UNAGT BENEMERITA DELL’IPPICA. ORA DEDICHIAMOCI AI SOCI Anni di febbrile lavoro da parte dell’UNAGT hanno portato ad un grande risultato. Dal tempio sono stati cacciati i mercanti, ed al timone di comando sono stati portati, grazie anche alla collaborazione di altre associazioni, persone competenti, uomini di cavalli che conoscono bene i problemi e con i quali il dialogo è possibile. Una impresa molto difficile, giunta a buon fine, sulla quale non bisogna fermarsi, ma proseguire come pungolo costante per far meglio. L’obbiettivo primario, dunque è stato raggiunto. Terminata la fase politica bisogna dedicarsi totalmente agli associati. Allenatori e guidatori se la passano davvero male, non solo per la crisi del settore, ma anche e soprattutto perché lamentano una grande debolezza nei confronti dell’UNIRE. Mentre ippodromi, agenzie ippiche ecc. riescono a difendersi quando vengono toccati i loro interessi, la categoria che l’UNAGT rappresenta ha poche difese da opporre. Intendiamoci: siamo per il rigore più assoluto per quanto riguarda la disciplina e quanto altro. Ma spesso le regole lasciano adito ad interpretazioni che vanno, stranamente, sempre e comunque a scapito dei guidatori. L’UNAGT deve, a questo punto, assumere con forza la difesa dei propri associati nell’ambito dei regolamenti. Allora bisogna riformare le regole della disciplina sportiva: sfondiamo una porta aperta, perché Melzi ha detto la stessa cosa. Ma…ma si deve pretendere che alla stesura delle regole nuove partecipino i rappresentanti delle associazioni. Oggi siamo al punto, ad esempio, che un guidatore venga convocato perchè la commissione di disciplina vuole ascoltarne le ragioni. Bene, anzi male. la cosa si risolve nel 100% dei casi in una condanna, sic et simpliciter, secondo quanto prevede il regolamento senza tenere in alcun conto quello che ha potuto dire l’imputato a sua discolpa. Allora diventa inutile l’audizione del presunto colpevole, che si risolve in un aggravio delle spese per l’avvocato e per la trasferta a Roma. Rivedere i doping: tutti debbono pagare se colpevoli, ma vanno cambiate le modalità dei prelievi, del trasporto dei campioni e deve essere garantito l’anonimato nel corso delle analisi. Il Laboratorio deve essere certificato, le soglie debbono tener conto dell’impatto ambientale (che è notevole), le procedure rapide. La commissione di disciplina non prende atto di quanto dice la commissione ministeriale di controllo circa l’inaffidabilità delle analisi, trincerandosi dietro ad una delibera del CONI, che la contrario, ritiene probanti i risultati. Ma è strano come nessun avvocato abbia messo in evidenza che non si contesta solo il risultato: ma tutto quanto precede, cioè il prelievo in condizioni non idonee, il trasporto senza garanzie di asetticità ed affidato a spedizionieri che trattano le provette come un qualsiasi pacco postale, al ritardo che deteriora i campioni. Gli esempi sopra riportati riconducono al titolo: ora dobbiamo correggere quanto è sbagliato e ad affermare i diritti della categoria nei confronti di tutti, UNIRE, ippodromi ecc. Soprattutto riaffermare il principio che non esistono solo doveri, ma anche diritti dei guidatori. Compattarsi, dunque, attorno ad un nucleo di dirigenti volenterosi e che sappiano ristabilire le regole della dignità della categoria. |