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Lo Sportsman: Non è mai troppo tardi! (1.2.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 1/2/2007
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Spazi
sulle reti terrestri
Tutti gli sport più importanti hanno regolarmente una vetrina sulle principali reti terrestri in occasione di grandi avvenimenti, ma l'ippica anche in occasione delle sue corse più prestigiose non ha spazio. E questo è un punto fondamentale sul quale lavorare nel far conoscere al grande pubblico il nostro sport. E accanto a questa promozione c'è, però, da migliorare l'offerta televisiva quotidiana che avviene attraverso i canali satellitari. E in questo caso bisogna ricordarsi che prima delle immagini ad effetto, c'è il dovere di mostrare le immagini della corsa.

Non è mai troppo tardi!
Luigi Colombo 

Durante il suo primo mandato all'Unire Melzi dEril ebbe a dichiarare: «Uno sport che non viene trasmesso in tv non conta ». Non è il caso dell’ippica - qualcuno potrebbe osservare - le corse sono trasmesse regolarmente ogni giorno. È vero, ma vengono trasmesse su canali satellitari dedicati e non su quelli in chiaro. Tutti gli sport più importanti hanno regolarmente una vetrina sulle principali reti terrestri in occasione di grandi avvenimenti: pensate ai motori, al ciclismo, all'atletica, allo sci, e anche al calcio che sulla RAI offre partite di Champion. E allora perché l'ippica non deve avere spazio sulle reti terrestri in occasione dei suoi più importanti Gran Premi? Per la verità, qualcuno potrebbe di nuovo osservare: “Alcuni grandi avvenimenti ippici trovano spazio sulle reti RAI".
E vero, ma come viene trattato l’avvenimento? Se si trasmette semplicemente la corsa con un breve commento come si può attirare l’attenzione dei profani? Cosa fare allora? Una volta ottenuti dei buoni spazi sulle grandi reti terrestri, bisogna offrire uno spettacolo in grado di attirare il pubblico. Bastano una ventina di minuti, dieci prima della corsa durante i quali proporre le interviste ai principali e probabili favoriti, la grafica del campo partenti e le quote, spiegando al pubblico che se giochi 5 euro sul tale cavallo, che è a 3 contro uno puoi vincerne 15 o che se giochi 5 euro sull’accoppiata, che è a 10, ne puoi vincere 50. Non bisogna pensare che parlare di quote è riprovevole, il gioco consente allo Stato dì ricavare fondi e la scommessa, insieme al fascino della corsa, costituìsce un momento dì divertimento e di emozione per il pubblico. Per completare lo spazio a disposizione occorre poi proporre il replay della corsa, spiegandone i momenti cruciali, far conoscere al pubblico i commenti dei protagonisti e quanto hanno vinto coloro che hanno azzeccato la scommessa. Così facendo, a mio parere, si può promuovere l’ippica e conquistare nuovo pubblico.
Accanto a questa promozione c’è, però, da migliorare l’offerta televisiva quotidiana che arriva attraverso i canali satellitari. Quando il commissario Melzi sostiene, nella sua relazione programmatica, che bisogna dare la possibilità di giocare un paio di campi importanti anche nelle ricevitorie, che ora trasmettono solo la tris, dimostra di aver capito che per ottenere maggiori risorse occorre al più presto ampliare la base di appassionati, Qualche settimana fa ho lanciato da questo giornale alcuni consigli per migliorare lo spettacolo delle corse in tv e mi fa piacere constatare che alcuni suggerimenti sono stati presi in considerazione. Ci vuole però ancora un po di buona volontà per fare megro. Bisogna sempre ricordarsi che, prima delle immagini ad effetto, c'è il dovere di mostrare la corsa. E allora attenti ai troppi primi piani della testa dimenticando i totali. Chi ha giocato vuole vedere come si è comportato il suo cavallo in tutte le fasi. Se non riuscite ad alternare pnmi piani e totali, andate sul sicuro: scegliete i totali e accontenterete tutti i giocatori.
Alcuni giorni fa in una lettera inviata ai nostro giornale, il regista della società corse di Torino ha aperto un dibattito interessante sulle riprese dell'ippica in tv lanciando un quesito: come si possono attirare nuovi spettatori mostrando i totali della corsa e rinunciando ai primi piani e alle immagini più belle?
A mio parere bisogna fare una distinzione: se le immagìni vengono trasmesse sui canali tematici debbono privilegare il servizio che si rivolge agli appassionati, ai quali interessa non perdere di vista il proprio cavallo in ogni momento della corsa, quando, invece, viene trasmesso un evento su una grande rete televisiva in chiaro bisogna puntare sul fascino delle immagini e quindi integrare il servizio che offrono gli ippodromi, utilizzando un pullman regia che possa con più telecamere garantire una migliore copertura.
Tornando alle riprese per i canali dedicati devo dire che sono molto migliorate le riprese delle fasi di partenza che devono mostrare tutti i cavalli - e di arrivo che allo stesso modo debbono mostrare la lotta per la vittoria e non staccare sul palo in attesa dell'arrivo. indispensabile a questo scopo utillizzare la camera frontale o il totale e subito dopo completare le riprese della fase decisiva con uso al rallentatore del replay sul palo. Mi piace anche l'idea di offrire prima della corsa nuove inquadrature dei cavalli e della pista: dimostra attenzione e passione per il proprio lavoro.
Sono lieto anche di constatare che quasi tutti i telecronisti hanno capito il consiglio di tradurre il tempo dei parziali in tempo al chilometro offrendo così anche ai non addetti un'informazione importante.
Ultima nota sui talk show di Vespa che riscuotono una valanga di critiche da tutti gli ippici. Trasmetterli su UNIRE TV o su SNAI SAT prima di un Gran Premio non piace agli appassionati che in quel momento vogliono vedere la corsa o ascoltarne i protagonisti. Potrebbe essere interessante invece, come promozione mandarli in onda su un canale in chiaro, cioè su una delle grandi rete terrestri. E potrebbe far piacere anche agli appassionati rivederli su UNIRE TV e Snai Sat al termine delle corse però.

 
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