«Varenne su un altro pianeta» Gli ex mondiali del re sempre più lontaiii dai vertici. Minnucci: «Avrebbe steso tutti»
MICHELE FERRANTE Un altro record del mondo sul tapis roulant di Parigi. Domenica nel Prix de France, Kool du Caux ha abbattuto di 2 decimi il muro dell’1.10 sui 2100 metri. L’ex vertice di Varenne (1.10.8) scivola sempre più in basso e lo stesso vale per l’assoluto sul miglio (1.09.1) ormai lontano mezzo secondo da Vivid Photo e Tom Ridge. Giampaolo Minnucci, perché? «I record sono fatti per essere battuti. Si dice così, non è vero? L’evoluzione di ogni sport consiste nel costante miglioramento delle misure a prescindere dai valori assoluti. La pista di Parigi sempre più veloce, il progresso dei metodi di allenamento e della medicina le cita. E poi le circostanze: il record di Kool du Caux appartiene anche a Lady d’Auvrecy che ha sparato un primo chilometro da 1.08.5 e a Kesaco Phedo che è partito in salita. Kool ha corso dietro motori». Allora Varenne è sempre Varenne... «Sta su un altro pianeta. Ha sempre costruito i suoi record dal primo metro, la solitaria di Mikkeli in 1.09.3 credo sia inarrivabile, anche perché Varenne odiava correre senza stimoli degli avversari. E giuro che non ne abbiamo mai trovato uno in grado di fargli tirar fuori tutto. Quando ha perso durante il suo regno (2 volte, una nel 2001 e una nel 2002 n.d.r.) non stava bene». Proviamo comunque un paragone? «Prendiamo uno a uno tutti i cavalli più veloci, sul miglio e sui 2.000 metri. Li avrebbe spezzati in due, come con Victory Tilly a Stoccolma e a Napoli. Altro da segnalare? «Gli albi d’oro. Sommando i GP vinti dai cavalli più veloci di Varenne non si raggiungono neanche i suoi pesantissimi 51 vinti in tutto il mondo». Test finale. Nel France di domenica c’è Varenne «Andiamo subito in testa e buona notte». E con Lady d’Auvrecy decisa a restare davanti? «Passiamo dopo un chilometro come Kesaco Phedo. Ma ai 50 finali, anziché cedere, prendiamo il volo».
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