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Agipro: Speciale audizione Sisal  
Autore: unagt
Pubblicato: 12/7/2007
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AGIPRONEWS: Pubblicato il 12 luglio 2007 ore 17:15


SPECIALE AUDIZIONE SISAL - TRA SUPERENALOTTO E NUOVA RETE DI RACCOLTA
 
(a.c.) ROMA - Si è conclusa poco dopo le ore 16.00 l'audizione presso la VI Commissione Finanze della Camera con i vertici della Sisal. I punti fondamentali affrontati nel corso dell'incontro hanno toccato molti temi caldi del settore giochi: la nuova rete di raccolta di gioco pubblico, il nuovo bando di gara per il SuperEnalotto e la problematica relativa al presunto mancato versamento del Prelievo Erariale Unico (Preu), che ha portato la Corte dei Conti a richiedere ai concessionari un indennizzo di 98 miliardi di euro.
 
"Esiste lo spirito giusto in questa Commissione per riuscire a confrontarsi su tanti temi. Inoltre esiste oggi una migliore conoscenza del nostro settore, data la sua rilevanza industriale, dato il suo impatto sull'erario, visto il lavoro compiuto dai ricevitori e visto anche le imprese che ci lavorano". Questo è quanto dichiarato ad Agipronews dall'Amministratore Delegato di Sisal, Giorgio Sandi, subito dopo il termine dell'audizione presso la Commissione Finanze della Camera. Nel corso dell'audizione sono stati toccati gli aspetti storici del settore, e soprattutto gli ultimi sviluppi del mercato dei giochi. Ma inevitabilmente il confronto ha finito per toccare i temi più caldi del settore: "Abbiamo parlato del SuperEnalotto di cui abbiano raccontato un pò la genesi e l'attuale situazione, fino al lancio del SuperStar. Abbiamo affrontato la questione del bando di gara per il rinnovo della concessione del gioco. Al momento siamo addolorati di dover spendere ancora così tante energie, per cercare di riottenere qualcosa che, tutto sommato, sentiamo nostro. Rispettiamo - ha proseguito Sandi - come abbiamo sempre detto, la decisione del Consiglio di Stato, che è inappellabile. Mi pare che l'affermazione contenuta nella sentenza del Consiglio di Stato di non ritenere mai applicabile la proroga nel caso di concessioni pubbliche di servizi, incluse quelle dei giochi, se è valida per la Sisal, deve essere valida anche per tutti. Chederemo perciò che venga applicata esattamente anche per tutti gli altri grandi giochi, dal Lotto ai Gratta&Vinci".
 
Tra le questioni che sono state sollevate nell'ambito dell'audizione, è stata affrontata quella riguardante da vicino la nuova rete di vendita dei giochi scaturita con il "Decreto Bersani", e le implicazioni sorte per sua messa in opera. "Sull'argomento - ha proseguito l'A.D. di Sisal - abbiamo ribadito quanto affermato in altre occasioni: la nostra lettura è che l'interpretazione che è stata data del decreto, ha portato a un bando che in sostanza definisce che la nuova rete deve sostituire quella preesistente. Tutto ciò trova una logica nell'affiancamento della rete delle scommesse sportive a quota fissa, dove la distribuzione era più modesta. Per ciò che riguarda i concorsi pronostici sportivi e i giochi ippici, invece, riteniamo che la lettura non stia producendo risultati, non soltanto perchè il numero di punti vendita, alla fine, sarà inferiore, ma perchè crediamo che si perda un patrimonio di conoscenze. Molti dei diritti assegnati non andranno necessariamente agli stessi ricevitori: quindi si chiuderanno migliaia di esercizi, dove quel tipo di gioco è stato incoraggiato e portato avanti per lunghi anni. Inoltre trattandosi di giochi a totalizzatore, la diminuzione che ci sarà sul montepremi, renderà meno attrattivo il gioco anche per gli altri punti vendita".
 
"L'ultimo tema affrontato  nel corso dell'audizione di oggi - ha concluso Sandi - era quello relativo al settore delle New Slot. Il problema che ci riguarda come concessionari è noto: riteniamo che le sanzioni ipotizzate dalla Corte dei Conti non siano applicabili perchè rappresentato una pura esercitazione numerica, su una base di dati,  che dal canto nostro, non conosciamo. Crediamo ci sia stata una lettura imprecisa di situazioni che dovrebbero essere approfondite con maggiore cura. Come azienda del settore pensiamo di aver agito per il meglio: il lavoro di collegare migliaia di macchine costruite da terzi, omologate da qualcun altro e distribuite da altri è risultata, alla fine, una fatica enorme per un compenso modesto e rischi importanti".
 
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