POVERE CATEGORIE COMPRATE E VENDUTE ! Leggiamo e sobbalziamo: o forse no. A volte le cose si pensano, si intuiscono, ma se non si ha la sicurezza non se ne parla. Per la verità c’è una logica in tutto: quando le Società di corse chiamano i rappresentanti delle categorie per averne l’appoggio, è sempre perché debbono ricavarne un utile. Ottenuto il quale, delle categorie se ne fregano, ma sarebbe il meno. Il vero guaio è che all’occorrenza non esitano a danneggiarle purchè nessuno tocchi i loro interessi. Ed in questo caso, se ne hanno l’occasione, se le vendono tranquillamente. E lo confessano pure pubblicamente, con i fatti, tanto sanno che nessuno protesterà seriamente, nessuno chiederà conto di tali spregevoli azioni. Perché diciamo questo? Perché ci è capitato di leggere l’ufficializzazione di tali comportamenti in documenti ufficiali. Ed ecco una bella storia. Una lettera ufficiale datata 29 marzo 2006, a firma dell’ineffabile Panzironi, comunicava ad Ippodromi & Città, che gestisce gli ippodromi di Tor di Valle e di Agnano trotto e galoppo, di aver determinato un “premio” annuo di non meno di 900.000 €uro (circa due miliardi di vecchie lire) a suo favore attribuendo ai due ippodromi “rilevanza nazionale” per “la gestione degli impianti, per i servizi relativi all’organizzazione delle corse e per l’attività di ripresa delle immagini televisive inerenti alle medesime corse.” Come a dire che i due ippodromi, insieme a quelli di Milano, Roma e Siracusa, tutte queste cose le facevano meglio degli altri, insomma una medaglia al merito con relativo appetitoso contributo. Tanto appetitoso, che le suddette Società non ritenevano di elevare nessuna protesta quando lo stesso Panzironi tagliava ben 66 giornate di corse ad Ippodromi & Città. E che si trattasse di uno sporco baratto è la stessa Società a confessarlo. In effetti, poiché il contributo era stato solo “promesso” e poi negato dal nuovo UNIRE, ecco che Ippodromi & Città ricorre al TAR del Lazio per riavere le 66 giornate dichiarando di aver accettato il taglio di 66 giornate “in cambio dei vantaggi diretti derivanti dalla istituzione di Roma e Napoli nel novero degli ippodromi di rilevanza nazionale”, in cambio cioè di non meno di 900.000 euro all’anno… Ora però che il contributo solo promesso da Panzironi non è arrivato, ecco che Ippodromi & Città rivuole le 66 giornate di corse. Il che farebbe comodo anche alle categorie, se però la cosa avvenisse senza abbassare ulteriormente i premi. Ma siccome i soldi sono quelli già stanziati, ancora una volta Ippodromi & Città sarebbe l’unica a guadagnarci, in effetti avrebbe venduto le categorie per ben due volte. La morale di questa edificante favoletta? Traetela voi stessi, ma soprattutto diteci pure perché le categorie sono ancora divise, permettendo agli altri di guadagnare sul loro sudore. Comprati, venduti, e sempre senza protestare perché senza l’unione non c’è forza. Stupidi e basta. |