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Lo Sportsman: I bilanci dell'anno all'estero (12.1.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 12/1/2007
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Francia a 8,1 miliardi ma crescita minima
I dati del 2006 del Pmu parlano di un fatturato complessivo di 8,1 miliardi di euro. in salita dell' 1,2% rispetto allo scorso anno. Un risultato lontano dalle previsioni, che proponevano un possibile incremento del 5%. Agli scommettitori sono tornati 5,9 miliardi di euro, pari al 72,8% delle somme giocate. Nel 2006 il risultato positivo è stato realizzato soprattutto grazie alla spinta del Multi, che ha totalizzato 734,4 milioni di euro pari al 9,1% del mercato, L’offerta di gioco automatico Pariez Spot ha proseguito la sua salita arrivando a una raccolta di 481,2 mlioni di euro. Via internet sono stati invece giocati 329,6 milioni di euro, con una quota di mercato del 4,1%. Nell’anno è stato battuto anche il record assoluto di vincita per una scommessa Pmu, grazie al Quinté, che resta sempre il gioco principale, che ha regalato a un puntatore la somma di 5,49 milioni di euro. In totale sono stati 98 gli scommettitori che hanno incassato una somma superiore ai 150.000 euro con il Quinté.
Svezia nuovo record
ma non per i premi
Una stagione da record per le scommesse in Svezia, che a fine anno hanno raggiunto la cifra di 11.277.945.882 corone (circa 1.237 milioni di euro), nuovo primato assoluto, con una crescita del 2,6% rispetto al 2005. Anche se i risultati della raccolta delle scommesse sono stati positivi, il montepremi non verrà però aumentato. E anzi l’Atg dovrà prelevare dalle riserve 30 milioni di corone per mantenere il totale dei premi allo stesso livello del 2006, ovvero di 643.672.640 corone (poco più di 70 milioni di euro, ovvero circa il 5,5% del totale delle scommesse). L’ippica svedese paga allo Stato 1,2 miliardi di corone in tasse e dall’ormai lontano 1995 il Governo aveva aumentato le tasse sul gioco per ovviare ai problemi di bìlancio. Il provvedimento avrebbe dovuto essere transitorio e dal 2000 in poi il denaro avrebbe dovuto tornare al settore, ma nulla è ottenuto e oggi anche un aumento delle scommesse non significa un maggior ritorno all'industria ippica. CF

 
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