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Le Voci del Trotto: La partita a poker del ragioniere (24.3.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/3/2007
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LA PARTITA A POKER DEL RAGIONIERE

Chiediamo scusa a Panzironi per averlo identificato come ragioniere: in realtà, non conoscendo il suo titolo di studio, gli abbiamo attribuito quello più probabile in relazione alla sua attività di segretario generale dell’UNIRE. Naturalmente se è anche laureato non saremmo sorpresi, perchè ha dimostrato nei suoi anni all’Ente di possedere un grado di istruzione e di cultura che ne giustificherebbe ogni titolo accademico. Anche se il suo genio nei confronti dell’ippica è stato rivolto solo al male, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, e riconoscergli un’abilità enorme.

Ora più che mai le sue doti di intelligenza, ma forse ancor più di furberia, stanno venendo a galla nella partita a poker che sta giocando contro molti avversari, costringendoli ad abbozzare e subire il suo perfetto gioco di difesa.

Che cosa ha in mano di tanto importante il ragioniere? Nulla trapela, ma il fatto che licenziato, indagato, sotto accusa con gravi capi (falso ideologico, abuso d’ufficio, bilanci traballanti, consulenze fasulle e chi più ne ha più ne metta) sia ancora impavidamente al suo posto, dà adito a disparate congetture.

In primis l’on. Alemanno: la sua difesa di Panzironi non può essere legata al solo “affetto”. Da vero politico, l’ex ministro l’avrebbe scaricato da tempo. Se non lo fa, chiunque è legittimato a pensare che vi sia qualcosa di più solido. Ma che cosa? Il pensiero vola alle Agenzie che sono state graziate da Panzironi che ha regalato loro circa 80 milioni di euro, abbonando i minimi garantiti. Ma chi c’è dietro alle Agenzie? Chi sono i proprietari? Chi fa parte di queste Società, chi ne detiene parte dei capitali? Sarebbe interessante conoscerne non solo i prestanome... Ma, si obbietta, ora Alemanno non c’entra più con il MIPA, ora il ministro è l’on. De Castro...Ebbene per De Castro la “faccenda” Panzironi sarebbe stata chiusa da un pezzo: lo ha dichiarato tempo fa, ma Panzironi è sempre lì, al suo posto a far danni. Un voto (quello di Alemanno) per una rappresentanza europea, vale il sacrificio di un comparto finora produttivo per lo Stato (l’ippica) come nessun altro?

Ed ancora: che cosa ha in mano Panzironi per “meritare” tanta affettuosa protezione da parte di un ex ministro ed un ministro in carica? In parole brutali, un suo brusco allontanamento quali scenari potrebbe aprire, che cosa potrebbe venir fuori da una “vendetta” dell’ex  segretario generale, quali irregolarità che gli vengono contestate potrebbero essere scomode per personaggi di maggior spessore?

Come si concluderà questa partita di poker, solo Iddio lo sa.

Forse, se al tavolo verde si avvicinasse un Pretore coraggioso, potrebbe costringere i giocatori a scoprire le carte. E forse l’ippica potrebbe ancora salvarsi.

 
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