IN BOCCA AL LUPO, CONTE MELZI! Mercoledì Panzironi uscirà definitivamente dalla scena ippica, dopo aver ridotto il settore in braghe di tela e dopo aver incassato anche un premio per le sue malefatte. Inutile sottilizzare: l’ambiente era talmente saturo della sua mefitica presenza, che avrebbe accettato di pagare qualunque prezzo pur di liberarsene. Qualunque cifra sarebbe stata minore dei danni che avrebbe procurato. Raramente nell’ippica una persona è risultata così indigesta: l’unico suo merito, quello di averci fatto capire quanto valevano realmente certi personaggi che lo hanno sostenuto ed adulato nella sua furia devastatrice in cambio, probabilmente di piccoli, miserabili favori personali. Un grosso respiro liberatorio, ma non c’è il tempo di riposare. Ora debbono essere individuate le priorità degli interventi occorrenti per la risalita della china. In testa a tutti il recupero di un montepremi decente, attraverso l’obbligo di incassare quanto dovuto dai furbi debitori, e stavolta senza fare faraonici sconti, poi obbligando i delegati alla raccolta delle scommesse al pagamento puntuale. Subito bisognerà ridimensionare proprio l’UNIRE, liberandola da fardelli inutili e costosi. Si dovrà mettere mano alla disciplina sportiva, rendendola più agile, affidandola a chi è competente di corse e di cavalli, liberandola dalle lungaggini e dall’inutile e costosa burocrazia. Bisognerà modificare la struttura degli interventi, perchè il passaggio dei fascicoli alla Magistratura deve essere successivo alla condanna sportiva, non precederla. Troppi tesserati hanno dovuto spendere fior di quattrini per difendersi a distanza di anni, in sede giudiziaria, per fatti per i quali la giustizia sportiva li aveva assolti perchè non commessi. Ancora ci sarà da recuperare la competenza e funzionalità delle Giurie: oggi tra i commissari e giudici di gara ve ne sono molti bravi e tecnicamente capaci, ma parecchi digiuni della materia o mancanti di quella personalità che occorre per fare il difficile mestiere. Certamente occorrerà una riforma delle modalità con cui si concedono i colori e le licenze, cercando di purgare le molte, troppe infiltazioni inquinanti che, anche attraverso prestanomi, sono presenti nell’ambiente. Risolvere il problema degli allenatori: non è possibile che troppo spesso si assista al fenomenno di diecine e diecine di cavalli che risultano allenati da chi non ha scuderia. Questione non secondaria il calendario delle corse, che deve essere (oltre che a lungo termine) indissolubilmente legato all’importanza degli ippodromi, alla loro funzionalità ed alla loro resa economica. Improcrastinabile quindi una classificazione seria, e non guasterebbe, a questo proposito, anche una classificazione, secondo criteri tecnici e di rendimento, dei guidatori. Insomma ora che è stato tolto il gesso all’UNIRE, bisognerà che Melzi dimostri di essere all’altezza del compito affidatogli, prima che dal Ministro, dalla parte pulita e disinteressata dell’ippica. Un compito che dovrà attuare attraverso la creazione di una squadra competente, ben amalgamata che miri al sodo. Un compito comunque che nessuno gli invidia, un compito da far tremare le vene ed i polsi. In bocca al lupo, Conte! |