla nazionalità del vincitore
Infinitif, un Derby contestato
In pista fa melma, Dubois non va in premiazione e il clan di Impeto (2 °) annuncia battaglia

NICOLA MELILLO ROMA
In perfetto gioco di squadra ha consegnato a Infinitif e Pietro Gubellini l’edizione numero 80 del Derby di trotto. Un Derby che non passerà certo alla storia per le emozioni in pista, ma consegna per la prima volta nell’albo degli immortali un cavallo imbattuto: il figlio di Pine Chip ha vinto 8 corse su 8.
LA CORSA Contesa durata appena cento metri. Ritirato per febbre Indro Ok, al via era di galoppo Ismos Fp («E' inciampato» ha detto il driver Jos Verbeeck) e Infinitif andava subito in testa seguito da Impeto Grif. Il leader veniva raggiunto dal compagno di allenamento In Dix Huit, guidato da Jean-Pierre Dubois, allenatore e proprietario dei due e i giochi erano virtualmente chiusi.
Dietro il terzetto le pariglie Igor Font-Ideale Luis e Invader As-Ilaria Jet. Tutti attendevano un tentativo di Roberto Andreghetti con Ilaria, ma nessuno spostava: primo chilometro in 1.17.8 fra i fischi degli oltre 6mila di Tordivalle e accelerata negli ultimi due quarti (28.7 e 28 netti), con Impeto chiuso alla corda da In Dix Huit e Infinitif a segno in un mediocre 1.15.
In Dix Huit mollava sulla curva finale, dove Ilaria tentava al largo, mentre Ideal Luis cedeva e Impeto inseguiva vanamente il vincitore finendo secondo su Igor Font e ilaria finita senza la proverbiale chiusura esplosiva.
POLEMICHE Dopocorsa agro- dolce, con la festa deivincitoriin contrasto con le polemiche dei battutiperlapresunta «non italianità» di Infinitif e In Dix Huit. Roberto Brischetto, allevatore di Impeto: «Al nostro Derby mancano mifie metri, quelli del tribunale in cui vinceremo». Ma grande era la gioia per il primo figlio di Varenne finito secondo in un Derby. Marco Smorgon: «Dedicato ai veterinari Orsi e Corazzini, a Schettino che ha lavorato alla piscina di Tordivalle Impeto dopo l’infortunio al pastorale e tutto lo staff». Pietro Gubellini, abbracciava emozionato il papà Edoardo, la moglie Livia e i figli Edoardo (10 anni) e Gaia (6) e saliva in premiazione col trainer Maurizio Grosso. Non c’era Jean Pierre Dubois, andato subito a Fiumicino, pare furioso per le polemiche sulla italianità di una «connection» che aveva già trionfato con Daguet. Per Infinitif niente Mangelli (dove ci sarà Impeto) e forse subito in razza negli Usa.
TURILLI Spettacolo nel Turilli, dove Jorma Kontio, a segno un anno fa con Passionate Kemp, portava a casa una corsa dominata dallo svedese Opal Viking, sempre intesta a buon ritmo e capace di allungare negli ultimi 400 metri (in 27.4, da 1.08.5) per il record della classica internazionale sui 2000 metri: 1.12.5 sul francese Oiseau de Feux e un generoso El Nino, primo degli italiani. Kontio: «Ora ci fermiamo qui e faremo un inverno italiano: Napoli, Montegiorgio, Milano e ancora Roma».