MANAGER E MILIONI FANNO RIMA CON PANZIRONI

Due notizie, o avvenimenti, o chiamateli come volete, ci hanno colpito guardando negli ultimi giorni la televisione. Siccome abbiamo sempre una parte della nostra mente rivolta all’ippica che amiamo forse troppo, li abbiamo messi in riferimento a quanto accade nel mondo dei cavalli.

Durante il quiz televisivo di Gerry Scotti “Chi vuol essere milionario?” un concorrente è felicemente giunto alla domanda da un milione di euro: ha rinunziato a rispondere, avendo già accumulato vincite per seicentomila euro. Commentandone il ritiro, il presentatore ha chiesto al concorrente quanto avrebbe dovuto lavorare per accumulare tale somma. “Fino alla pensione!” – è stata la risposta.

Prima considerazione: questa cifra il segretario generale dell’UNIRE Franco Panzironi, l’ha guadagnata per ogni anno di mal governo...

La seconda notizia riguarda il famoso manager Cimoli. Dopo aver quasi ridotto sul lastrico le Ferrovie dello Stato, è stato rimosso dall’incarico con una buona uscita da sogno. Nominato poi all’Alitalia ha fatto precipitare (è il caso di dire) la compagnia aerea di bandiera, fino al quasi fallimento e messa in vendita. Anche in questo caso il suo esautoramento costerà ai contribuenti milioni di euro che Cimoli incasserà per consolarsi della...perdita del lavoro. A questo proposito c’è una interrogazione parlamentare per sapere in base a quale legge  o a quale criterio si “premiano” i manager responsabili di pessima gestione. E non è escluso che si riesca a non far intascare a Cimoli quella cifra da capogiro.

Seconda considerazione: il manager dell’UNIRE, Franco Panzironi sta trattando la sua uscita di scena a suon di milioni, dopo il disastro provocato nell’ippica grazie alla sua gestione.

Allora ci chiediamo se non sia opportuna una analoga interrogazione al Governo per evitare un ulteriore dissanguamento delle pubbliche finanze, e nella fattispecie di aggiungere un altro danno alla beffa subita dall’ippica rasa al suolo da questo ineffabile personaggio. In attesa che cadano le protezioni politiche e che il Ministro De Castro cessi di fare l’occhiolino ad Alemanno per ottenerne l’appoggio europeo.

L’ippica è stanca di essere merce di scambio, anche perchè è in grado di autofinanziarsi se ben diretta, e non può chiedere elemosine quando produce ricchezza che paradossalmente gonfia le borse di intermediari e maneggioni.