Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: Piano Melzi avanti forte (5.3.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 5/3/2007
Letto 929 volte
Dimensioni 13.67 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Piano Melzi avanti forte

LE REGOLE
«È da queste che si parte per costruire. Da giustizia e doping. E verificheremo qualità e congruità delle spese»

IL BILANCIO
«I premi 2007 saranno circa 220 milioni più 21.7 di provvidenze. I tagli sono quelli noti. E non ci sono sorprese»

LO SVILUPPO
«L’opportunità dei 14.000  punti vendita è fondamentale.  Noi dobbiamo fornire un prodotto.
Deve finire l’assistenza»

                          -------------------------

MARCO TRENTINI
Gennaio e febbraio sono passati e due mesi e mezzo dopo l’incontro congiunto con il Ministro Paolo De Castro, il Commissario dell'Unire Guido Melzi d’Eril torna sugli argomenti principali del suo progetto. Lo fa con alcun dati importanti in più, con date e nuovi sviluppi. Molto del lavoro che fa parte della fase di preparazone è stato fatto, abbastanza per poter guardare avanti con prospettive quantomeno diverse con maggore ottimismo e una convinzione ancora più radicata nelle scelte che sono state alla base di tutto il piano. A cominciare da quella che propone etica e regole come pilastri per tanti. «Parlo prima di tutto di questo, perché etica e regole sono fattori che non possono essere lasciati indietro, perche è da essi che si deve partire. Etica e regole che devono valere per tutti coloro che operano e lavorano nel settore, valori che vanno recuperati perchè qualsiasi progetto comune non può prescindere da essi. Innanzitutto per uno degli argomenti fondamentali, quello della lotta al doping. Il piano d’azione è stato approntato dal nuovo Amministratore Unico di UnireLab, Stefano Bruno Varini, e mi verrà consegnato nei prossimi giorni. A questo piano è legata una ristrutturazone dei processì che porteranno anche a notevoli economie e oltre che a una maggiore efficienza. Quasi parallelamente, ci sarà una rivisitazione delle procedure della giustizia sportiva, che oggi non consentono il funzionamento della struttura. Abbiamo provveduto a dare alle Comrnissioni i mezzi che ci hanno chiesto per poter funzionare al meglio e procederemo anche con modifiche normative al disciplinare. Lo avevo istituito io qualche anno fa e così come allora lo ritenevo valido, oggi sono convinto, dopo sei anni, che vada modificato, soprattutto in alcune parti che oggi provocano grosse storture. L’ultimo aspetto legato alla giustizia sportiva è quello del Commissario. Lo abbiamo già affrontato con modifiche che sono in vigore dal 1° gennaio e con altri provvedimenti che sono diventati operativi dall'inizio dì questo mese. Siamo intervenuti soprattutto su fatti costosi e assurdi come trasferte da una parte a l’altra dell’ Italia oppure tagliando sprechi non comprensibili come impegni di intere Giure per prove di qualifica in ostacoli, cose insomma che non trovano gìustificazione alcuna. Per limitare le trasferte abbiamo inserito principio della territorialità e per questo stiamo per lanciare corsi in Sicilia e Sardegna: è più produttivo creare funzionari sul posto che inviarli da Merano o da Torino...».
La lotta al doping è fatta anche di pubblicità ai casi. In nome di una presunta tutela della privacy l’ippica non ha più comunicato nulla. Un modo di agire in contrasto con quanto accade in tutti gli altri sport: da ultimo il caso di un giocatore famoso come Flach. «Mi sorprende che oggi siano gli operatori a chiedere pubblicità dopo che anni fa erano stati loro stessi a invocare la privacy. Sono convinto che dare pubblicità ai casi sia un passo importante e anche questo fa parte dei provvedimenti di ristrutturazione dei procedimenti della giustizia sportiva.
Non vorrei che poi gli stessi che oggi chiedono trasparenza diventino i primi a contestare. Per questo torno a parlare di etica e regole, aggiungendo ancora le parole "per tutti”. E per questo voglio citare anche gli ippodromi. Anche loro devono seguire quest principi. Sento spesso dire che io da uomo proveniente dalle Società di corse non sarei in grado di intervenire per quanto riguarda gli ippodromi. In realtà sono convinto che, conoscendo perfettamente i meccanismi che regolano la vita degli ippodromi e le convenzioni, non ho nulla da imparare. Per questo, oltre a pensare che la convenzone attuale sia quantomeno da ripensare, affermo che prima di tutto sono intenzionato a istituire un gruppo di lavoro che verifichi la qualità e la congruità di alcuni parametri alla base della convenzione stessa. Purtroppo, dovendo seguire le procedure di un Ente Pubblico, per fare ciò dobbiamo emanare un mini-bando e quindi servirà qualche settimana prima che il gruppo di esperti, del quale farà parte anche un rappresentante degli operatori ippici, possa entrare in funzione».
Capitolo risorse e bilancio, quello che gli "ippici" sentono particolarmente, quello su cui le voci si sono rincorse alla velocità della luce, con un balletto di cifre sconfortante. «Siamo in regime provvisorio e il bilancio di previsione non è ancora stato firmato. Sarà un bilancio prudenziale, che terrà conto anche dei numeri della raccolta delle scommesse, che al momento presenta un segno negativo. Posso comunque dire che l’ammontare dei premi sarà di circa 220 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 21 milioni abbondanti di provvidenze. Lo scorso anno erano stati 255 più 27. Per quanto riguarda i punti dove sono stati effettuati i tagli, si tratta di quelli in gran parte già noti, con una differenza per il
galoppo: le Categorie ci hanno chiesto di limitare la diminuzione del premio aggiunto e in alternativa di spalmare questo calo sul montepremi ordinario. Così è stato fatto, seguendo esattamente il documento presentato dalle Categorie. Una buona parte del taglio riguarda la diminuzione del numero delle matinée, ma i dati finora sono quelli che ho già detto: non c’è nulla di extra e il calo delle scommesse è già stato valutato. Inoltre non vi è assolutamente alcun incremento dì remunerazione per gli ippodromi. Non abbiamo ancora i dati consuntivi precisi del 2006 per verificare gli effetti della nuova convenzione, firmata ben prima del mio insediamento, ma non ci saranno certamente aumenti. E anzi, ripeto, credo che lo schema attuale vada ripensato».
Affrontato il capitolo spese, si passa a quello delle entrate. «Questa è la parte più importante, perché continuo a ripetere che la chiave di volta è pensare allo sviluppo e sfidare il mercato. In fondo le scommesse ippiche hanno tenuto in questi anni e oggi siamo di fronte a un’opportunità importante. Capisco che gli ippici siano rimasti scottati dalla vcenda dei minimi garantiti, ma sarebbe un grave errore continuare a piangere miseria e rischiare di perdere di vista quello che avremo fra breve a disposizione. Come sapete, il progetto si basa sulla creazione di due campi “principali” da portare nella rete prevista dal nuovo bando. Aams mi ha comunicato uffialmente il numero delle concessioni assegnate, che fra nuove agenzie ippiche, corner ippici, agenzie sportive e corner sportivi è di quasi 14.000 punti vendita. Ad essi vanno sommate le 600 agenze in attività e naturalmente ci sono in più le licenze per raccogliere il gioco via internet. Sottolineo che in tutti i 14.000 punti si potranno effettuare le scommesse sulle corse dei due campi principali, trasformate in “ippica nazionale" e che con una rete del genere non si può non pensare in positivo. E mi chiedo: cosa si può chiedere di più al Governo? Certo, ci sarà una fase di avviamento e il Ministro De Castro ha già dichiarato il 21 dicembre che è disposto a sostenerci in questo periodo, ma dal 1° luglio questi punti vendita cominceranno ad entrare in funzione e credo che già negli ultimi mesi dell’anno si possano cominciare a sentire effetti positivi. In fondo basta un incremento minimo per portare i conti a posto e guardare con grande fiducia al 2008».
Una rete che sarà dieci volte più grande di quella ipotizzata sette anni fa. «Sono numeri importanti e i punti vendita per la maggior parte fanno capo a grandi gruppi. lo credo che questa sia una garanzia, che sia un momento importante perché con questo numero si raggiunge davvero una "massa critica” che può garantire lo sviluppo. Ma a questa rete bisognerà anche dare un ottimo prodotto da vendere».
Quello del rinnovo del prodotto dovrebbe essere il primo compito di un’Unire che la legge ha trasformato sostanzialmente in Ente Tecnico. Un prodotto da confezionare in maniera differente e da proporre con un’immagine diversa. «Parlando di prodotto si parte dalla programmazione delle corse, che vanno ripensate in modo da offrire il massimo spettacolo e attrarre di più il pubblico. Già da quest’anno opereremo un taglio al numero delle corse e credo si possa andare anche ben oltre, aumentando oltretutto la remunerazone delle singole prove. Parliamo anche di televisione e del modo di produrre le immagini nel nostro sport. Domani (oggi, n.d.r.) gli uomini di Sky saranno tutto il giorno all'Unire dopo che giovedì sono stati a Porcari. Si va avanti, insomma, per trovare il modo migliore di proporre il nostro sport e devo dire che sono stati fatti anche notevoli passi avanti, di recente, negli impianti di ripresa degli ippodromi. Quello su cui sono d’accordo con le Categorie è il fatto che oggi la televisione sia solo un costo (pesante) per l’Ente.  Lasciamo perdere cose come la remunerazione dei diritti d’immagine dei protagonisti, ma guardiamo ad altro. Aams stessa ci ha chiesto un confronto per fornire le immagini di Unire Tv ai 14.000 punti vendita. Il mercato è cambiato e quindi bisognerà, rispettando i contratti in essere, adattarci».
Una parte del prodotto è anche la scommessa. A comincare da quei Quarté e Quinté che oggi danno soddisfazioni marginali. «Il progetto per la ristrutturazione completa del Quarté e del Quintè è pronto. Prevede una profonda ristrutturazione delle regole delle due scommesse che verranno trasformate seguendo come modello quelle francesi. Ci sarà quindi il Quinté plus, il Quinté in ordine, quello in disordine e i bonus per le categorie di vincita inferiori. Chi giocherà il Quinté concorrerà al super bonus e allo stesso tempo incasserà anche azzeccando la combinazione in disordine o i primi quattro o i primi tre, praticamente come in Francia, il meccanismo dei jackpot farà sì che nel salvadanaio del “plus” le cifre diventino importanti e allo stesso tempo la gente incasserà più spesso con i bonus, rimettendo in gioco quindi il denaro».
Un cambio deciso per il quale serve ovviamente tempo. «Ho sempre detto che oggi l'Unire è un elefante che dobbiamo trasformare in una gazzella. Ma i tempi tecnici e politici non sono certo brevi. Credo che oggi si paghi una sorta di “sindrome dell’allenatore di calcio”, nel senso che quando non ci sono i risultati si cambia l’allenatore e il nuovo arrivato è costretto a vincere subito la prima partita sennò viene subito criticato. In questo caso poi si tratta di giocare con calciatori che continuano ad essere refrattari al cambiamento di schema. Credo comunque che ci vogliano un paio di mesi per mettere a punto il nuovo Regolamento con Aams e altri due o tre per predisporre il software. Mi pongo come obiettivo di partenza la prima settimana di settembre, ma non sarà facile: bisognerà correre forte». Ha parlato di giocatori refrattari al cambiamento... «Oggi mi sembra che l’ippica si sia adagiata su un regime di assistenza, a vivacchiare. Bisogna cambiare il modo d pensare e guardare avanti, guardare al 2008 che può essere davvero il primo anno di una nuova era. Senza rimanere legati a schemi che oggi forse sembrano garantire a qualcuno redditi ma che penalizzano l’intero settore. Basta guardare il bilancio per capre come in fondo i soldi non mancano, ma allo stesso tempo vengono dispersi in mille e più rivoli tanto da diventare spesso improduttivi. Qui mi ricollego ai principi di etica e di regole che devono valere per tutti. Oltre a limare al massimo le spese, andremo a verifcare e controllare qualità e congruità di tanti capitoli. E credo che entro l’estate si possa arrivare a un confronto serio con tutti per programmare l’anno che verrà. Se poi mi si parla di legare il montepremi all’andamento delle scommesse, di togliere quell’aggettivo “residuale” che tanto preoccupa, allora dico che si può pensare anche a questo, ma prima bisogna guardare allo sviluppo, altrimenti l'alternativa è solo l’assistenza. Quell’assistenza alla quale forse gli ippici si sono abituati in questi anni, quando una gestione che non ha proposto alcuna riforma strutturale ha pensato solo a tappare i buchi con interventi una tantum. E intanto, lentamente ma inesorabilmente, il montepremi è sceso».
Un Melzi ottimista, convinto e lanciato... «Siamo di fronte a un anno da passare stringendo la cinghia e magari anche soffrendo un pò. Ma è guardando le prospettive che non posso che essere più che fiducioso. E sono i numeri a convincermi. Quelli di un bilancio nel quale ci sono tanti, tantissimi aspetti di spesa da guardare e valutare, ma soprattutto quelli di un’opportunità che ci si presenta con una rete di 14.000 punti (più altri mille che potrebero essere messi a bando a breve), di internet, di un canale televisivo su Sky. Noi dobbiamo metterci il prodotto corse, il migliore, il più trasparente e garantito possibile».


 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&