Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: Melzi, il piano in 60 giorni (23.12.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 30/12/2006
Letto 744 volte
Dimensioni 7.62 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Melzi, il piano in 60 giorni
Guido Melzi è di fronte al Ministro e segue le parole di grande fiducia nei suoi confronti pronunciate da De Castro. Come ha detto De Castro lui è il manovratore, il Commissario dell’Unire, quello chiamato a redigere un progetto di rilancio per il settore che dovrà per forza contenere novità e sacrifici. Quello chiamato a prendere le decisioni tecniche e a mettere in pratica il progetto. Il primo passo di Melzi e stato quello di annunciare, poche ore prima, alle Categorie, i tagli necessari per riportare in pareggio il disastrato bilancio dell’Unire. La situazione economica è naturalmente uno dei punti critici e lo testimonia il “buco” di 34 milioni di euro spuntato a inizio autunno, che senza interventi straordinari avrebbe portato a un ridimensionamento più simile a una sospensione dell’attività in questi ultimi mesi dell’anno. «Ho illustrato alle Categorie, davanti a una quarantina di persone, quelli che sono i tagli relativi al montepremi. Si tratta di una diminuzione pari circa al 10% dell’intero importo, effettuata però andando a colpire voci precise del bilancio. Nello specifico caleranno del 10% circa le cifre dei grandi premi di trotto e galoppo, vengono cancellati i premi aggiunti e tutti gli importi destinati a “manifestazioni particolari”, non verranno ridistribuite e somme relative a iscrizioni e rinunce e ci saranno risparmi sul numero delle matinée e attraverso una diminuzione di un’ottantina di giornate ordinarie. Rimane invece invariato il montepremi ordinario. E questa è una scelta precisa, per tutelare il più possibile la fascia più ampia di operatori, dando al contempo un segnale preciso, quello di tagliare i privilegi».
Le Categorie hanno subito iniziato a protestare. «Quando si parla di tagli è naturale che vi siano delle reazioni. D’altronde questa è una sorta di Finanziaria dell’ippica e addirittura è stata usata una mano ancor più leggera di quella che forse avrebbe potuto essere. Non dimentichiamo che a ottobre mancavano 34 milioni di montepremi per finire l’anno... Comunque un taglio va fatto, o qui o lì. Come si dice... o bere o affogare». Al di là delle proteste, le Categorie mettono quelle relatve ai sacrifici al secondo posto nella classifica... «Questo è il punto sul quale continuano a picchiare duro. Semplicemente non vogliono più avere a che fare con chi reputano li abbia portati in serie B e avere a che fare nel quotidiano con quelli che dovrebbero essere referenti tecnici ma che tecnici non sono».
La lunga relazione che ha portato al Ministro contiene un’analisi della situazione e una serie di idee per il futuro. In certe parti c’è una fotografia spietata del sistema, in altre si esplicitano quelli che potrebbero essere gli scenari futuri. Idee e proposte che possono portare allo sviluppo. «Con il Ministro è stata stabilita una linea di lavoro della quale questo documento è l’esplicitazione. Sono evidenziati i tantissimi problemi del settore e quelle che potrebbero essere le chiavi per iniziare la ristrutturazione. Come ha detto il Ministro vi sono punti fermi come la riduzione dei numeri, tra trasparenza e in generale un diverso modo di impostare il sistema. Oggi sappiamo tutti che il prodotto ippico italiano ha perso competitività di fronte alle altre proposte, che non siamo più i monopolisti delle scommesse, che nel contesto mondiale il nostro ruolo non è certamente primario. C’è un Ente che non risponde alle esigenze del settore, che oggi si muove con la velocità di un elefante e che dobbiamo riportare alla velocità di un cavallo al galoppo. Per questo è necessario operare dei tagli per eliminare i troppi sprechi e creare processi virtuosi».
Nel documento vengono toccati molti argomenti, a partire dalla “faccia” con la quale l’ippica si propone al mondo esterno. «Programmazione, televisione e scommesse sono tre aspetti strettamente correlati e non possono essere scissi. Stiamo guardando a una logica di programmazione de tutto diversa e innovativa, che porterà all’individuazione dei due campi che verrano poi trasmessi su un canale satellitare in abbonamento. Saranno le corse migliori della giornata e dovrà essere uno spettacolo (agonistico e televisivo) di livello simile a quello proposto dai corrispettivi canali esteri e in grado di stimolare la raccolta del gioco anche per via telematica. All’inizio non mi aspetto cifre da sfracello, ma prima di tutto si può dare un’immagine diversa di quella che la gente può vedere attualmente in video e poi può dare nel lungo periodo grassi margini. Ecco, l’ippica dovrebbe cominciare a ragionare sugli effetti nel medio-lungo periodo invece che guardare solo al contingente».
Uno dei fatti più contestati in questi anni è il mancato coinvolgimento delle categorie nei processi tecnici dell’Unire. «Il nostro progetto è quello di ristabilire i rapporti fra Unire, Categorie e Ippodromi e di favorire l’interscambio di esperienze e idee. Tutto ciò sarà presto regolamentato per creare un confronto tecnico che sia continuo. E sottolineo la parola tecnico perché continuo a dire che l’Unire, nelle intenzioni del legislatore, deve essere sostanzialmente un Ente tecnico».
Programmazione vuol dire anche scommesse. «La situazione sul fronte delle scommesse non è certo da sorrisi. Sono molto preoccupato per i dati, che verranno monitorati costantemente nei prossimi due mesi. D’altronde oggi l’ippica rappresenta il 10% circa del totale delle scommesse in Italia e deve muoversi in un mercato nazionale molto aggressivo e in uno internazionale ancora più difficile. Alcune innovazioni sono quelle scritte nel documento, altre meritano ancora qualche attenzione. Parlo del Quinté per esempio, i cui risultati deludenti sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo studiando la possibilità di ristilizzare la scommessa, dal punto di vista della corsa ci aiuterà molto la nuova programmazione, mentre dal punto di vista del Regolamento, anche se si tratta di un percorso complesso, ritengo sia indispensabile intervenire con un modello diverso».
Nel documento si parla di rapporti con le Regioni e in generale con il territorio. «L’ippica di base deve avere un ruolo nel sistema. Bisogna tornare a offrire le corse nell’ambito di feste popolari e in questo senso c’è il progetto di quelli che per ora chiamo Ippofestival, riunioni di poche giornate ciascuna che si svolgano in impianti che abbiano, come succedeva un tempo da noi e come accade ancora ora in Francia, una forte connotazione locale. Si tratterà di ”fair” sullo stile americano, con gioco sul campo e non esterno, occasioni dal carattere decisamente promozionale».
Il “progetto Melzi” è praticamente pronto, manca la fase più difficile, quella della realizzazione... «Nei prossimi giorni, insieme con il Ministro, approfondiremo i vari temi, tenendo ben presente quelli che De Castro ha gà dimostrato di avere particolarmente a cuore, come quello del doping e della trasparenza e quello del lavoro, che rimane un punto fermo dell’azione del Governo Prodi. Il tempo purtroppo non è tanto e ci siamo dati due mesi per partire. In sessanta giorni dovrà essere tutto pronto per iniziare davvero la fase nuova. Per questo gennaio e febbraio sono rimasti con un calendario sostanzialmente immutato. Un rinvio tecnico necessario visto che la scadenza del 31 dicembre era troppo vicina per mettere in pratica tutto. Il Ministro De Castro è molto vicino al settore e continua a dimostrare il suo attaccamento. I primi passi verso un’ippica diversa da quella di questi anni sono stati mossi e altri ne seguiranno. Il tutto inserito in un progetto di sviluppo che, come dice lo stesso De Castro, dovrà partire da un nuovo modo di pensare». MT

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&