Unire macchina ferma
La macchina si è fermata. Congelata e non per le temperature invernali di questi giorni. Da un paio di settimane l’Unire è praticamente bloccata e con lei rischia di bloccarsi anche l'ippica, che per fortuna viaggia su un altro binario, ma per quanto tempo? Una situazione paradossale, così come è paradossale quello che sta accadendo. leri mattina, 31 gennaio, non era ancora stato comunicato il calendario di febbraio e solo nel pomeriggio (precisamente alle ore 16.36) il documento ufficiale è stato trasmesso dalla telescrivente. Il tempo è quasi scaduto e l‘ippica non può più aspettare. C’è un’operatività da far ripartire e c’è un nuovo progetto da mettere in pratica, due compiti fondamentali per i quali il Commissario Melzi deve finalmente poter operare in fretta, senza ostacoli e con decisione, avendo la possibilità di perdere davvero il controllo totale di quella macchina che lo stesso Ministro Paolo De Castro gli ha chiesto di guidare seguendo una strada diversa da quella che ha portato a troppi fallimenti. Strada che oggi gli è preclusa da un vero e proprio muro di gomma. Quell’Unire che già viaggiava alla velocità di un treno accelerato è oggi ferma, in attesa di quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni. Un Ente che negli ultimi anni è stato destrutturato e spogliato del suo ruolo tecnico e che oggi è in stand-by, bloccato dal vecchio e virtualmente ancora senza il nuovo. Schiacciato fra conflitti interni e quella burocraza che oggi per molti ha anche il ruolo di linea di difesa. Conseguenza logica di un’attesa protrattasi troppo a lungo e che sta trasformandosi in uno stillicidio. Attesa che rischia seriamente a questo punto di compromettere il piano di rilancio di un settore che ha bisogno soprattutto di cambiare faccia e di potersi muovere con velocità. MT |