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Lo Sportsman: Politica e ippica tempo di scelte (26.3.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 26/3/2007
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SITUAZIONE PIÙ CHE C0NFUSA
Politica e ippica
tempo di scelte

Tanto per cambiare, quella di oggi è un’altra giornata da dimenticare per il calendario. Guardate e riflettete: quattro campi di galoppo (Varese, Napoli, Treviso e Corridonia) in attività. Un bel lunedì, insomma, con la ormai consueta dispersione di risorse. E naturalmente il giorno successivo c’è solo Capannelle... lncredibile ma, purtroppo, vero.
Ordinarie disfunzioni di un settore sull’orlo di un colasso economico (tutti gli indicatori sono in rosso e per ora non è stato risparmiato un centesimo), e di una crisi di nervi. Nei giorni scorsi è ricominciato infatti il diluvio di comunicati, con le varie sigle del galoppo e del trotto impegnate a rendere pubbliche le loro preoccupazioni, naturalmente ognuna con un’angolazone diversa. Alcune delle sigle del galoppo hanno iniziato sette giorni fa a bersagliare l'Unire, l’intercategoriale ha seguito poi puntando sulla mancata conclusione della stucchevole e imbarazzante vicenda Panzironi e su un montepremi che sarebbe stato previsto dall’attuale Segretario Unire a 175 milioni di euro. L’Anact ha evidenziato come al continuo calo del montepremi e delle provvidenze sembri corrispondere un aumento delle remunerazioni per gli ippodromi in base alla convenzione  stipulata fra Unire (lo scorso anno, prima dell'entrata di Melzi) e le Società di corse. In mezzo anche le indscrezioni su quanto sarebbe successo nel confronto fra il Commissario e gli ippodromi, incontro nel quale quest'ultimi avrebbero difeso fino alla morte anche una sola giornata. In tutto questo balletto si è inserita la notizia secondo la quale Guido Melzi avrebbe scritto al Ministro rinunciando al rinnovo del mandato. Un fatto che, ovvamente, non ha fatto altro che aumentare a dismisura le preoccupazioni (e magari anche qualche aspirazione).
Lo stato di fatto delle vicende ippiche è composto in realtà da nessuna certezza (tranne quella del calo del gioco) e da tante battaglie che contribuiscono a far si che nulla possa in realtà accadere. Battaglie "politiche” all’interno delle istituzioni che hanno portato al protrarsi di stuazioni imbarazzanti. Battaglie interne al settore, preda delle consuete divisioni, delle solite questioni personali che impediscono un dialogo sereno e soprattutto costruttivo.
Sono anni che assistiarno a questo spettacolo e in questi mesi al di là di dichiarazioni di facciata, nulla è cambiato, semplicemente perchè quasi nessuno ha davvero, con i fatti, dimostrato di accettare un cambio di direzione o meglio il cambio di direzione proposto più volte a chiare lettere da Gudo Melzi. In primis le Società che continuano imperterrite ad arraffare giornate e a programmarle come e quando vogliono. E che, complice una convenzione improntata a parametri quantitativi, vorrebbero aumentare i numeri per incassare ancora di piu. Poi la categoria di Giudici e Veterinari che è stata ingigantita e per la quale l’incremento delle occasioni di lavoro (sotto forma di numero di corse e numero degli addetti per singola gornata) è stato determinante per incrementare a dismisura gli incassi: Poi anche gli ippici che hanno "incassato" come Vito Antuofermo (ma senza mai reagire) botte da orbi negli ultimi anni e che oggi sono talmente legati a un regime di assistenza da non essere in grado di guardare oltre le specifiche del momento E in questo caso non parliamo di cifre globali da mantenere assolutamente invarate ma delle modalità di erogazione di milioni di euro (migliaia di corse inutili sotto ogni aspetto, indennità Tris, premi all'allevatore) dispersi a pioggia e trasformati in una manciata di spiccioli per ciascuno. Ci sono tante verità in quello che è successo, ma soprattutto ci sono state troppe bugie e troppa ipocrisia. Ed e difficile districarsi in questa giungla di informazioni frammentarie e personalizzate. In sei mesi purtroppo nulla sembra cambiare ne dentro né fuori dall'Unire. Ma ci sono idee e progetti, quelli che avreboero dovuto diventare il collante per normalizzare la situazione e che ancora oggi in realta non sembrano interessare a nessuno, nemmeno a quelli che dovrebbero esserne i beneficiari a medio e lungo termine. Progetti che passano in secondo piano, sacrificati sull'altare della convenienza personale. Anzi, se possibile, la confusione e la conflittualità (e chi urla di piu dovrebbe essere il primo a farsi un esame di coscienza) sono aumentate a dismisura, tanto da rendere ingestibile il settore. Tanto da far pensare a qualcuno che forse non è il caso di continuare contro tutto e anche contro tutti. E se è vero che la decisione più urgente e importante è nelle mani del Ministro Paolo De Castro, chiamato ad una scelta finalmente decisa dalla quale si capiranno una volta per tutte i progetti del Governo per il settore, dall'altra tocca anche agli ippici, società, commissari, allevatori, guidatori, proprietari e sindacati) decidere una volta per tutte che direzione prendere. Per rilanciare il settore servono immedatamente entrambe. Una sola non basta. MT

 
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