Barbaro merita di riposare dove è diventato campione
Il Kentucky Derby è il capolavoro del cavallo che ha commosso gli Usa. L’ippodromo di Louisville chiede di custodire le spoglie
MICHELE FERRANTE Politici, cantanti, stelle del cinema e dello sport frequentano il salotto di Larry King, il famoso anchor man con occhiali e bretelle della CNN, la tv americana di sola informazione. L’altra sera, le poltrone di fronte alla celebre scrivania erano invece occupate dal composto dolore di Roy e Gretchen Jackson, i proprietari di Barbaro. Che hanno parlato di quel cavallo come di un figlio, raccontando otto mesi di speranze mentre il loro campione combatteva con 27 viti attaccate ad una placca inserita nel posteriore destro esploso il 20 maggio a Baltimora, subito dopo la partenza delle Preakness Stakes. L’impatto mediatico della battaglia e della dolce morte di Barbaro è andato oltre ogni immaginazione. Un trattamento riservato agli eletti, come quello già pronto per la sepoltura. I suoi resti potrebbero infatti finire a pochi metri dal traguardo dell’ippodromo di Churchill Downs a Louisville. Su quella pista l’allora 3 anni, allenato dall’ex stella del salto ostacoli Michael Matz, aveva disintegrato, il 6 maggio, 19 avversari nel Kentucky Derby, lasciando il migliore (Bluegrass Cat) a 6 lunghezze e mezzo, un distacco che non si verificava dal 1946, quando Assault vinse con 8 lunghezze sul secondo arrivato. Il museo del Kentucky Derby ha chiesto di poter custodire le spoglie di uno dei più grandi vincitori della corsa più amata dagli americani. E proprio davanti al microfono di Larry King i signori Jackson hanno chiesto qualche giorno per riflettere. Intanto al New Bolton Center di Kennett Square, la clinica veterinaria dove ha tentato di continuare a vivere, Barbaro lascia un vuoto incolmabile: «La sua lotta — ha rivelato il professor Richardson che lo operò — ci ha però consentito di acquisire nuove tecniche per il recupero dei cavalli infortunati. Ora sappiamo molte cose in più e potremo salvare animali che, senza Barbaro, avremmo abbandonato al loro destino». Oltre un milione di dollari è già stato raccolto per il fondo, intitolato a Barbaro, che servirà a tutto ciò. I Jackson ne hanno spesi invece 500.000 per tentare il salvataggio del loro campione. Ne incasseranno 13 milioni dall’assicurazione, ma ne avrebbero fatto volentieri a meno.
|