La volata di giovedì a 5. Siro ha rilanciato definitivamente un cavallo e la sua favola L’orfanello Equinox era cieco e rotto: ora è una star La madre morì di parto, lui non ci vedeva ma guarì. Il ritiro per frattura nel 2005, il ritorno e l’apoteosi.
MICHELE FERRANTE
Gli ultimi 400 metri a oltre 53 orari, per mettere il muso davanti a quello di Algiers Hall e sbancare il GP Unire giovedì a San Siro: muscoli e polmoni contano, ma in quella vittoria c’è soprattutto l’innato istinto per l’impegno agonistico e la vittoria. Un cuore grande così. Equinox Bi ne ha passate talmente tante, che la sua presenza in corsa è già un evento. figuriamoci un exploit e ai massimi livelli. Ha imparato a convivere con i guai dal 2001, quando è venuto al mondo in un allevamento della Pennsylvania, prima di essere rispedito in Italia per essere qualificato indigeno. Quella notte nessuno si accorse che mamma Personal Banner (in pista fu grande, sconfisse addirittura Moni Maker) stava partorendo ma aveva problemi, tanto da lasciarci la pelle per un infarto. Il puledrino nacque regolarmente, se si esclude un dettaglio di un certo peso. Era cieco, e venne affidato ad una fattrice-balia per i primi sei mesi, durante i quali accadde il miracolo: quando arrivò in Italia Equinox Bi ci vedeva benissimo e imboccò una discesa che lo portò a diventare nel 2004 (a 3 anni) il leader della sua generazione. Vinse molto, (Nazionale e Marangoni soprattutto) ma finì solo terzo nel Derby. «Solo terzo» fino a un certo punto, visto che scese in pista con in corso un’infezione all’apparato respiratorio che gli aveva messo fuori combattimento un polmone. Recupero e prima resurrezione nel gennaio 2005 a Parigi (Prix Tiercelin), con un secondo posto che sapeva di vittoria ma anche con una frattura all’anteriore destro che mise fine alla sua carriera, fino all’estate del 2006. Un veterinario (Sergio Orsi) e un allenatore (Jan Nordin) approfittarono di una vacanza del proprietario (Mauro Biasuzzi) per rimetterlo in allenamento. Equinox è tornato in pista nello scorso febbraio: prima vittoria a Torino in aprile, la seconda a Roma il 29 giugno, quindi l’apoteosi di giovedì a San Siro, primo sigillo della splendida favola che potrebbe proseguire in agosto a New York, nel Nat Ray del Meadowlands.
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