BINGO: IL GIOCO SBARCA NELLE SALE "VIRTUALI" ED AVRA' UN SUO PALINSESTO
(a.c.) ROMA - Una vera e propria rivoluzione sta per coinvolgere il mondo del Bingo: attraverso il decreto firmato dal Direttore dei Monopoli di Stato, Giorgio Tino, il gioco si apre alla partecipazione a distanza. In parole povere si potrà giocare a Bingo attraverso internet, televisione interattiva, telefonia fissa e mobile. Inserito in un circuito di gioco, ovvero un ambiente di sale "virtuali" appartenenti ai sistemi di due o più concessionari, il giocatore potrà partecipare a distanza con il mezzo da lui scelto (computer, televisione, telefono). L'estrazione dei numeri, da 1 a 90, avverrà grazie ad un sistema centralizzato, direttamente collegato con i concessionari. Come nel caso delle scommesse sportive e ippiche, esisterà un palinsesto, che avrà il compito di informare i giocatori in merito agli orari, al circuito di gioco attivo (sala virtuale), al prezzo delle cartelle e ai parametri per la determinazione dei premi, obbligatori e facoltativi.
BINGO: PER GIOCARE A DISTANZA NECESSARI CONTO DI GIOCO E "NICKNAME", COSTO PER CARTELLA FINO A 5 EURO
(a.c.) ROMA - Come spesso accade per il gioco attraverso la rete, anche i giocatori del Bingo "virtuale" potranno utilizzare un proprio "nickname" - uno pseudonimo - "non modificabile", scelto dallo stesso giocatore e "allo stesso univocamente associata, che lo identifica nell'ambiente di gioco del concessionario". Secondo quanto riporta lo stesso decreto la partecipazione alle partite a distanza del Bingo rimane comunque subordinata alla "subordinata alla titolarita' del contratto di conto di gioco ed all'adozione dello pseudonimo". Il costo di ciascuna cartella "telematica" sarà scelto dal concessionario tra gli importi multipli di 0,10 euro, fino ad presso massimo di 5 euro.
In ogni partita saranno assicurati i cosiddetti premi obbligatori, nel caso specifico, la cinquina e il Bingo, anche se ciascun concessionario potrà scegliere di attribuire nelle partite dei premi facoltativi (premio Bingo speciale a progressivo di estrazione fisso - premio Bingo speciale a progressivo di estrazione incrementale).
BINGO: NEL 2006 INCASSI A 1,75 MILIARDI DI EURO, CAMPANIA PRIMA PER VENDITA CARTELLE
(c.r.) ROMA – Il decreto che istituisce il Bingo online darà un’ulteriore spinta a un settore che, nel 2006, ha incassato oltre 1,75 miliardi di euro, migliorando del 40% i risultati ottenuti nel 2003, con un incremento di circa 500 milioni di euro. Lo scorso anno sono state vendute oltre 1,6 miliardi di cartelle, di cui circa il 65% del valore di un euro. Dati alla mano, è la Campania la regione che più delle altre gioca al Bingo, seguita da Sicilia e dal Lazio, mentre Roma si piazza in testa tra le città con oltre 200 milioni di cartelle vendute. Nel 2006 il bingo ha riversato nella casse dell’Erario oltre 350 milioni di euro.
BINGO: UN SETTORE IN EVOLUZIONE CHE NEL 2006 HA GENERATO UN GETTITO ERARIALE DI 351 MILIONI DI EURO
(a.c.) ROMA - L'apertura della prima sala Bingo italiana risale al novembre 2001, a Treviso, anche se - dall'istituzione del gioco ad oggi - le strutture "fisiche" sono cresciute numericamente fino a raggiungere le 300 unità circa. La crescita del gioco nel nostro paese è sempre apparsa - erroneamente - altalenante, così come è ampiamente dimostrato dall'incremento della raccolta del settore a partire dal 2002: nel primo anno di attività il comparto incassò 784 milioni di euro. Già nel 2003 il Bingo mostrò le proprie potenzialità portando ad 1,2 miliardi la raccolta e generando un gettito erariale pari a 251 milioni di euro. Gli anni di assestamento del settore possono essere considerati il 2004 ed il 2005: ad una raccolta sostanzialmente costante (intorno ad 1,5 miliardi di euro) è quindi corrisposto un gettito erariale pressochè statico (di poco superiore ai 300 milioni di euro). Qualcosa è cambiato nel 2006, anche a fronte delle richieste degli stessi operatori del settore. Una vittoria del comparto raggiunta lo scorso anno è decisamente quella rappresentata dall'abolizione del divieto di introdurre macchine da intrattenimento con vincita in denaro nelle sale Bingo, un divieto che di fatto escludeva il settore da un business considerato complementare all'attività di "vendita di gioco pubblico". Il fatturato complessivo delle sale italiane ha toccato nel 2006 i 1.755 milioni ri euro, con un gettito erariale che ha toccato i 351 milioni.