Bordate europee sull’italia
Cannonate europee sull'Italia ippca, su un settore che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della produzione agricola italiana. Bordate neppure sussurrate, anche se pronunciate fuori da consessi ufficiali. Attacchi diretti e decisi, conditi anche da una buona dose di qualunquismo e da luoghi comuni, che arrivano dalla voce diretta persone che fanno parte dei vertici assoluti delle organizzazioni più forti d’Europa, ovvero il galoppo inglese e il trotto francese. Stanchi e delusi di avere a che fare con chi non parla il linguaggio universale dell'ippica. Bordate ben indirizzate e dirette al cuore dell’ippica sana, a quell'Unire che negli ultimi anni ha perso ogni credibilità internazionale nonostante la presenza di campioni in pista. Disorganizzazione, pagamenti in grave ritardo, giustizia sportva inesistente, antidoping misterioso, indirizzi strategici quantomeno imbarazzanti, tanti temi che hanno portato oggi l'ippica italiana al minimo assoluto della sua autorevolezza. Fatti (e misfatti) che nella considerazione dell’Europa che trotta e galoppa hanno un peso importante e che hanno portato il nostro Paese, inteso come corse e organizzazione, al margine (se non addirittura fuori) del grande giro. Il sistema italiano è considerato semplicemente inaffidabile e questo dato di fatto porta poi a considerazioni (“spaghetti, mafia e mandolino") esagerate e fuori luogo. Ma le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e la sostanziale esclusione del nostro settore dal circuito che conta è una triste e dura realtà. Le testimonianze che arrivano dall’estero sono chiare e imbarazzanti e puntano su obiettivi precisi. Su chi e cosa ha portato un prodotto a essere considerato inaffidabile, se non sofisticato (nel senso di adulterato), nel contesto europeo in quel contesto che, giustamente, il Governo valuta come fondamentale per il futuro e che oggi per tornare a credere nell'Italia pretende una svolta decisa rispetto a un passato che ha portato solo risultati imbarazzanti sotto ogni punto di vista. Quella svolta che finora non si è potuta vedere e che evidentemente non è più procrastinabile se non si vuole rischiare l'isolamento. E a questo punto diventa normale chiedersi: cosa farebbe il Ministro dell'Agricoltura se tutta l‘Europa sparasse a zero su altri prodotti top italiani (vino o altro) come oggi fa con l’ippica? Mancano pochi giorni a Carnevale, una scadenza forse non procrastinabile. E dopo la festa riuscirà l’Unire a presentarsi con un vestito di classe, magari un po liso, oppure continuerà a portare la maschera di Pulcinella? MT |