IPPICA San Siro galoppo si rifà il trucco. Ora è un salotto Marzo, profumo di primavera e di erba già tagliata—visto anche l’inverno clemente — ma anche profumo di galoppo. Mercoledì si è aperta ufficialmente la stagione del galoppo milanese, tante le novità, soprattutto strutturali, ma quella che traspira da ogni ciuffo d’erba riposizionato e sapientemente tagliato è stata la «Voglia». Si, la voglia di riscoprire un mondo, quello dei purosangue a San Siro che negli ultimi anni si era andato sempre più chiudendosi su se stesso. La voglia di cercare un’apertura verso l’esterno, una voglia tradotta da un fatto se si vuole simbolico, ma al tempo stesso assai pratico: l’abbattimento di gran parte del muro di cinta, sostituito da una recinzione in stile che lascia vedere anche dall’esterno le bellezze di quel parco naturale nel quale è incastonato l’ippodromo. Un ritorno ai fasti di qualche anno addietro in un’atmosfera forse leggermente retrò e quindi affascinante, ma arricchita dall’irrinunciabile tocco di tecnologia che ha permesso, ad esempio, di ricreare ed arricchire i giochi d’acqua della splendida fontana nel piazzale d’ingresso, ma anche di ristrutturare la parte tecnica relativa all’area riservata al gioco e all’impianto di ripresa e trasmissione delle corse. Schermi al plasma o lcd, telecamere di nuova concezione e definizione (sono 18) e soprattutto posizionate in maniera tale da far vivere in dettaglio, anche a chi non è pratico del binocolo, ogni fase della corsa, comprese quelle nella lunghissima dirittura da 1400 metri. Un ippodromo per tutti a partire dagli appassionati e addetti ai lavori, che hanno a disposizione un’area interamente dedicata dove sono stati raggruppati anche ipicchetti degli allibratori, ormai «razza in via d’estinzione» ma che a S. Siro trovano - ancora - la loro ragione d’esistere in quell’eterna schermaglia tra «banco e punta», che costituisce da sempre il sale delle corse. Uomo contro uomo e non uomo contro numeri. Un ippodromo però concepito anche come luogo di piacere e dimondanità, dicultura e svago, basti pensare alla splendida «sala del camino» che non ha davvero nulla da invidiare alle aristocratiche «colleghe» di Deauville o York. Pronta per quei grandi eventi che troveranno in San Siro il loro palcoscenico ideale. Una stagione lunga più di quattro mesi, fino al 21 luglio, con tanti week-end importanti, da vivere romanticamente appoggiati a una delle colonne della rinnovata tribuna rimasta fedele al suo stile liberty, magari con un bel aperitivo dello «Cheval Cafe» in una mano e un biglietto vincente nell’altra. La «Milano da bere» e quella che galoppa in simbiosi. San Siro è anche questo. CORSE WEEKEND Sabato pomeriggio dominato dal galoppo con quattro campi in attività contro i tre del trotto, mentre le redini lunghe si rifaranno domani visto che saranno ben sette gli ippodromi aperti per questa specialità contro i due del galoppo. Il clou di oggi è San Siro con almeno due corse di livello: il Premio Apertura, handicap per 17 concorrenti con nomi importanti come quello di Nordhal, e il Premio Calvalrate con la sfida fra l’imbattuto Zenone e il promettente Amante Latino. Domani invece sarà Padova il campo centrale del trotto. Si corre il Città di Padova con Giulia Grif che torna a casa dopo la sfortunata esibizione di domenica scorsa in Costa Azzurra. Può centrare il terzo alloro consecutivo nel circuito dei quattro anni dopo quelli di Firenze e Aversa, anche se Gauguin Ans, Gruccione Jet, Gorniz e Ganimec non sono da sottovalutare.
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