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Le Voci del Trotto: Gabriele il nostalgico, che tenerezza! (1.10.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 5/10/2007
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GABRIELE IL NOSTALGICO, CHE TENEREZZA!

            Quando si abituati ad un certo tenore di vita, anche se frutto di umiliante cortigianeria nei confronti di chi ci foraggia, è duro tornare alla realtà. Ad una realtà dove va avanti chi merita. Ed allora si rimpiangono i tempi dei favori agli amici, si fa il tifo per quelli che tendono alla restaurazione dei vecchi feticci. Ed è per questo che l’ immarcescibile Gabriele Baldi cerca di aggrapparsi ed a salire sul carro di quelli che, spiazzati dal cambiamento e non potendo più mungere l’ippica, cercano in vari modi di opporsi al nuovo. Ma lo fa con uno stile che è peggiorato con il passare degli anni, uno stile che tradisce la sua disperazione e fa venir fuori l’uomo in tutta la sua pochezza. Non ha argomenti, Baldi: Panzironi gli ha permesso di trattenersi i soldi che ha riscosso per conto della Cassa pensioni sottraendoli ai suoi colleghi anziani: il vecchio regime ed i suoi ingenui colleghi gli hanno consentito di andare in Russia a spese loro, accompagnato da una scelta corte, per fare un gemellaggio con i russi che, com’è noto, sono ippicamente all’avanguardia (!), ed i cui frutti stiamo aspettando da qualche anno con ansia. E’ riuscito negli anni aurei di Panzironi a non far vedere a nessuno il bilancio della sua Associazione. In cambio ha boicottato le rivendicazioni della sua categoria, ha accettato, non solo, ma ha giustificato l’operato di chi ha tolto soldi al montepremi, unica fonte di reddito dei suoi associati e colleghi, per foraggiare Agenzie ed alcuni ippodromi. Insomma gli è stato permesso di fare terreno bruciato ai piedi di chi avrebbe dovuto difendere, in cambio di continui tradimenti. Ora che il suo castello di carta è crollato, ora che dovrà rendere ragione anche in Tribunale del mancato versamento alla Cassa pensioni(i tempi sono lunghi, il risultato può farsi attendere, ma alla fine dovrà restituire il malloppo senza l’aiuto di un amico compiacente), è davvero in difficoltà. Ed allora eccolo a tifare per chi tenta di tornare all’antico.

Argomenti per giustificare il suo tifo per un ritorno all’antica? Nessuno! Solo insulti per chi non la pensa come lui. Insulti volgari e gratuiti a Giuseppe Palomba, consigliere dell’ UNAGT che si è sempre battuto lealmente a favore della categoria, criticando con documenti alla mano. Insulti denigranti persino all’avv. Gragnaniello, presidente UPT, con l’aggravante di metterne in dubbio la valentia professionale(!). E, naturalmente tifo e lecchinaggio spudorato per chi cerca di destabilizzare l’attuale tentativo di riallineare l’ippica ai suoi regolamenti.

Rispondere a Gabriele Baldi, ai suoi insulti, non varrebbe la pena, dato lo squallore del personaggio. Se lo facciamo è perché, quando abbiamo letto la sua ennesima esternazione stomachevole per lo stile volgare ed i contenuti, pensavamo che avesse toccato il fondo, e che i suoi associati lo avrebbero destituito per la vergogna. Ma, sorpresi dalla sfacciataggine di alcuni suoi colleghi che non hanno avuto vergogna di esporre la sua delirante lettera, dobbiamo, per gli altri, fare alcune precisazioni, per dimostrare, se ancora ve ne fosse bisogno, l’inconsisteza dei suoi argomenti e le bugie, lui si, che si inventa. Nel riferire della riunione delle categorie con Ippodromi & Città:

a)      Ha dato del bugiardo a Giuseppe Palomba e Gianni Castelluccio che avevano detto, bilancio alla mano, che Ippodromi & Città non aveva pagato IVA e contributi previdenziali per un notevole ammontare. Nella riunione Papalia e D’Alesio hanno riconosciuto e confermato il dato, assicurando che l’avrebbero fatto con la ricapitalizzazione ad opera dei Soci. Dov’è la bugia?

b)      Ha accusato i due ed gli altri di aver detto una bugia quando hanno affermato che Ippodromi & Città aveva accettato di ridurre le giornate di corse a fronte di una “personalizzazione” di non meno di 900.000 euro annui promessa da Panzironi. L’affermazione è stata supportata esibendo la lettera di Panzironi, e la lettera firmata da Papalia in cui si chiedeva la riduzione del montepremi e delle giornate di corse, e la rinunzia dei matinée a Napoli ed a Roma. Dov’è la bugia?

c)      Ha affermato (dopo i soliti insulti sul piano professionale ed umamo) che Gragnaniello  non conosce l’ammontare del montepremi 2006, che Baldi precisa essere stato di 255 milioni di euro. Ma perché Baldi non si è ribellato quando Panzironi lo ha abbassato per il 2007 di ben 70 milioni (da 255 a175) e si ribella contro Melzi che comunque ne ha recuperati 45? Che cosa ha ottenuto Baldi per il suo silenzio? Ce lo dica…

d)      Verso la fine della sua elegante lettera, Gabriele Baldi non capisce neanche di avallare le ragioni di chi difende l’operato dell’attuale UNIRE contro i vecchi privilegi. Dice Baldi testualmente: “Oltre alle sigle, chi sono quelli che appoggiano la politica del Conte Melzi dell’ On. De Castro?”. Dimostrazione, se ve ne fosse bisogno, dell’ignoranza crassa di chi scrive. Ma lo sa Baldi che “le sigle” rappresentano tutte le categorie, ad eccezione di pochissimi non iscritti? Già, per Gabriele sono proprio i diritti e la volontà delle categorie a non contare. Non capisce che chi le rappresenta deve “servirle” e non “servirsene”.

Detto questo, inutile proseguire. Una ultima precisazione comunque è doverosa. Quando Baldi, dall’alto della sua ignoranza, si permette di dare dei giudizi sugli avversari “come uomini”, sarebbe bene che, proprio come uomo, si pesasse: ma non su di una bilancia truccata, com’è suo costume di vita. Su una bilancia sincera. E poi andasse pure a specchiarsi…

 
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