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Le Voci del Trotto: Per grazie ricevuta (19.3.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 19/3/2007
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PER GRAZIA RICEVUTA

 

   Quando nel lontano 2002 arrivò all’UNIRE un certo sig. Panzironi, perfetto sconosciuto nell’ambito ippico, tutti cercarono di sapere chi fosse, chi lo avesse mandato: ma soprattutto quale sarebbe stato il suo impatto con l’ambiente. Tra i primi ad intervistarlo fu il sottoscritto, che capì subito di che panni vestisse, quando chiese di sapere, in anticipo, ed attraverso la sua segreteria, quali sarebbero state le domande.   Dopo diversi giorni si rese disponibile, ma solo telefonicamente, all’intervista. Figurarsi! Per noi ippici, abituati a conferire direttamente con i vari Presidenti, senza formalità, in quanto l’ippica è una famiglia che coinvolge dal Presidente dell’UNIRE all’ultimo artiere, che spesso gli dà del tu, l’avvento di una burocrazia del tipo statale fu leggermente destabilizzante. Quando poi, ad una nostra precisa domanda, il sig. Panzironi rispose testualmente: “Non capisco che vogliono i proprietari. Ma si rende conto che prendono un premio fino al quinto arrivato?” ci sembrò di ricevere un pugno nello stomaco, perché capimmo quale sciagura era piombata sull’ippica. Sorvoliamo su questi anni bui della gestione del sempre più potente segretario. Uniche cose dell’ippica che sono cresciute esponenzialmente: lo stipendio del segretario generale ed il numero dei portaborse ministeriali assunti dall’Ente. E’ venuto meno il rispetto dovuto a chi produce la ricchezza nell’ippica, cioè ai proprietari, allenatori e guidatori, che nel 90% dei casi sono passivi, si è instaurato un regime di clientelismo nel quale utili e profitti sono andati nelle tasche dei protetti e dei cortigiani del segretario, attraverso collaborazioni, consulenze ecc. . Si sono permessi giochetti di prestigio attraverso i quali molte componenti “intermediarie” dell’ippica hanno potuto eludere, o vedersi scontati, finanche impegni finanziari che hanno inciso sul crollo del montepremi e sul progressivo decadimento dell’ippica. Il nuovo Statuto dell’Ente è stato chiaramente fatto “ad usum delphini”,  i soldi recepiti attraverso le scommesse legate alle corse hanno preso tutte le strade tranne quella primaria del montepremi. Basta così.

Lunga è stata la lotta per recuperare l’ippica agli ippici. Resa ancora più difficile dalle diatribe tra le categorie, divise ad arte dall’abile segretario, che ne favoriva alcune per rafforzare il suo potere. Se alla fine, e dopo una coda lunghissima in cui Panzironi sembrava un’ostrica attaccata allo scoglio da legami oscuri, l’ippica si è liberata di un peso insopportabile, dobbiamo rendere grazie al Signore. E ci recheremo ad offrire ai nostri Santi fiori e doni “Per Grazia Ricevuta”.

 
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