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Lo Sportsman: Brischetto: "Papalia aveva detto sì" (21.4.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 21/4/2007
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Brischetto: "Papalia aveva detto sì"

Egregio Direttore,

Rispondo alla lettera del Presidente dell'Uni (Unione Nazionale Ippodromi) anche se non amo particolarmente i botta-risposta via stampa. Ritengo che soltanto l'eccesso di impegni che in questo periodo oberano il Dott. Papalia (squadra di pallacanestro, ippodromi in Romania) gli abbiano fatto scordare di avere controfirmato una lettera con parere favorevole all'effettuazione delle Aste Anact presso l'ippodromo di Tor di Valle di Roma: la copia è a disposizione. Quello che invece mi lascia maggiori perplessità è l'assoluta mancanza di visione sistemica del settore ippico che traspare quando si parla di "Nostri ippodromi" e "cosiddette categorie" evidenziando una totale mancanza di sensibilità verso tutto il processo della filiera ippica che vede, tra l'altro, nelle Aste uno dei passaggi nodali del comparto. Nessun dubbio invece sul fatto che lo spettacolo ippico è sempre più spesso di discutibile qualità, ma in questo devo rilevare che gli ippodromi in quanto ad accoglienza, promozione, miglioramento, non sono da meno, attenti soltanto a non mollare l'ultimo matinèe. Concludo con l'augurio che al più presto si dia il via a tavoli di concertazione per la soluzione in maniera globale della cridi del settore e con la partecipazione di tutte le componenti ippiche in quanto le categorie da sole non sono più in grado di sopportare il peso della crisi che vede per il 2007 un montepremi a -12% e corrispettivi agli ippodromi +8%; che sia forse questo il motivo del malcelato nervosismo che traspare nella lettera del Presidente Uni?                                          Roberto Brischetto (Presidente Anact)   

Certo dal documento che abbiamo visionato è evidente che il Presidente dell'Uni non aveva nulla in contrario allo svolgimento dell'Asta. Ma forse, a distanza di quasi sette mesi, qualcosa è cambiato... Siamo pienamente d'accordo con Brischetto quando evidenzia la "mancanza di visione sistemica del settore ippico", un vizio purtroppo spesso rilevato in quasi tutte le componenti di questo "sistema" e ancor più spesso purtroppo in una parte degli ippodromi. Mancanza che rischia di compromettere tutto, sacrificando quella che forse è l'ultima chance di rilancio per non rischiare di rimettersi in gioco. Ed è solo così che si spiegano risibili proposte di taglio delle corse con percentuali simili a quelle degli interessi sui conti correnti bancari. Vorremmo chiudere questa ennesima piccola, sterile e inutile polemica e poter guardare a qualcosa di diverso. Ma, evidentemente, ci sono resistenze tali all'interno del settore che impediscono di guardare avanti, resistenze di persone che continuano a basarsi su tattiche dimostratesi fallimentari. Nel senso più concreto della parola. 

 

 
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