MINISTRO E COMMISSARIO: SPIEGAZIONI CHIARE E TANTI PROVVEDIMENTI ANNUNCIATI NELLA CONFERENZA AL MIPAF Nuovo Capitolo De Castro a tutto campo insieme a Melzi su passato e futuro Chiusa l’emergenza dei bilanci, quasi certa proroga alla rete emergenza ippodromi e progetto scommesse tanti prowedimenti in nome di rigore trasparenza e qualità
LUIGI MiGLIACCIO Se dieci mesi fa in appoggio esplicito del Ministro a un Commissario appena entrato in carica poteva essere compreso nell’ordine logico delle cose, oggi, il sostegno incondizionato ribadito a gran voce con toni chiari, forti e decisi assume una valenza ancora più rilevante e, se volete, dirompente in un settore fino a ieri ingessato o, per usare le stesse parole del Ministro De Castiro: in "apnea”. Questa è la prima considerazione da fare dopo aver assistito dal vivo alla Conferenza Stampa che molti di voi hanno avuto la possibililtà di seguire in diretta anche sul canale 220 di SKY (replica nei prossimi giorni alle 10 su Snai Sat e alle 12 sul canale verde), altro evento assolutamente nuovo per l’ippica di casa nostra. Vederla dal vivo è un po’ come seguire una partita di calcio allo stadio anziché in televisione, si possono cogliere schemi, schieramenti, cenni d’intesa (o non) e tutto quello che una pur sapiente regia televisiva non può mostrare e alla fine ti rimane addosso forse un qualcosa in più, una sensazione diversa. La sensazione che comunque qualcosa sia accaduto, che l’inversione di tendenza, ancorhé non nei numeri, ci sia stata comunque nei oomportamenti. De Castro e Melzi quest’incontro pubblico l’hanno voluto fortemenite e non solo per “rassicurare’ il mercato, come tradizione, alla vigilia delle Aste, ma anche e soprattutto per dare continuità a quel “cambiamento’ prima annunciato, poi faticosamente avviato e che ora deve innestare la quinta. Primo punto, quindi, la continuità, proprio nel cambiamento, che è identificabile con l’avvio dell’iter per la nomina del Dottor Goffredo Sottile, attuale Prefetto di Torino, a Presidente dell’Ente. «Una nomina condivisa con Guido Melzi. Voluta e costruita» ha dichiarato il Ministro. Già, ma allora che fine farà il Conte quando sarà scaduto il mandato Commissariale? La risposta costituisce il primo botto: «Finchè ci sarò io e quest’esecutivo - ha tuonato De Castro - Guido Melzi sarà al timone della macchina ippica». Il che sa molto di una nomina sul campo a Segretario Generale, anche se il diretto interessato non avrebbe in realtà ancora sciolto la sua riserva, È un De Castro che non si nasconde, ci mette la faccia. Esordisce con «In fondo al tunnel c’è un po’ di luce». Esalta il lavoro fatto sinora «l'approvazione dei bilanci 2005,2006 e preventivo 2007 era più di una pistola puntata alla tempia»; il lavoro sulla Tris, l’istituzione di una commissione per il controllo del gioco e delle scommesse, la definizione del caso Aversa, l’espletamento dei tanti bandi di gara e ancora altro. Si schiera a favore dell’ippica e degli ippici purchè «la rissosità lasci il posto alla trasparenza e al rigore». È chiaro che il super lavoro estivo degli avvocati e delle varie sezioni del Tar Regionale non gli è andato giù. Scende anche sul pratico come quando parla del montepremi con un’alta bordata: inusuale che un Ministro si occupi del vile aspetto pecuniario della vicenda. «220 milioni dovevano essere e 220 saranno. L’obiettivo è stato raggiunto, alla faccia di chi sosteneva il contrario». Senza altri aiuti extra vorrebbe dire, e lo direbbe se non ci fosse il problema della rete, La Rete e la Convenzione con gli ippodromi: due nuvole nere che aleggiavano pesantemente sull’elegante sala verde del Ministero. Per la prima potrebbe arrivare, anzi arriverà, una proroga all’attuale rete delle ricevitorie che rimarrà in funzione almeno fino alla fine dell’anno, ma con una possibilità in più, quella che la loro funzione venga estesa fino a quando non verrà definita la situazione del SuperEnalotto, cosa che potrebbe avvenire all’inizio del 2008. Per la seconda il percorso sarà più tormentato. Non esiste alcun documento “palliativo” come era stato scritto nei giorni scorsi da qualche parte. Ci vorrà una souziome ponte per poter continuare a svolgere l'attività da qui a dicembre e nel frattempo studiare una nuova convenzione. Potrebbe, anzi probablmente sarà, l’occasione giusta per cominciare a parlare di classificazione degli ippodromi, nessuno lo dice apertamente, ma tutti lo pensano. Sul piano più tecnico la palla è passata poi chiaramente al Commissario Guido Melzi e anche qui le novità non sono mica da ridere, Anzitutto il doping. Basta con l’omertà, travestita da rispetto della privacy. Tutte le situazioni relative al doping saranmo rese tempestivamente pubbliche come avviene negli altri sport appena il Laboratorio di Settimo avrà ottenuto la certifcazione, forse entro fine mese. Il veicolo sarà il sito internet del’Unire sul quale le comunicazioni saranno pubblicate in successione cronologica: non negatività, positività, 1 grado, appello. A ciò si accompagnerà la sollecitazione per ottenere in tempi brevi sia i risultati delle analsi che le eventuali decisioni di natura disciplinare, con particolare attenzione ai cosiddetti prestanome. Arriverà una sorta di antidoping anche per i guidatori di trotto, così come avviene per i fantini e si rivedrà il discorso relativìo al TCo2 (bicarbonato) con nuove metodologie all’avanguardia. Inoltre saranno effettuati prelievi a sorpresa nei centri di allenamento per prevenire l'uso di ormoni e anabolizzanti. Poi il montepremi con I altro “botto’. Via il premio agli allevator nelle corse differenziate e di minima fino a 2800 euro. Quei 2 milioni e mezzo andranno invece sul e dotazioni dei Gran Premi (e quindi in parte torneranno agli stessi allevatori). Del resto per un allevatore che si rispetti incassare qualche centinaio di euro per i premi dei matineè non rappresenta certo un motivo di vanto o di immagine. In più tornano le iscrizioni a pagamento (a patto che il sistema informatico funzioni) e verrà reintrodotto il premio aggiunto per i proprietari di cavalli con la lettera I e L nelle misure pubblicate in altra parte del giornale. Ma Melzi suoi ‘sassolini’ se li è riservati per la fine e per le risposte alle domande dei cronisti, a cuni invero stupiti per l’inusuale quantità di informazioni ricevute: «L’ippica produce risorse sulle quali ha solo un minimo controllo, in ordine allo sviluppo, alle politiche di promozione, all effettiva attribuzione di flussi economici di propria pertinenza. Quale altra azienda al mondo potrebbe operare in questo contesto?». Traduzione: “Se non volete che ogn anno siamo lì a mendicare aiuti, dateci l’opportunità, drettamente o indirettamente, ma effettiva, di sviluppare i nostri prodotti, di curaie a rete e di investire in promozione. Negli ultimi anni ottenere il dovuto nei tempi e nei modi canonici è stata una sorta d via crucis”. Una bordata all’interno, quindi, e una per restemco. «Il settore dei giochi è come un fiume in piena, gli argini non sono ben defint e potrebbero succedere tante cose. Ma dico che noi non acccetteremo di sicuro di fare il “pallone nella partitai che stanno giocando i grandi rnoloch». A chi ha chiesto lumi sul a vicenda tattii-Melz, ha risposto: «Ci sono stat due giudizzi tra loro contrastanti, uno del Tar del Lazio faworevole al suo incarico che, tra l’altro, era solo cdi consulenza e quindi privo di firma o di ogni altro potere decisionale, un altro del Con ssiglio d Stato successivo che esprimeva parare totalmente contrario. Mattii in otterrnperanza al secondo ha dato le dimission ed hai lasciato l’Ente, Personalmente ritengo che si sia persa una professionalità utile alle nostre Eesigenze». L’ultima su una sorta di finanziamentto minimo garantito da parte dello Stato, stile Coni. «Sono contrario. Noi le risorse dobbiamo arndarcele a prendere sul mercato perché ci sonio. Con un finanziamento pubblico al primo stcormir di foglia, alla prima eruzione o alla prirrra atluvione, qualora servissero risorse si andrebbe subito a tagliare il superfluo e in quel caso per un Governo, rispetto ad altre es genze, l’ippica sarebbe, giustamente, considerata tcale». «Un anno e mezzo, massimo due per completare il piano di risanamento e d rilancio». la scommessa di De Castro. C’è solo daa sperare che abbia avuto a dritta giusta. LUM
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