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Le Voci del Trotto: Chie è causa del suo mal ... (24..8.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 25/8/2007
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CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO. NELL’IPPICA SI PUO’?

    

     Se si volesse davvero fare in modo che l’ippica risalga la china, occorrono regole rigide la cui applicazione deve premiare chi sa meglio gestire, e di conseguenza castigherà chi programma solo nel proprio interesse. Spieghiamoci meglio.

      Esiste un montepremi che attualmente è figlio di una serie di complicate manovre che lo pongono in una condizione di fragilità: non solo, ma consente di creare situazioni di vantaggio un po’ a caso, ma qualche volta per volontà…superiori.

       La ricetta sarebbe semplice, e potrebbe consistere in una formuletta che spingerebbe gli ippodromi a dare il massimo per essere premiati, o per non essere penalizzati.

       Il montepremi, che è diretta derivazione del gioco, deve pertanto essere legato al gioco. Sembra un gioco di parole, ma non lo è. Il senso vero di tale osservazione è che gli ippodromi debbono “guadagnarsi” la loro fetta: e per farlo debbono essere bravi a programmare in modo da attirare il giocatore, ma anche il pubblico che ormai li diserta.

        Per dar vita ad una ippica che premia i bravi e castiga gli incapaci, si deve innanzitutto legare una volta per tutte il montepremi al volume di gioco. E stabilire quale deve essere la percentuale che lo formerà. Si capisce così come non saranno gli uomini a stabilire l’ammontare dei premi, ma l’andamento stesso del gioco.

        Detto questo, e considerato che il totale generale è dato dai parziali dei singoli ippodromi, ognuno di questi si vedrà aumentato o diminuito il montepremi secondo quello che avrà saputo fare. In tal modo si eviteranno proteste perché ognuno sarà stato responsabile di quanto ha saputo fare. Potrebbe, anzi dovrebbe, poi esserci un premio per chi ha saputo incrementare le presenze degli spettatori, magari aumentando di qualche punto la percentuale spettante.

Ecco uno specchietto riassuntivo di quanto s’è detto.

 

Percentuale a premi del totale del gioco:                                              X%

Aumento del gioco:               y%

Percentuale a premi del totale del gioco:                                              X% + y%

Diminuzione del gioco:   y%

Percentuale a premi del totale del gioco:                                              X% - y%

 

     Tale formula verrebbe applicata anche per gli ippodromi, in maniera che chi più ha contribuito all’incremento del gioco ne trarrà maggior beneficio. Chi avrà prodotto in meno, ne avrà maggior danno

     Utopia? Certo, se non si ha la volontà vera di rilanciare l’ippica su basi imprenditoriali e di capacità dei singoli. Ma se esiste tale volontà, di semplicissima applicazione, perché varrà la regola del “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.

 
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