Sdegnato per il voltafaccia di Francesco Ruscigno Egregio dottore, da piccolo proprietario di cavalli da trotto spiace essere costretto a constatare dissidi a dir poco contropruducenti per il rilancio di un settore in stato precomatoso. Mi riferisco all'accordo annunciato con tanto di conferenza stampa da parte dei vertici dell'Unire, solo 48 ore prima delel aste sia Its che Anact. Accordo disatteso con tanto di "impeachment" del Presidente dell'Anact sfiduciato e addirittura accusato, non senza una anacronostica enfasi verbale come apprendo dalle colonne del suo giornale, di aver leso "l'inviolabile diritto degli allevatori rappresentato dal 20% del premio allevatori" come se si trattasse di una norma sancita dalla Costituzione. Di fronte a questo squallido e ridicolo voltafaccia non posso certo reprimere il sentimento di indignazione di chi, come me, si è sentito preso in giro dagli stessi soggetti che, 48 ore prima delle Aste avevano ostentato ben altre disponibilità. Rabbia che purtroppo finisce col cedere il posto a un avvilimento che mi porta a dubitare seriamente della opportunità di proseguire in questo mio hobby. Le ragioni di una protesta Siamo profondamente indignati per le dichiarazioni del Presidente dell’Anact riportate nell’intervista su lo “Sportsman” del 21 settembre e per il metodo adottato nell’occasione dal signor Roberto Brischetto, poco consone alla carica che ricopre. Non possiamo difatti condividere ne accettare questo gossip post consiglio del Presidente, forse irritato dall’esito della votazione, soprattutto laddove viene distorta la realtà dei fatti. I consiglieri che, raggiungendo la maggioranza, hanno votato il comunicato, sono motivati esclusivamente dalla ferma volontà di difendere gli allevatori ed i proprietari da scelte che sembrano finalizzate a promuovere una piccola oligarchia ippica a discapito della massa degli allevatori e di propretari, risorse importanti per la sopravvivenza ed il successivo sviluppo dell’intero settore. Abbiamo contestato la scelta del Commissario che, abolendo il premio aggiunto ai proprietari, ha sottratto la somma di 7.000.000 di euro in un anno e restituendone 3.000.000 solo nel 2009 con un danno ai proprietari di 4.000.000 di euro. Contestiarno parimenti le dichiarazione del Presidente laddove afferma che fondi sottratti agli allevatori attraverso l’abolizione del premio allevatori rientreranno agli stessi attraverso l”ncremento delle dotazioni nei G.P. e per le corse all’estero. Anche questa, come la precedente, è una scelta che premia i pochi e penalizza la gran parte degli allevatori, i cui prodotti sono quotidianamente impegnati nelle corse differenziate ed in quelle ordinarie, contributo fondamentale per la formazione del montepremi. Riteniamo sia essenziale dovere del Consiglio dell’ANACT tutelare gli interessi di tutti gli allevatori ed i proprietari italiani, contrariamente a quanto affermato dal Presidente Brischetto nel Consiglio dell’ANACT. Pertanto non vi è una spaccatura tra nord e sud, quanto piuttosto fra chi intende perseguire gli interessi dei tanti e chi (per fortuna ormai una minoranza in consiglio) sembra curarsi solo degli interessi di pochi sotto la falsa prospettiva dell’incremento di qualità. L’attuale evidente livello di qualità raggiunto dall’allevamento italiano è stato conseguito con il contributo di tutti gli allevatori grandi e piccoli. Quanto infine all’inviolabile diritto degli allevatori, ci preme rammentare al Presidente ed all’articolista che una volta nciso da un provvedimento un diritto non può considerarsi piu tale, ma esposto ad ulteriori interventi negativi, per cui il nostro timore che questo sia un primo passo verso altri provvedimenti che potrebbero ancor più gravemente colpire gli allevatori Vicepresidente Alberto Caravita Vicepresidente Sandro Moscati Cioccoloni Cesarano Diana Fabbri Franceschi Covoni Marazza
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