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Lo Sportsman: Forza e coraggio per affrontare scelte difficili (19.9.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 19/9/2007
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Forza e coraggio
di affrontare scelte
difficili e rischiose
ENNIO PASCULLI
Graze, Equinox Bi. Ma i suoi trionfi canadesi non risolvono affatto i problemi dell”ppica italiana (né dovevan farlo, per carità), anzi in certo modo acuiscono senso di rabbia o delusione o impotenza o frustrazione scegliete la parola preferita che accompagna uno sguardo disincantaro sul nostro settore.
Si, perché Equinox Bi dimostra per l'ennesima volta che non ci mancherebbero le risorse umane (nel senso di proprietari e/o allevatori del livello Biasuzzi) o equine sia per ottenere risultati importanti anche sul piano internazionale, sia per ritrovare quella solidità e concretezza economica che si sta sgretolando sotto gli occhi di tutti senza che si riesca ad invertire la tendenza.
Eppure, si perdono di vista gli obiettivi più importanti e che dovrebbero essere comuni. Si sta a discutere se sia giusto o no che quest'ippodromo o quell'altro abbia due o tre rnatinée in più e intanto non ci sì accorge che mancano pezzi fondamentali. Cosa ha a che fare con ciò Equinox Bi? Semplice: a parte noialtri “malati delle corse" nessun altro in Italia sa o viene informato che un cavallo italiano ha vinto due volte in Canada, inserendosi di fatto fra i più forti trottatori anziani del mondo. Non si tratta di ingigantire due comunque spendide affermazione, ma solo di constatare la completa incapacità di penetrazione nei media dell'ippica italiana: sembra di rivivere, con le ovvie differenze, quanto accadde con Falbrav qualche stagione addietro. Nessuna presenza di qualunque spessore sulle TV, nè sui quotidiani non sportivi.
E con ciò non si dice affatto che la responsabilità sia dei media, anzi bisogna che l'ippica sappia riconoscere che è sua e faccia in modo di cambiare la situazione. In quale altro sport sarebbero così ignorati i successi italiani all'‘estero? Inutile dire che il guidatore era canadese, l’allenatore svedese, la genealogia americana: nessuno si sogna di sminuire la Ferrari se vince con un pilota finlandese o brasiliano (o prima tedesco), sotto la regia di un direttore francese; oppure il dominio dell'Inter in Campionato anche se schiera 9 o 10 undicesimi di squadra stranieri. Attenzione, non si deve perdere la misura e pensare di paragonare l'ippica alla formula uno o al calcio: ma nemmeno deve finire più negletta del sollevamento pesi o del curling.
Le responsabilità dell’ppica sono note a tutti. La piu importante è la mancanza di trasparenza e di affidabilità. Questo avviene, sia ben chiaro, anche in tanti altri settori della vita sociale, che però hanno un’immagine assai migliore. L’ippica perciò deve fare uno sforzo superore, ma di sicuro non si può continuare a discutere delle famose due o tre matinee e trascurare argomenti basilari come quello del doping e delle comunicazioni in merito. Da un lato nulla si sa di centinaia di analisi, anzi si sussurra che "spariscano"; dall’altra, ogni tanto "spariscono” dai programm i nomi di questo o quell’allenarore senza alcuna spiegazione ufficiale.
Che poi è il segreto di Pulcinella, perché gli stessi interessati (oltre a continuare indisturbati o quasi le loro occupazoni) a domanda rispondono di essere coinvolti in qualche indagine sui casi doping, in attesa di verdetti definitivi che arriveranno fra mesi e anni, quando nessuno si ricorderà più il fatto o la corsa. E sempre all’interno di un’interpretazione della legge sulla privacy che, in sintonia con il settore, si può benevolmente definire con i paraocchi . Equinox Bi, o meglio il suo Team, ha dato anche una lezione di coraggio, scegliendo una strada difficile e venendo ripagato, come spesso succede a chi ci prova. Dice: è più facile se hai la tradizone nei cavalli e le disponibilita economiche dei Biasuzzi. Vero, ma ciò nulla toglie alla voglia e alla forza di affrontare un percorso non semplice: e che se fosse andato male avrebbe anche esposto a qualche sorrisetto altrui. Allo stesso modo l‘ippica italiana deve trovare il coraggio e la forza per intraprendere una strada di scelte, magari non troppo popolari, ma in vista di quegli obiettivi che tutti conoscono, ma poi ignorano, travolti dalla pigrizia o dallo spicciolo interesse personale. Altrimenti tra un anno, o quando sarà, staremo sempre qui a dscutere sulle due o tre matlnée in più, in questo o in quell'ippodromo.

 
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