SUONI FINALMENTE LA SVEGLIA PER “TUTTE” LE CATEGORIE IPPICHE! Dopo la cacciata di Panzironi e l’avvento di un ippico al vertice dell’UNIRE, sembrava che le cose potessero pian piano tornare ad andare nel verso giusto. Ed il recupero dei circa venti milioni di euro sul montepremi 2007, la pubblicazione del calendario fino al 31 dicembre e non più a singhiozzo, le dequalificate TRIS riportate ad un livello tecnico dignitoso, la riapertura del dialogo con le categorie, la cancellazione dell’ultimo regalo ingiustificato di Panzironi ad alcuni ippodromi, lasciavano adito alle più rosee speranze. Ma c’era chi non digeriva di aver perso il protettore ed i relativi privilegi, chi ha sempre vissuto l’ippica come un pascolo esclusivo per le sue pecorelle: ed allora ecco questi ben noti personaggi “mungi-ippica” tramare per mettere i bastoni tra le ruote alla rinnovata UNIRE. E, con il coraggio della viltà che li ha sempre distinti, anzicchè venire allo scoperto in prima persona, si servono di persone che forse anche ingenuamente, in buona fede, diventano strumenti di distruzione. Si fanno convincere che “l’UNIRE non fa nulla” e mugugnano contagiando soprattutto quelli che non sono informati. Poi si aggiungono quelle componenti tipo Ippodromi, che (vedi Ippodromi & Città) anzicchè cercare di migliorare il degrado nel quale stanno sprofondando, perdono tempo con azioni giudiziarie senza speranze per opporsi a chi cerca di risanare l’ippica abolendo proprio quei privilegi che l’hanno rovinata. Ma la realtà è un'altra: se davvero aprissero gli occhi sia i proprietari che gli allevatori, i guidatori e gli allenatori, che rappresentano la parte attiva e viva dell’ippica, si accorgerebbero che producono ogni anno, con la loro attività, ben 3 miliardi di euro. E si accorgerebbero pure che di questa importante cifra ritorna a loro meno del 10%, cioè solo 220 milioni sotto forma di monte premi, e poco altro. Di fronte ad una cosa TANTO ASSURDA, se gli uomini che sono ai vertici delle Associazioni lavorassero davvero “tutti” nell’esclusivo interesse dei loro rappresentati, capirebbero che ora è l’ultima occasione per fare blocco unico, insieme e non contro l’UNIRE, per mettere fine a questa ingiustificata divisione degli utili. Unirsi tutti per riconoscere il giusto, e non il superfluo, agli intermediari succhiatori del sangue di chi produce. Unirsi all’UNIRE che è disponibile al dialogo per fare programmi a lunga scadenza nell’interesse dell’ippica, che è poi l’interesse di tutti. E se gli intermediari, e parte degli ippodromi mettessero in campo la loro potenza finanziaria acquisita sulla nostra pelle per mantenere i loro ingiusti privilegi, se insistessero a non pagare i debiti sperando in sanatorie panzironiane, ebbene dovrebbero “tutti” essere disposti all’estremo sacrificio, che è quello di fermarsi per tagliare i viveri ai parassiti. E si vedrebbe allora come, venuti meno gli incassi dell’ippica, si potrebbe trattare poi su basi eque. Se non si capisce questo, se ancora si da la possibilità agli uomini dello sfascio di condizionare la nostra vita, profittando di qualche ingenuo o di qualcuno che si accontenta dell’uovo per se, senza pensare che così ammazza la gallina che glie lo fornisce, allora siamo davvero senza speranze. Proprietari, allevatori, allenatori e guidatori, dimenticate le diatribe, magari rimandate i litigi a dopo, ma unitevi, ed insieme all’UNIRE date battaglia a chi vi sfrutta ed incassa la maggior fetta della torta che voi producete. Sveglia, e se qualcuno non capisce l’importanza del momento, emarginatelo, tenetelo lontano! |