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Agipro: Agenzie storiche: possibile bandi di gara |
Autore: unagt Pubblicato: 3/10/2007 Letto 621 volte Dimensioni 2.65 KB |
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AGIPRO NEWS: Pubblicato il 1 ottobre 2007 ore 14:15
AGENZIE IPPICHE STORICHE SU “TS”: POSSIBILE BANDO DI GARA E LE OPINIONI DI GINESTRA (SNAI) E WHITTAKER (STANLEY) (red.) ROMA - Si fa sempre più concreta l’ipotesi di una gara per l’assegnazione delle 329 concessioni ippiche “storiche”, rinnovate senza gara dall’Italia. Secondo quanto pubblicato domani sul bisettimanale specializzato “Ts”, la pratica relativa alle agenzie “storiche” è infatti adesso all’esame degli uffici legislativi dei ministeri dell’Economia e delle Politiche Agricole, da cui si attende un parere nelle prossime settimane. Il tam tam istituzionale riferisce di un orientamento favorevole alla gara, che peraltro potrebbe essere organizzata nel giro di poco tempo, anche alla luce della recentissima esperienza del bando Bersani, di cui verrebbero riproposti i requisiti. Negli ultimi mesi, nel frattempo, il mercato delle agenzie ippiche si è mosso freneticamente, con frequenti passaggi di proprietà dai primi proprietari a nuovi gruppi italiani e internazionali. Lo scorso 13 settembre scorso, la Corte di Giustizia Europea aveva deciso – al termine di una lunga istruttoria avviata dopo il ricorso presentato da Stanley nel 1999 - che “la Repubblica italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto, è venuta meno agli obblighi del trattato CE sulla libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi e, in particolare, ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità delle gare”. Nel numero di “Ts” in edicola domani, anche le opinioni – diametralmente opposte – di Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, e John Whittaker, chairman di Stanley International Betting. Secondo Ginestra, “l’Italia ha sanato le incompatibilità rilevate dapprima nel 2003, permettendo l’accesso al settore anche alla società quotate in Borsa, e poi nel 2006. Un eventuale provvedimento di decadenza o revoca delle concessioni “storiche” sarebbe sproporzionato, in quanto il nostro è un sistema pluri-concessorio ove operano migliaia di imprese e non un operatore unico”. Il Bando Bersani – ha proseguito – “non è assolutamente costruito attorno alle 329 agenzie e non contiene previsioni di favore. Inoltre i concessionari storici, così come quelli del 2000, hanno dovuto aderire ad un contratto imposto dallo Stato che non prevede la cessazione anticipata del rapporto concessorio o la possibilità di revoca”. |
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