LOTTERIA VOLA VIA – PIANGONO I COCCODRILLI Era già da qualche anno che si rincorrevano sussurri e bisbigli sulla soppressione del G.P.Lotteria . Chi aveva il dovere di difendere una manifestazione storica che ha onorato Napoli e l’ippica dal 1951, ha finto di non sapere o si è nascosto dietro quei politici che hanno fatto bella mostra di se nell’ambito ippico solo in occasione proprio di quel Gran Premio. Non per dare una mano, ma per vanità, per sponsorizzare la loro immagine. Quando anni fa, nel corso di una conferenza stampa, lo rinfacciammo pubblicamente all’assessore ed alle altre autorità cittadine, ottenemmo solo di non essere più invitati a tali conferenze. Avevamo ragione. Quello stesso sindaco e quell’assessore, che dall’ippodromo di Agnano hanno ricevuto appoggi elettorali molto robusti, non hanno mosso un dito per difendere il Lotteria. Sapevano già da tempo, e addirittura si sussurra che il Gran Premio sia stato oggetto di baratto con un comune che ha ottenuto una Lotteria nazionale sui “fichi secchi” in cambio di discariche ed inceneritori messi a disposizione della Città di Napoli. Un baratto, insomma, sulla pelle degli ippici. Naturalmente ora fingono di scandalizzarsi, si atteggiano a vittime, accusano il Governo: tutto tranne che recitare il mea culpa. Ma le lacrime più patetiche le piange la dirigenza di Ippodromi & Città, in particolare il dott. Papalia: che “fieramente” afferma che anche senza abbinamento la corsa conserverà il suo nome, e, se qualcuno lo contesterà, avrà il coraggio (!) di dire che si tratta di un nome di fantasia, merce che a Napoli non manca. Dimentica il solerte e coraggioso amministratore unico, che discesa paurosa ha imboccato l’ippodromo di Agnano, venuto spesso all’onore (!) delle cronache persino nelle lettere di vecchi appassionati ai giornali cittadini. Ha dimenticato che nel passato il Lotteria era il fiore all’ occhiello di Napoli, ed era curato soprattutto come una festa di tutte le componenti ippiche, che trascinavano in quell’occasione tutta la città nella conca di Agnano, distribuendo migliaia di biglietti omaggio. Negli ultimi anni ha prevalso in quel giorno la grettezza, i divieti più assurdi, le limitazioni più umilianti. Tutto ciò ha portato ad progressivo calo delle presenze nell’occasione più attesa: le più fantasiose iniziative benefiche hanno costretto anche chi suda e sgobba per un anno intero nell’ippodromo ad acquistare biglietti a favore di donne di paesi africani sconosciuti per dare loro il diritto all’aborto (!). La tribuna d’onore è stata vietata agli ippici per riempirla di quei politici che ora, per ringraziamento, hanno venduto il Lotteria. E piange Papalia perché ha perso un finanziamento che già s’era ridotto da 500 milioni a 37 – 38 impedendogli quell’imbiancata delle facciate esposte al pubblico che rappresentava, per chi conosce bene l’ippodromo per aver passato molte ore della sua vita con i cavalli, il trucco di una bella donna che non si lava le parti intime. Tutto sommato, a parte le lacrime di coccodrillo, la lezione, se recepita con intelligenza, potrebbe avere un suo risvolto positivo. Ippodromi & Città sia più vicino alle categorie ippiche, se le coccoli, non chieda loro solo doveri negandogli i diritti, e dimentichi i politici traditori. Dia loro un ippodromo, soprattutto delle scuderie vivibili, eliminando quelle brutture tipo il guano dei colombi che sta facendo quasi crollare i solai dei boxes, tiri via le pericolose tettoie di eternit. Ripulisca e ripari i boxes, ne rifaccia le fatiscenti porte, curi la pulizia, i prati e l’erba che rappresentano un ornamento naturale impagabile. Riporti infine l’Ippodromo di Agnano a quella bellezza, benedetta dalla natura amica, che nel passato ne ha fatto uno dei più godibili ed invidiati al mondo. E vedrà che le categorie che ci vivono saranno al fianco di Ippodromi & Città, e questo rinnovato sodalizio darà frutti più rigogliosi di quelli senza succo coltivati con i politici. Le lacrime di coccodrillo non hanno mai pagato! |