Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: Cera una volta un’altra ippica (6.1.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 11/1/2007
Letto 2689 volte
Dimensioni 10.20 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

LE OPINIONI DI VITTORIO E GIUSEPPE GUZZINATI SUL MONDO DEI CAVALLI DI IERI E DI OGGI
Cera una volta un’altra ippica

LUIGI COLOMBO
Hanno superato i settanta, Vittorio e Giuseppe Guzzinati, ma conservano lo spirito battagliero di un tempo.Vittono era il “genio delle ferrature”, Giuseppe era “la concretezza’ che dava ordine e solidità alla scuderia. Un binomio formidabile che, per trent’anni, ha dominato su tutte le piste italiane vincendo Gran Prem a raffica e scrivendo pagine memorabili della storia del trotto itaFano. Quante emozioni hanno procurato con le loro vittonie.
Oggi Giuseppe è ancora in piena attività, si alza al mattino presto, lavora i cavalli e non disdegna di correre e spesso di”dare lezioni” a tutti quando suo figho Andrea è impegnato su a tre piazze. Vittorio invece ha avuto un anno sfortunato, una serie dI incidenti lo ha costretto a lasciare l’attività, ma è sempre pronto a dare consigli utili dall’alto della sua grande esperienza. Quando ci incontriamo trascorniamo sempre ore pacevoli a parlare delle due passioni che abbiamo in comune: l’ippica e il calcio.
C’era una volta un’altra ippica, secondo voi era molto diversa da quella di oggi?
«La vera differenza - risponde Giuseppe - per me è rappresentata dai catch driver. Noi i cavalli li preparavamo, li portavamo in pista, li guidavamo e se vincevamo provavamo grandi soddisfazioni; oggi stiamo andando sulla strada dell’America e della Svezia, con l’allenatore e il guidatore. I catch driver cercano sempre di tirare fuori il massmo dai cavalli, noi li rispettavamo e la carriera durava di più»:
«Io trovo, invece, - intervene Vittorio - che la grande differenza è rappresentata dal pubblico. Noi correvamo in ippodromi gremiti di folla, mentre oggi, tranne in qualche occasione, il pubblico è assente)>.
E dei catch driver, Vittorio cosa pensi?
«Sono contrario, i cavalli hanno una carriera meno lunga se guidati da più driver, lo amavo studiare le ferrature, impostare a meglio I cavallo, riuscire a correggerne i difetti di andatura e allora i cavalli
avevano più difficoltà di andatura, oggi corrono senza ferri».
Perché?
Giuseppe: «Perché oggi c’è una grande differenza di qualità rispetto a 30 anni fa, il rapporto è di i a 10 rispetto ad allora. Sono migliorate le genealogie, con l’inseminazione artificiale puoi avere i migliori stalloni e quindi nascono cavalli con meno problemi perché più qualitativi. Basta guardare i tempi realizzati oggi e confrontarli con quelli di allora. Una vo[ta era indispensabile studiare a fondo I cavallo per poi farlo correre».
Cosa non vi piaceva allora e cosa non vi piace oggi?
«Una volta, senza la tv - risponde Giuseppe - c’erano più scorrettezze. Oggi, grazie anche a tutte le telecamere che riprendono ogni momento della corsa, c’è pù correttezza in pista».
«Oggi si corre troppo - interviene Vittorio - ci sono troppe corse di routine e I pubblico si stanca di vedere sempre uno spettacolo
modesto. Mi sembra che una volta gli organizzatori degli ippodromi sapessero offrire uno spettacolo migliore».
«Ci vogliono - incalza Giuseppe - meno corse e più qualità». Qual è stato il momento più bello della vostra carriera? Giuseppe: «Quando abbiamo vinto il primo Derby con Uranio. Lo vinse Vittorio, ma era la prima grande soddisfazione della nostra scuderia che gestivamo insieme. Poi non posso dimenticare la mia vittoria al Campionato del Mondo Guidatori in America. Avevamo disputato 49 corse e ne avevo vinto 10, ma è stata proprio l’ultima corsa disputata a Filadelfia dove ho vinto con High Ice a darmi la possibilità di diventare Campione del Mondo».
E per te Vittorio quale il momento clou? «Tanti momenti, per 20 anni abbiamo vinto molto, ma forse la soddisfazione più bella è stata la vittoria nel derby con Profumo Orn che non era favorito ma riuscì a battere lo squadrone dei Biasuzzi che schierava ben 4 cavalli».
E il cavallo che ricordate con più affetto?
Giuseppe: «Sono più di uno i cavalli che mi sono rimasti nel cuore. Esotico Prad era il più semplice, un cavallo incredibile, imbattuto a 2 anni e capace di vincere in carriera più di i milardo e 700 milioni d lire. Ma non posso dimenticare Belmez, Bertuz e soprattutto Zardoz vincitore di ben il Gran Premi in un anno. Con Zardoz ho fatto spesso arrabbiare Vittorio perché battevo regolarmente il suo Atmos vincitore del Derby. E come dimenticare l’esperenza con i Mangelli che da tempo non riu‘scivano più a far sventolare la loro bandiera sul tetto della scuderia, come erano soliti fare in caso di vittoria? Ci siamo presi la soddisfazione di vincere il Nazionale con Fenech Om guidata da Lamberto ancora ragazzino e la bandiera è sventolata felice».
Vittorio: «lo non potrò mai dimenticare Incredible Dj. Era un cavallo eccezionale che sapeva far tutto. Quando venne da noi in scuderia tirava come un bufalo ed era inguidabile. L’ho studiato a lungo, poi ho cominciato a sgambarlo senza freno e il cavallo divenne tranquillo. Con lui ho vinto una serie di Gran Premi, tra i quali il Campionato Europeo di Cesena, che gli hanno fatto incassare i miliardo di lire il primo anno e 900 milioni il secondo)>.
Vi piace la programmazione at tuale?
«Ci sono troppe corse sponde Guseppe Se g stess sold fos sero in palio per metà delle corse, migliorerebbe immediatamente la qualità dello spettacolo».
«Sono d’accordo - aggiunge Vittoro - Si corre troppo. Milano dovrebbe essere la “Parigi del trotto italiano’ e invece ci dobbiamo sorbire troppe corse a vendere. Con meno corse e un programma selezionato, la carriera de cavalli si allunga. Rcordo che noi abbiamo vinto il Gran Premio de la Vittora a Bologna con Signorelli che aveva quasi 10 anni».
E l’allevamento italiano.a che punto è?
«Ha fatto passi da gigante - risponde subito Giuseppe - Come qualità ci siamo avvicinati ormai all’Amerca. Fino a 35/40 anni fa, ad eccezione di Orsi Mangelli che comprava i fuoric asse, i nostri erano cavalli di terza categoria. Oggi possiamo avere i migi or stalloni e le migliori fattrici».
«Lo penso anche io - nterviene Vittorio ma credo che bisognerebbe fare più attenzione ai criteri di selezione delle corse dei 2, 3 e 4 anni. Mi sembra che noi accogliamo a braccia aperte gli stranieri che vengono a correre in Italia, mentre all’estero c aprono le porte con una certa fatica».
E la Tris? Era meglio una volta?
Giuseppe: «Non c’è dubbio. Fare due Tris al giorno è una esagerazione. lo sarei per farne una sola al giorno ben confezionata, con cavalli di qualità e driver importanti. Se la dotazione giornaliera fosse di 20/25 mi a euro, qualità e
driver d prestigio sarebbero garantiti e redo che il pubblico giocherebbe di più».
«Eliminerei la “Tr s del caffè” perché per me non serve sostiene Vittorio - Invece vedo bene la Tris serale con cavalli di qualità e con i mg ieri guidatori in circolazione». Perché tanti allenatori stranieri oggi in Italia ?
Giuseppe: «Fino a 40 anni fa con Finn, Ossani, Branchini, Bottoni, Cicognani eravamo a livelli di eccellenza e così ci siamo cullati sugli allor. Intanto gli altri hanno studiato più di noi e ci hanno superato. Adesso, però, stiamo recuperando. Gli stranieri sono più bravi con i cavalli anziani, sui puledri invece marcano il passo».
Il doping fa sempre discutere, lo ho una mia opinione e penso che il cavallo, come ogni atleta, debba usare sostanze che possono migliorare le sue prestaziont Ci deve però essere un Imite invalicabile:
non si devono usare sostanze che possano nuocere alla salute.
Vittorio mi guarda sgomento, lui è sempre stato contraro a fare uso di sostanze di questo tipo.
«Si devono usare - interviene subito - solo medicine che fanno bene ai cavalli».
«Ma attenzione - aggiunge Giuseppe - oggi quasi tutte le medicine che dai ai cavall per migliorarne la respirazione fanno parte delle lista dei prodotti proibiti». E allora cosa fare?
«Dipende dai veterinari - continua Giuseppe - Oggi il 70-80% dei cavalli ha problemi di gola e di respirazione e sono i veterinari che ci debbono dire come usare le medicine necessarie e quali tempi debbano intercorrere per non cadere nella trappola del doping».
Le cifre parlano chiaro. Il volume di gioco sulle corse è mediarnente di 5 milioni di euro al giorno, al quale vanno aggiunti altri 2 milioni di euro delle due Tris. Eppure si dice che l’ippica è in cris, Che ne pensate?
Giuseppe: «Se guardiamo quanto gioca la gente ogni giorno, non mi sembra si possa parlare di crisi».
Vittorio: «Mi piacerebbe sapere dove vanno a finire tutti questi soldi...»
Secondo voi cosa bisogna fare per attirare più pubblico?
«Correre un p0’ meno e fare corse
più spettacolari - risponde Giuseppe - Bisogna provaie nuove soluzion:, ad esempio come fanno in Francia a Parigi: allestìrè dei meetng con più soldi in callo e di conseguenza con cava lidi qualità e con i migliori guidato non solo italiani ma anche stranieri».
«Sono d’accordo - interviene Vittorio - occorre selezionare con attenzione gli ippodromi, allestire corse di qualità e far correre i miglior driver del monJo. Meno corse e più spettacolo».
li Commissario 7À sostiene che bisogna portare almeno due dei migliori ippodromi al giorno nelle ricevitorie per allargare la fascia di pubblico e ricavare ancne nuove risorse economiche. Che ne pensate?
«Siamo assolutamente d accordo - rispondono in coro - Melzi è uomo di cavalli, conosce i problemi, è stato proprietario, guidatore, gentleman, drigente. Se lo lasciano lavorare può fare molte cose buone per l’ippica».
E per finire un augurio per il
2007.
«Occorre tentare nuove strade, fare esperimenti per migliorare e se vanno bene si continua, se non si cambia» concordano ertrambi.
E per voi stessi cosa vi augurate per l’anno nuovo?
«Di ottenere i risultati del 2006 - risponde Giuseppe - I cavalli di punta sono Express Road, Ganimec e lenamar. Mi auguro mantengano quanto hanno dimostrato nell’anno appena terminato)).
E Vittorio?
«lo ho smesso - risponde con una vena di tristezza - ma mi auguro di continuare a divertirmi con i cavalli che sono stati la grande passione della mia vta».



 

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&