Lo strepitoso l’112.3 del puledro nato sui prati dell’asso lnfinitif come un missile sulle orme di Varenne
SANDRO CEPPARULO L'imbattibilità è un vestito affascinante, soprattutto al trotto dove gli equilibri sono volatili. Così Infinitif si tiene strette le sue 5 vittorie su altrettante corse e da martedì anche il record della generazione 2004: l’1.12.3 divorato a S. Siro con un percorso tutto allo scoperto finché non ha deciso di andarsene per i fatti suoi. E se il primato assoluto dei 3 anni indigeni è l’1.10.4 di Going Kronos, segnato sui 1640 metri della pista svedese di Gavle nell’agosto dell’anno scorso, e quello sulle piste italiane di un 3 anni nato in Italia è l’1.11.4 di Giulia Grif nella batteria del Mangelli a S. Siro, il primato di lnfinitif è particolare: mai nessuno era andato così forte già in aprile. Dunque il figlio di Pine Chip e Island Dream è già un fuoricategoria. Lo ha allevato, e lo guida da 3 corse, Jean Pierre Dubois il 66enne «santone» francese che da anni ha scelto la Toscana come «succursale» Italiana. A Bolgheri sono nati Varenne e Daguet Rapide. E non servirebbe aggiungere altro. «Ha esordito — dice Dubois — solo in gennaio per consentirgli di crescere in tranquillità. Da allora è andato sempre in crescendo e forse più della corsa di S. Siro è stata impressionante per personalità quella di metà marzo a Roma». «La sua dote è la completezza. In pratica ha già corso vincendo in tutti gli schemi: in testa, al largo, all’attesa e rendendo sempre tutto facile. Futuribilmente è un grande cavallo ma da me sono cresciuti Varenne e Daguet Rapide e ricordando loro non mi sbilancio. Il futuro? Le classiche».
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