DOPO GALOPPO E AMBIO Trotto Usa cose mai viste Tripla parità per la vittoria
Tripla parità. In F.1 è successo nel 1997, nelle prove del GP d’Europa a Jerez (quello del famoso incidente Schumacher-Villeneuve, che poi diede il titolo al canadese): in tre segnarono lo stesso 1"21"072 in qualifica: Villeneuve, Schumacher e Frentzen. La pole venne assegnata a Villeneuve, che aveva fatto per primo il tempo. Nel trotto degli Stati Uniti, dove le statistiche sono quasi una religione, la prima volta qualche giorno fa, in un sabato come tanti a Rochester (New Hampshire), un ippodromo del circuito secondario delle corse americane. Alla sesta corsa, un miglio per non vincitori di due prove in carriera che mette in palio 1.400 dollari, Tropicali Kidd K (Wallace Watson il driver), Bumbie B’s Rock (John Nason) e T J Taurus (Greg Bowden) in dirittura d’arrivo se le danno di santa ragione. Sul traguardo passano tutti e tre simultaneamente. Si attende per parecchi minuti l’esito del fotofinish, ma neanche il dispositivo elettronico riesce a dividerli: tripla parità e media al chilometro di 1.17.3. Ippodromo marginale, cavalli sconosciuti, driver che guidano per hobby. Il contesto non è stellare, eppure tutti sono entrati nella storia a stelle e striscie. Infatti, se nel galoppo è già successo una ventina di volte, questa è la prima in assoluto in una corsa peri trottatori. Dal 1953, sono stati segnalati 22 casi di tripla parità nel Nord America, l’ultima delle quali risaliva al 14 ottobre 2001: gli «indivisibili» si chiamavano Eanr Ckelly, Holy Cow Scooter e Village Crier e la pista era il Windsor Raceway, in Ontario. Ma tutte le volte i protagonisti, pur se attaccati a un sulky, erano ambiatori, i cavalli che muovono contemporaneamente anteriore e posteriore dello stesso lato anziché alternare come al trotto.
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