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La Gazzetta dello Sport: Il fantino suicida per amore (16.9.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 17/9/2007
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Ieri a Doncaster il galoppo ha mandato
in scena una classica di grandi tradizioni

Il fantino suicida per amore tra i miti del St Leger inglese
Lucarno ha vinto il GP più antico del mondo. Tra le grandi storie i 6 centri di Fred Archer l’ultimo nel 1886 e, pochi mesi dopo, il dramma

ALESSANDRO FERRARIO
Ieri a Doncaster la 23° edizione del St Leger inglese vinta da Lucarno, in sella al quale Jimmy Fortune (prima vittoria) è stato bravo ad anticipare il favorito Honolulu (poi terzo) e, nello stesso tempo, a domare Mahler.
Questa edizione non entrerà nella storia di una corsa ricca di campioni a 4 zampe e di grandi uomini, fra i quali Lanfranco Dettori, ieri assente, si è già ritagliato un posto con i suoi quattro successi (Classic Cliche 1994, Shantou ‘95, Scorpion 2006, Sixties Icon 2007). Si tratta della classica più antica del mondo con la prima edizione nel 1776. Tra i suoi miti senza dubbio quello legato al fantino Fred Archer, l’asso della staffatura lunga, rassetto di corsa impiegato fino ai primi del 900.
Entrò nell’Olimpo nel 1877 vincendo a Doncaster su Silvio, con il quale in primavera aveva centrato il suo primo Derby. Dopo il St Leger le dame vittoriane se lo contesero in una gara difficilmente conciliabile con l’etichetta. Ma lui, figlio di William Archer, fantino d’ostacoli nel 1858 vincitore di un Grand National corso in una bufera, pensava alle corse. Aveva una grinta impressionante.
Nel Derby del 1881, vinto con Bend Or, fece un numero: al Tattenham Corner, la curva che immette in retta, infilò un varco talmente stretto da essere costretto a buttare una gamba oltre lo steccato. Di Derby ne vinse cinque, sei i St Leger, tre i GP de Paris. Ma fu sconfitto dalla sorte. Non si riprese mai dallo shock per la morte di parto della moglie, Helen Rose. Cadde in una depressione aggravata dalla denutrizione, mangiava solo sardine sottolio lavate in acqua. Due anni dopo contrasse la febbre tifoidea. Migliorò, ma una mattina la sorella entrò nella stanza, lo trovò alla finestra. Lui le urlò: «Stanno arrivando?». Non si seppe mai a chi alludesse, perché alzò la pistola e si sparò. Era l’8 novembre del 1886, aveva 29 anni e solo qualche mese prima vinto il sesto St Leger con Ormonde.
A Newmarket per i funerali c’erano il principe Galles e migliaia di persone. Una leggenda vuole che nelle mattine di nebbia a Newmarket il suo fantasma galoppi ancora, proprio in sella ad Ormond.

 
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