Ferrero: «Tagli sì, ma non solo al top»

MARCO TRENTINI
Basta alle lamentele, che arrivino pr poste concrete in merito alla situazione contingente e soprattutto al progetto di sviluppo dell‘ippica italiana. Questo in estrema sintesi il contenuto della lettera aperta del Commissano Unire Guido Melzi pubblicata su questo giornale ieri. Una critica a quanto sta succedendo da qualche settimana a questa parte, ma anche un appello per coinvolgere gli ippici in qualcosa che può diventare importante per tutto il settore. Dimenticare il passato e guardare al futuro, con obiettivi anche ambiziosi, una filosofia che nel campo ippico è esattamente quella che ha dato vita al progetto Trofal Stars del quale Walter Ferrero è il motore principale. E dall'imprenditore piemontese arrivano le prime proposte.. «Ho letto la lettera di Guido Melzi e non posso che essere d’accordo in tutto. Ma allo stesso tempo rimango quantomeno perplesso di fronte alle decisioni del Commissarìo in merito ai tagli da effettuare, scelte che mi sembrano in contrasto con quanto affermato».
I tagli sono obbligatori per far quadrare il bilancio. E questo dovrebbero saperlo tutt’. «Certo, e sono il primo ad re che in un momento di crisi bisogna avere la forza di rinunciare a qualcosa, E da parte mia sono più che d’sposto ad accettare I fatto che v siano dei tagli. Quello che non condivido è ‘ob’ettivo degf stess, che è quel o della fascia più alta, quel a della qua ità. Ddlla stessa qual’tà che Melzi da sempre e anche ieri su vostro giornale ha dichiarato di volere difendere e incentivare. Mi lim’to a illustrare que e cifre di cui sono a conoscenza. La riduzione dei grandi premi sarà del 10% pari a circa un milione di euro, ai quali vanno sommati 1,5 milion relativ alle iscriz’oni e 600mia euro del capitolo re at vo alle vincite all’estero, Fanno in totale 3 1 milioni d euro di r’duzione, tutti md rizzati verso i cavaI i migliori. In pratica si tratta di un taglio del 28% del disponibi e per i top. E questo non è giusto, perché si risch’a di tog l’ere que lo che è ‘ob’ett vo d’ qualsiasi propretario vero, cioè il sogno».
I tagl r guardano anche altre voc’ e altre categorie. «C’è la riduzione di 7,5 milioni de prem o aggiunto, anche questa quas tutta a carico proprieter. E appunto per questo dico che bisognerebbe tro vare un modo diverso per distr buire i sacrif ci. Non vog io fare POI tica e nep pure scaricare a rduzione sua tr.Vorrei essere propositivo e guardare allo sviluppo quello svì uppo che trova una sn’nta anche e soorattutto dal a r,cerca de campione. Allora faccio altri due conti e dico che il taglio del premio aggiunto può essere accettato, ma che quei 3 milioni di curo per ‘afta qua ità possono essere trovati a trove, cioè con un ultier’ore calo del d’spon’bile per le corse di’ferenziate de ‘0% e con a cance azione del 20% che spetta agli allevatori per i premi vinti nel e matinée. Per un propr’etario avere un cavallo da matinée non è certo un sogno, ma un incubo, perché comunque vada s’ perdono sodi e comunque un taglo del 10% in più non cambierebbe quasi nu la. E, lo d coda allevatore, a chi produce un cavallo da mat née non è certo il caso d dare premi. Anzi... I totale cos ottenuto coprirebbe la necessità d mantenere inalterata la voce grand prem. Ecco, tagliando al e differenziate si avrebbe quel premio alla qualità che Mezi con t nua a sostenere a parole, ma che è contraddetto da fatti, cioè dai prov vedimenti adottati. Questa non vuole essere una cr’tica a Melzi che conosce alla perfezione quel o che c’è da fare e ha in mente un progetto che cond v do. Vuole essere un appogg’o, una spinta ulteriore a mettere in pratica que lo che tutti dicono ma che poi purtroppo s scontra con una situazione cristal izza ta».
Ferrero è un personaggio moto pratico e vorrebbe risposte concrete anche su piccoli grand’ problemi. «Noi adesso ci troviamo di fronte a un caso che c’ riguarda direttamente ma che credo sia interessante per tutti quelli che vogl ono correre all’estero. Nel concreto G’ulia Gr’f potrebbe rischiare d’ non correre l’A
mérique per mancanza di somme v nte e o risch a ancor di oiu perché ‘ii. un’ca in Europa, sul certif’cato di esportazione indica le somme v nte detratte de la percentua e per ‘al enatore. Così i nostri cavalli si trovano penai zzati rispetto ag i altr’, che hanno invece e somme vinte complete. Per risolvere il problema basterebbe modificare un’as surda circolare deI 1996... Restando in vicende prat che segnalo che noi pro pretari s’amo stufi di non poter parlare con nessuno dell’Ente quando c’è bi sogno d’ chiar menti sui orem o d’ richiedere un certficato di esportazione:
provate a chiamare e v’ ritroverete d’ fronte ad attese interm nabi i e vane, O di attendere mesi i pagamenti de’ premi, quel i di ottobre non sono ancora annunc’ati, senza avere a cuna spiegazone. E poi segnalo un fatto cur oso, anche divertente se volete: no’ del a Trofal abb’amo avuto la fortuna di vincere tanto l’anno scorso e ‘Ii1f in ogni premiazione ci ha consegnato una coppa. Sono tutte ugual’, che si tratti d’ un gruppo 3 o d un gruppo 1. E qui basterebbe dawero poco per dare un pizzco di sodd’sfaz’one in più a noi proprietar...».
Dai tagl’ al e coppe i passo è breve, perché nel a vita d’ un proprietario contano i grar’d terni n’a anche le piccole cose hanno un senso. «Per quest’anno mi auguro di avere le stesse soddisfazioni dello scorso anno e soprattutto che Me zi possa mettere in pratica quello che è un progetto per ora sulla carta. Se questa seconda cosa non accadrà per pp’ca italiana sarà sempre più dura e anche noi potremmo decidere di cambiare, dì guardare per i prossimi in vestimenti a a Francia. Noi cerchiamo l’ippica dei sogni e in essa abbiamo dimostrato di investire tutto quello che abbiamo guadagnato Noi cerchiamo esattamente quel prodotto d’ qual’tà di cu parla Me zi».