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Agipro: Caso Black Slot: iniziati i sequestri degli apparecchi  
Autore: unagt
Pubblicato: 25/9/2007
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AGIPRONEWS: Pubblicato il 25 settembre 2007 ore 11:10


CASO BLACK SLOT: INIZIATI I SEQUESTRI DEGLI APPARECCHI, OPERAZIONE DECISA NEL CORSO DELL'ESTATE
 
(a.c.) ROMA - La richiesta di sequesto preventivo di alcune tipologie di apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro - oltre 100 mila esemplari su tutto il territorio nazionale - disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia, Antonio Liguori, su richiesta del Pm, Giorgio Gava, è giunta al suo epilogo. Il magistrato veneziano, infatti, ormai dalla scorsa estate ha puntato il dito nei confronti di tre tipi di apparecchi elettronici - "Black Slot", "Stack Slot" e "Terza Dimensione" - realizzati dalla Nazionale Elettronica S.r.l., società con sede a Faenza. Quello che il magistrato contesta, è che gli apparecchi di cui è stato chiesto il sequestro, sarebbero stati ideati per erogare vincite superiori ai limiti imposti dalla normativa (l'attuale limite introdotto dalla Finanziaria 2006 è di 100 euro).
In un primo momento il sequestro preventivo ordinato dalla Procura di Venezia degli apparecchi sotto inchiesta (105 mila macchine nel totale) sarebbe dovuto essere portato a termine dalla Guardia di Finanza dal 3 al 5 luglio, con una "proroga" che non avrebbe dovuto superare il 31 dello stesso mese.
 
LA CRONACA DI UN SEQUESTRO ANNUNCIATO
 
(a.c.) ROMA - Il "Caso Black Slot" non è questione recente. In linea temporale l'inchiesta del Giudice Antonio Liguori è partita in prossimità dell'estate 2006, quando in seguito a una consulenza su apparecchi da intrattenimento "Black Slot - Flexy Screen", lo stesso magistrato aveva emanato tre ordini di irregolarità, invitando inoltre l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato a prendere atto delle azioni poste in essere. Il 22 dicembre, l'Aams notificava all'azienda produttrice e distributrice dell'apparecchio in esame, la revoca del cosiddetto "certificato di conformità"; il 16 gennaio del 2007, l'Amministrazione aveva notificato ai provider l'ordine di dismettere tutti gli apparecchi oggetto di inchiesta. Un altro capitolo del "Caso Black Slot" è stato scritto nel marzo del, quando la Procura di Venezia ha disposto il sequestro di 500 apparecchi dotati di scheda di gioco "Black Slot", dislocati in 430 esercizi, tra bar, pub e locali notturni. Secondo gli inquirenti, infatti, anche questo stock di apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro, nonostante avesse le relative autorizzazioni da parte dei Monopoli di Stato, sarebbe stato dotato di dichiarazioni di conformità "ideologicamente false". 
 
LE AZIONI LEGALI INTRAPRESE DAGLI OPERATORI
 
(a.c.) ROMA - Mentre l'azione penale intrapresa dalla Procura di Venezia, è andata avanti, una richiesta di sospensiva del blocco imposto agli apparecchi sotto inchiesta dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, è stata presentata al Tar Lazio da alcune aziende del settore. Il 7 febbraio 2007, a sorpresa, la Seconda Sezione del Tar Lazio ha deciso di accogliere favorevolmente la richiesta di sospensione presentata in merito alle decisioni di Aams sugli apparecchi "Black Slot". Con questa sospensiva accolta dal Tribunale Amministrativo, gli operatori che avevano già dismesso gli apparecchi in questione, hanno ottemperato spontaneamente al decreto dell'Amministrazione, mentre quegli operatori che invece non lo avevano ancora fatto, da quella data, avevano avuto la possibilità di evitarne la  dismissione. Intanto il 20 giugno scorso, ancora la giustizia amministrativa, ed esattamente la Seconda Sezione del Tar Lazio presieduta da Ro berto Capuzzi, si è riunita per entrare nel merito della sospensiva del decreto Aams sugli apparecchi sotto inchiesta. Nell'udienza non sono stati presentati ulteriori documenti, elemento questo, che almeno dal punto di vista amministrativo, potrebbe avere aperto uno spiraglio per la società ricorrente.
 
AAMS INVITA I GESTORI A RITIRARE GLI APPARECCHI
 
(a.c.) ROMA - Intanto il 4 luglio i Monopoli di Stato hanno emesso una nota a firma del Direttore dei Giochi di AAMS, Antonio Tagliaferri, in cui si invitano "tutti i gestori a procedere all’immediato ritiro" degli apparecchi "BlackSlot", "Stack Slot"  e "Terza Dimensione".
 
80 MILA APPARECCHI OGGETTO DI SEQUESTRO IN ALMENO 49 MILA ESERCIZI
 
(a.c.) VENEZIA - Il sequestro degli apparecchi da intrattenimento chiesto dalla Procura di Venezia sta interessando 80 mila macchine dislocate in almeno 49 mila esercizi pubblici (bar, pub e locali notturni) sull'intero territorio nazionale. Questo è quanto emerge dal comunicato stampa emesso dal C.do Provinciale di Venezia della Guardia di Finanza, stilato dopo la conferenza stampa organizzata in merito ai sequestri.

BUONTEMPO (GR. MISTO): "FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE, MA NON SMETTERO' DI OCCUPARMI DELLA PROBLEMATICA" 
 
(a.c.) ROMA - Sull'avvio dei sequestri degli apparecchi da intrattenimento da parte delle Fiamme Gialle, è intervenuto Teodoro Buontempo (Gr. Misto), da sempre critico in merito alla crescita del settore giochi. Per l'esponente de "La Destra" sarebbe positivo il fatto che "qualcosa si muove", e lancia un monito indirizzato nei confronti del  ministero delle finanze poichè "Questo sequestro, infatti, potrà determinare nelle società concessionarie l'aspettativa di vedere compensati i 98 miliardi di euro dovuti con il sequestro di macchinette mangia soldi abilitate al gioco dall'Aams che, secondo i concessionari pur certificate, non corrispondono invece alle caratteristiche prescritte".
Buontempo si è poi rivolto all'indirizzo di Padoa Schioppa, dichiarando che "Non smetterò un'ora di occuparmi di questa problematica se egli non avrà prima provveduto a mettere da parte le sue preoccupazioni per 'società del settore quotate in borsà e recuperare all'erario la maggiore evasione fiscale mai verificatasi nel mondo occidentale, di 98 miliardi di euro". 

SOMMARIVA (DIR. GEN. FIPE): "ITALIA PAESE PIENO DI CONTRADIZIONI, A RIMETTERCI IL CONSUMATORE"
 
(a.c.) ROMA - Un duro commento sui sequestri nel settore delle New Slot giunge da Edi Sommariva, Direttore Generale della Fipe - ConfoCommercio.
“Solo in un paese pieno di contraddizioni come l’Italia è possibile che macchinette per il gioco vengano autorizzate contro la legge da un’istituzione pubblica come i Monopoli di Stato. Il paradosso è che a rimetterci è sia il consumatore, sempre più disorientato da queste situazioni, ma anche l’esercente che in maniera  inconsapevole ha ospitato questo tipo di slot nel suo locale".
Come si ricorderà il 5 luglio del 2005,La 60esima Assemblea della Fipe - ConfCommercio fu stata il teatro della firma dell’accordo tra l'Aams e la Federazione dei pubblici esercizi sulle New Slot. In quell'ambito si indicò come l'obiettivo quello "di contrastare i fenomeni di irregolarità e illegalità, impegna le parti a mantenere un confronto continuo sulla regolazione dei punti vendita e ad individuare le strategie più idonee a qualificare gli esercizi virtuosi".
In pratica quell'accordo vide di fatto la nascita del cosiddetto "Bollino New Slot", oggi al centro delle operazioni della Guardia di Finanza.  
"Ci auguriamo – conclude Sommariva – che le istituzioni e la politica trovino voglia e tempo per interessarsi di questo problema e lo risolvano nel più breve tempo possibile“.
 
GDF: "MAXI SEQUESTRO DI SLOT MACHINE CON BOLLINO GIOCO SICURO"
 
(a.c.) VENEZIA - Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa emesso dal Comando Provinciale di Venezia sull'operazione "Black Slot":
 
Militari del comando provinciale di venezia, coadiuvati da altri reparti del corpo dislocati sull’intero territorio nazionale stanno dando esecuzione ad una specifica attivita’ finalizzata alla prevenzione e repressione del gioco d’azzardo, in esecuzione del sequestro preventivo emesso dal g.i.p. dott. Antonio liguori su richiesta del dott. Giorgio gava – sost. Proc. Della repubblica, presso la locale procura di venezia.
Il sequestro interessa oltre 80.000 slot machine irregolari, dislocate in 49.000 bar, pub, locali notturni ed altri esercizi pubblici del territorio nazionale.
Le stesse sebbene autorizzate e garantite dai monopoli di stato con il logo “gioco sicuro”, hanno consentito vincite oltre i limiti consentiti.
Le dichiarazioni di conformità, fornite dagli enti certificatori all’a.a.m.s., infatti sono risultate ideologicamente false.
L’attivita’ di indagine ha avuto origine da segnalazioni effettuate al servizio di pubblica utilita’ 117 da cittadini che asserivano di aver perso cifre esorbitanti nel gioco alle macchinette “certificate”.
Dall’analisi degli apparecchi elettronici in questione, emergeva l’utilizzo della scheda denominata “black slot”, ritenuta non conforme. Venivano sottoposti quindi a sequestro d’iniziativa le slot machine controllate, anche se regolarmente collegate al circuito dell’a.a.m.s..
Il dott. Giorgio gava, convalidava il sequestro e disponeva la perizia tecnica anche del software depositato presso la sede centrale di aams.
La perizia, nel confermare le ipotesi degli operanti, ha riscontrato l’assoluta irregolarita’ degli apparecchi che, pur essendo collegati “in rete”, permettevano, attraverso la modalità di gioco “joker frenzy”, vincite superiori a limite massimo prescritto di 50 euro (ora 100 euro).
Il sistema fraudolento, consisteva nel frazionamento della vincita, con altrettante di importo non superiore a 50 € e interconnesse tra loro con la modalita’ “bonus”.
Cio’ allo scopo di eludere il limite e permettere vincite predeterminabili.
Tale sistema ingannava il giocatore che, sentendosi protetto dalla certificazione di conformita’ e dal nulla osta dei monopoli di stato, veniva invogliato ad “investire” nel gioco cifre sempre maggiori, spinto anche dalla speranza di vincite nettamente superiori a quelle normativamente previste.
Dall’indagine sono emerse centinaia di societa’ con sede nella provincia di venezia e nel territorio nazionale, interessate nel processo di produzione, certificazione e commercializzazione della scheda “black slot”, cosi’ come di quelle “stack slot” e “terza dimensione” individuate nel seguito delle indagini, anch’esse irregolari e non conformi, come dimostrato dalle ulteriori perizie eseguite.

RIENZI (PRES. CODACONS): "LE VERE VITTIME SONO I GIOCATORI"
 
(a.c.) ROMA - Sul caso Black Slot e sugli apparecchi non conformi a quanto previsto dalla norma, prende posizione il Codacons. ''Le vere vittime delle slot machine taroccate - ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente dell'associazione che opera in difesa dei consumatori - sono i giocatori, che vengono sfruttati fino a creare in loro una vera e propria dipendenza''.
Secondo Rienzi il gioco sarebbe particolarmente diffuso nel nostro paese, con circa 13 milioni di giocatori abituali di roulette, slot machine, lotto, enalotto, totocalcio, gratta e vinci, ecc.
Il presidente del Codacons denuncia inoltre che in "150.000 rischiano ogni anno di diventare giocatori patologici, ossia ammalarsi di 'dipendenza patologica dall'azzardo', con tutte le conseguenze del caso". Il Codacons, intanto, invita gli stessi giocatori che si sentissero vittime "a costituirsi parte civile nel procedimento e chiedere un equo risarcimento per i danni subiti''.
 
ASSOSLOT: “APPARECCHI CONFORMI ALLA LEGISLAZIONE VIGENTE”
 
(c.r.) ROMA - “Assoslot è fiduciosa che in sede di giudizio gli elementi dell’accusa si dimostrino infondati, in quanto gli apparecchi ‘Black Slot’ sono conformi alla legislazione vigente”. E’ questa la posizione espressa da Assoslot – una delle principali associazioni del comparto delle New Slot - sul caso ‘Black Slot’ che sta interessando 80 mila macchine dislocate in almeno 49 mila esercizi pubblici. “Nel caso di specie – prosegue Assoslot - non si tratta di apparecchi d’azzardo, bensì ad alea programmata in quanto devono rispettare vincoli precisi quali, ad esempio, la restituzione in vincita al giocatore di almeno il 75% delle somme giocate. Ciò comporta che questi apparecchi, proprio per risultare leciti, sono costretti necessariamente a funzionare anche senza componenti di abilità e debbano obbligatoriamente restituire vincite di importo massimo consentito di 50 euro per più partite successive”.

ACADI: "98 MILIARDI DI EURO: NESSUNA EVASIONE FISCALE"
 
(red.) ROMA - A seguito del servizio di Striscia la notizia di ieri, dal titolo “98 miliardi di evasione fiscale” (registrato prima dell’estate e quindi antecedente alle ultime evoluzioni della vicenda e alla sospensiva del Tar) che ha ripercorso la richiesta della Corte dei Conti di risarcimento di circa 98 miliardi di euro, A.C.A.D.I. – Associazione Concessionari Apparecchi da Intrattenimento - chiarisce che non si tratta in nessun modo di evasione fiscale, ma di presunto mancato rispetto di alcuni “livelli di servizio”.
Le contestazioni riguardano in particolare l’ipotetico mancato completamento dei collegamenti di tutti gli apparecchi alla rete telematica di proprietà dello Stato entro 4-6 mesi dalla nomina dei concessionari ed il mancato rispetto di alcuni livelli di servizio, peraltro mai definiti e ratificati. Nessuna eccezione è stata invece mai mossa, né dalla Corte dei Conti, né da altri, in merito a mancati versamenti del PREU.
 
E’ necessario, quindi, sottolineare che all’enorme cifra di 98 miliardi di euro si è arrivati attraverso il calcolo arbitrario di alcune penali previste, in forma generica, negli atti di Convenzione e sostanzialmente riconducibili a ipotizzati inadempimenti di carattere tecnico.
Ogni giorno viene 'interrogato' il 5% del totale attraverso il sistema “Gateway”. Una lettura che viene effettuata in due fasce orarie fisse anche quando gli apparecchi non sono in funzione. L'interrogazione di un apparecchio spento viene letta come interrogazione non andata a buon fine e, in modo del tutto erroneo, conteggiata come interrogazione di un apparecchio non collegato alla rete telematica.
Sulla base di questi risultati, sarebbe stata calcolata una penale pari a 50 euro per ogni apparecchio che non rispondeva.
Questo significherebbe che, per ogni giorno di ritardo nella risposta di ogni slot - che per un concessionario genera ricavi tra 1 e 2 euro - lo stesso sarebbe passibile di 1.200 euro di penali. Attraverso la moltiplicazione di questo importo per il numero di apparecchi, che apparentemente non hanno dato risposta e per il numero di giorni (546) preso in considerazione dalla Corte dei Conti, nasce l'esorbitante cifra di 98 miliardi di Euro.
E’ necessario però chiarire che il 99% degli apparecchi conteggiati dalla Corte dei Conti e non raggiungibili dal “Gateway”, sono stati invece letti correttamente, proprio nello stesso giorno, dai sistemi dei concessionari (che effettuano interrogazioni mirate e ripetute). Gli stessi concessionari ne hanno versato puntualmente il PREU nel corso dell’intero periodo analizzato.
Per chiarire la propria posizione ed evitare la crisi del settore, i concessionari A.C.A.D.I. hanno più volte richiesto un rapido intervento da parte delle Istituzioni, a cui hanno anche inviato numerose comunicazioni senza avere ancora ricevuto risposte ufficiali  risolutive. Anche il TAR del Lazio (in data 25 luglio 2007) si è espresso a favore dei concessionari, accogliendo la loro richiesta di sospensione.
 
TOLOTTI (V.PRES. COM. FINANZE): “AD AAMS E CONCESSIONARI IL MERITO DI AVER RIDOTTO L’EVASIONE”
 
(c.r.) ROMA – Sul caso Black Slot è intervenuto anche il Vice Presidente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, Francesco Tolotti, che ha dichiarato: “Ci sono molte questioni aperte e grandi problemi da risolvere. Anche per questo la Commissione Finanze sta concludendo un’indagine informale sulla offerta di gioco pubblico e sugli operatori che ne sono protagonisti. Oggi possiamo tranquillamente riconoscere che abbiamo un sistema italiano per il gioco. Diversamente, in passato, quelle somme che oggi contribuiscono alla ricchezza dello Stato finivano a finanziare attività criminali".
“Si dovranno discutere gli importi delle sanzioni che appaiono spropositati e le modalità per la loro applicazione – ha proseguito Tolotti - 98 miliardi di euro, infatti, costituiscono un importo triplo della finanziaria 2007; pensare che questi 98 miliardi possano essere pagati significa mettere in conto il fallimento dell’intero sistema, con la gravissima conseguenza di riaprire spazi enormi al gioco illegale e clandestino. Sbagliato continuare a parlare di evasione quando proprio ad AAMS, ai concessionari e agli attuali gestori delle New Slot va il grande merito di aver ridotto l'evasione. Il sensazionalismo rischia di distruggere il  sistema aiutando i nostalgici di un passato di totale deregulation”.
"Va precisato - continua Tolotti -  che ai concessionari delle New Slot non è contestata l'evasione fiscale, ma dei ritardi nel collegamento degli  apparecchi, dovuti in larga parte ai ritardi dei gestori di telefonia  fissa nella implementazione dei collegamenti. Dobbiamo però ricordare che oltre 250 mila macchine sono state collegate e questo fa del sistema italiano per il gioco automatico una realtà unica al mondo ed un esempio internazionale".
“Il magistrato di Venezia – ha concluso il Vice Presidente della Commissione Finanze - ha individuato incompatibilità tra le caratteristiche tecniche di tre modelli di apparecchi e le regole tecniche di costruzione per gli stessi. Nell’occasione è emersa con evidenza la contraddittorietà e l’ambiguità di norme risalenti alle finanziarie 2004 e 2006, che devono essere necessariamente riviste. Dopo la segnalazione, in pochi giorni gli operatori hanno provveduto a ritirare una quota significativa degli apparecchi incriminati e sono attualmente impegnati nelle operazioni di ritiro e sostituzione. Preoccupa l’accelerazione di questo processo di messa in sicurezza del sistema con sequestri sull'intero territorio nazionale che rischiano di  aumentare la confusione e di ridare, ancora una volta, spazio all’offerta di gioco illegale. In una tale situazione occorre urgentemente un intervento della politica nelle sue espressioni più autorevoli a difesa del settore e del sistema italiano del gioco."

A.C.A.D.I.: TOTALE ESTRANEITÀ DAI PROCESSI DI CERTIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI SEQUESTRATI

(red.) ROMA - In merito al comunicato odierno rilasciato dalla Guardia di Finanza circa il sequestro in corso, da parte del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, degli apparecchi Black Slot, Stack Slot e Terza Dimensione, A.C.A.D.I. – Associazione Concessionari Apparecchi da Intrattenimento – ribadisce la posizione in merito, già più volte espressa, dei suoi concessionari aderenti. Gli 80.000 apparecchi oggetto delle comunicazioni odierne di sequestro e considerati irregolari, sono stati tutti omologati da parte degli organi di certificazione riconosciuti dall’Amministrazione e, per ciascuno degli stessi è stato rilasciato il relativo Nulla Osta richiesto dalla normativa.
Nonostante tali evidenze, i concessionari hanno compiuto grandi sforzi negli ultimi mesi per adeguare il mercato ai provvedimenti presi, dismettendo un gran numero di apparecchi, attività in corso e che proseguirà.
E’ di immediata comprensione che tali attività richieda tempi adeguati a causa del numero elevato di macchine da sostituire; la stessa è peraltro l’unica soluzione possibile per evitare il collasso del settore e il ritorno del gioco illegale. Si ricorda che, ad oggi, sono stati già dismessi circa 25.000 apparecchi di cui si è dato puntuale rendiconto all’amministrazione.
In tale vicenda, A.C.A.D.I. ha più volte richiesto un intervento urgente da parte delle istituzioni per evitare la crisi dell’intero settore,  che coinvolge 7.000 aziende, 70.000 addetti e che versa nelle casse dello Stato circa 120 milioni di euro al mese , nonché lo sviluppo del gioco illegale.
 
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