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Lo Sportsman: Veterinari e incompatibilità (12.2.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 12/2/2007
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Veterinari e incompatibilità

L'Anvu (Associazione Nazionale Veterinari Unire) in seguito all'escusione dell'Ispettore Coadiutore dal Servizio Veterinario negli ippodromi, esprime la sua preoccupazione e ricorda che l'operato di Veterinari ed ispettori Unire è regolato dal Decreto Ministeriale n. 797 del 16.10.2002 (Regolamento per il controllo delle sostanze proibite) e dai Regolamenti delle Corse al Trotto e Galoppo ed è soggetto a regime di incompatibilità come stabilito dai Regolamenti suddetti e alla Delibera del Commissario Governativo Unire n. 461 del 3.12.2002. Pertanto tutte le azioni svolte in ippodromo per incarico Unire sono effettuabili solo da professionisti e funzionari liberi da legami con scuderie, proprietari, società di corse, ecc. Inoltre tutte le informazioni contenute nei documenti sono riservate, così come lo sono tutte le fasi del controllo antidoping dal prelievo al confezionamento dei campioni biologici, a tutela degli interessi dell'Ente e degli operatori ippici. Tale precisazione è doverosa al fine di non vedere vanificato l'impegno profuso in tutti questi anni, impegno purtroppo non sostenuto da una adeguata diffusione dei risultati raggiunti, che si basa su un adeguato impiego di risorse umane e materiali e non sull'utilizzo del personale improvvisato in possibile conflitto di interessi. E' difficile credere alla volontà di potenziare la battaglia al doping, come ovunque sbandierato nei più diversi discorsi programmatici e politici, quando i tagli alla spesa cominciano proprio da qui.

Il Presidente Anvu Giuseppe Cascio


Da quanto si può capire leggendo i documenti ufficiali, il regime di incompatibilità è contemplato esclusivamente per i veterinari responsabili e quelli coadiutori (artt. 1 e 2 della Deliberazione Commissariale 461/02; non risultano altre norme specifiche nè nel Regolamento approvato con DM 797/02, né nei Regolamenti delle corse al ttrotto ed al galoppo). E il personale che ai sensi degli artt. 78 Regolamento delle corse al trotto e 69 delle corse al galoppo deve essere messo a disposizione del Presidente di Giuria o di Terna, non è assolutamente qualificabile come tale. Non sembra avere quindi senso invocare la riservatezza delle informazioni (ancora con questa Privacy che sta distruggendo la credibilità dell’antidoping!!!). In generale sembrano esserci più ragioni per cui la presunta incompatibilità non ha senso. Prima di tutto la Giuria è tenuta a coordinarsi e rapportarsi con i Veterinari come dal disciplinare allegato alle delibere commissariali 36 e 69/2003. Poi il personale messo a disposizione dei veterinari ha esclusivamente quei compiti che i Veterinari intendono assegnargli. Infine quando il predetto personale è chiamato prima dalla Giuria e Terna, e poi dai Veterinari a compiti di supporto, sotto la direzione e secondo le specifiche istruzioni degli stessi Veterinari non può certo avere problemi di incompatibilità.
Più che guardare al numero dei veterinari e dei commissari presenti in ogni giornata di corse, sarebbe il momento di far funzionare davvero quella macchina dell’antidoping che la Commissione Ministeriale ha bollato come non affidabile. Negli ultimi anni abbiamo sentito sbandierare una lunga serie di numeri relativi ai prelievi effettuati, ma non c’è nessun dato sui risultati, che anzi alla prima analisi seria effettuata, sempre dalla Commissione già citata, sembrano essere del tutto "deludenti". Il gruppo dei veterinari che opera sul campo è valido e deve poter lavorare al meglio, ma allo stesso tempo sembra che oggi più che a voler risolvere i problemi dell’antidoping (anche e soprattutto con interventi strutturali), si tenda a difendere interessi di Categoria.

 
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