SU GAZZETTA.IT GUARDATE LA CORSA DEL K.O. The Green Monkey, il cavallo più caro del mondo è una lumaca Pagato 16 milioni di dollari lo scorso anno, ha debuttato in una corsetta a New York finendo terzo a oltre 15 metri dal vincitore
MATTEO PIERELLI Erano tanti i sospetti che potesse essere l’ennesimo brocco pagato a peso d’oro. Esattamente 16 milioni di dollari, il prezzo più alto nella storia delle aste mondiali senza distinzione di categoria. Accadde nel marzo 2006 a Calder (Miami) alle Fasig Tipton per puledri di due anni in allenamento, dopo una «guerra» a suon di rilanci fra i due colossi del galoppo mondiale, ovvero Godolphin (la scuderia del Dubai che ha come fantino Lanfranco Dettori) e gli irlandesi di Coolmore, che alla fine la spuntarono, battezzando quel gioiello con il nome di un loro golf club nelle Barbados, nel quale si è sposato Tiger Woods nel 2004. Ebbene, The Green Monkey finalmente ha debuttato. L’ippodromo è quello di Belmont Park (New York), la corsa una maiden (mai vincitori in carriera) sui 1200 metri in sabbia. Il responso della pista è stato impietoso e la conferma che quelli di Magnier e Tabor sono stati soldi buttati via è puntualmente arrivata. Il figlio di Forestry, con in sella John Velazquez, è arrivato solo terzo (su sei partenti), deludendo i tanti scommettitori che lo hanno appoggiato all’irrisoria quota di 2/5. The Green Monkey è partito terzo, sulla curva ha abbandonato la corda cercando di rimontare, ma anziché guadagnare metri ne ha persi, arrivando a ben 7 lunghezze (oltre 15 metri) dal vincitore Roi Maudit. Per vedere il cavallo più caro del mondo molta gente si era assiepata, incuriosita, al tondino. Il risultato però è stato deludente, anche se Todd Pletcher dopo la corsa ha sostenuto di essere soddisfatto: «Non mi sembra che si sia comportato così male — ha detto il trainer —. Era al debutto e qualcosa di buono ha fatto vedere. The Green Monkey era il grande favorito perché il suo nome ha fatto il giro del mondo. Io, invece, più o meno mi aspettavo una prestazione simile e ora vedrete che già dalla prossima uscita migliorerà». Ci mancherebbe altro...
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