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La Gazzetta dello Sport: «lnfinitif e In Dix francesi? Allora fuori dal Derby»  
Autore: unagt
Pubblicato: 5/10/2007
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Alla classica del trotto ammessi solo gli indigeni
«lnfinitif e In Dix francesi? Allora fuori dal Derby»
Lo sostiene un esposto all’Unire di 9 dei 10 avversari di domenica Si ipotizza che i 2 cavalli di Dubois non siano stati allevati in Italia

MICHELE FERRANTE


Due raccomandate all’Unire, due esposti di 9 delle 10 scuderie (non c’è l’allevamento Folli di Irresistibile) che domenica a Roma, nel Derby di trotto, affronteranno il grande favorito Infinitif e il suo compagno di colori In Dix Guit. Sono i due cavalli oggetto del ricorso e appartengono alla scuderia Bolgheri riconducibile al francese Jean Pierre Dubois e salita già alla ribalta per i cavalli con doppio passaporto (italiano e americano) come Gastine, radiata dal nostro albo.
Il Derby è riservato ai cavalli italiani, ovvero allevati nel nostro Paese in base a norme precise. Ebbene nei ricorsi si chiede la documentazione relativa a tutti gli eventi che confermerebbero la nazionalità italiana di Infinitif e In Dix Huit, partendo dal sospetto che sia vero il contrario, e cioè che i due (nati nel 2004) siano francesi come i loro fratelli venuti al mondo nel 2003 e nel 2005.
Documentazioni obbligatorie riguardanti:
Entrata e uscita delle madri (Island Dream e Guilty of Love) dalla Francia e dall’Italia.
Corretta iscrizione al libro genealogico italiano e esportazione dal quello francese.
Importazione temporanea delle madri in Italia, reimportazione in Francia e esportazione definitiva dall’Italia.
Passaggi di proprietà delle cavalle Island Dream e Gullty of Love.
Secondo le documentazioni fin qui osservate (tra l’altro ai certificati di intervento fecondativo mancano le firme del veterinario), le due madri sono arrivate dalla Francia (si deve dedurre con un puledro di un palo di mesi ciascuna) e inseminate artificialmente a Mordano tra l’8 e il 9 giugno 2003, per poi tornare in Francia dove Infinitif e In Dix Huit nascono nel 2004, entrambi 11 mesi esatti dopo ll giorno dell’inseminazione. Ma quando i due puledri avevano meno di due mesi sarebbero già stati trasportati in Italia al seguito delle madri
per l’inserimento del microchip (fine giugno) e, soprattutto, per restare almeno otto mesi in Italia.
Questo tortuoso percorso e alcune lacune nelle documentazioni hanno provocato una seconda (stavolta ufficiale) richiesta di chiarimenti e di un’eventuale esclusione dei cavalli in questione, qualora risultassero francesi. E comunque la dichiarazione di partecipazione al Derby con riserva fino all’esito dell’esame dei documenti richiesti.
Una prima interrogazione delle nove scuderie, riguardava solo Infinitif e la sua tardiva registrazione sul registro italiano, addirittura nel 2006. L’Unire l’aveva respinta osservando che si trattava solo di un ritardo nel passaggio di proprietà della madre Island Dream (dalla scuderia francese di Jean Pierre Dubois a quella italiana ovvero la Bolgheri) avvenuto però nel 2004.
Peccato che già nel 2003, sul certificato di intervento fecondativo, la fattrice era stata dichiarata già della Bolgheri di Donoratico. Nero su bianco.
. Questa la sostanza del ricorso. Necessaria chiarezza a questo punto, soprattutto per Infinitif, In Dix Huit e i loro uomini. Se hanno sbagliato pagheranno, ma se hanno ragione la loro partecipazione deve essere limpida.
Come quella di tutti gli altri cavalli del Derby.

 
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